Scotti Mod. X: differenze tra le versioni

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{{F|armi da fuoco|agosto 2021}}
{{Infobox arma
{{NN|armi|agosto 2021}}
{{Infobox arma
|Arma = Arma da fuoco
|Nome = Scotti Mod. X
|Altra denominazione =
|Immagine Immagine= [[File:Fucile Scotti Mod. X.JPG|300px]]
|Didascalia =
|Tipo = [[fucileFucile semiautomatico]]
|Origine = {{ITA 1861-1946}}
|Utilizzatori =
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|Altezza =
|Diametro =
|Calibro = [[6,5 mm]]
|Munizioni = [[6,5 × 52 mm]]
|Tipo di munizioni =
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|Tiro utile = 400 m
|Gittata massima = 2.000 m
|Alimentazione = Caricatore interno da 6 colpi, alimentato con lastrina da 6 colpi
|Organi di mira = alzo graduato
|Elevazione =
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|Peso della carica =
|Spoletta =
|Portata = 6 proiettili
|Sviluppata da =
|Sviluppi successivi =
|Ref =
}}
Lo '''Scotti Mod. X''' è un [[fucile semiautomatico]] progettato e prodotto in [[Italia]] prima della [[seconda guerra mondiale]]. Provato lungamente dal [[Regio Esercito]], in competizione con altri modelli di fucile semiautomatico, nonostante le buone qualità dimostrate, non giunse all'adozione da parte dello stesso.
 
== Genesi e sviluppo ==
Il nome dell'arma deriva dal nome del progettista [[Alfredo Scotti]] e dall'anno di progettazione, essendo il 1932 l'anno decimo dell'[[Fascismo|Eraera Fascistafascista]] espressa in numeri romani. Fu ottenuta da Scotti modificando lievemente il suo Mod. IX (Mod. 31) ed assemblata dalla [[Società Anonima Armi Automatiche Scotti]] (abbreviata in Autoscotti) di [[Brescia]]. Venne lungamente testata dal [[Regio Esercito]], anche in operazioni durante la [[Guerra d'Etiopia]]. Nel 1939 fu presentato, nell'ambito di una gara per la fornitura di un fucile semiautomatico, insieme al [[Breda Mod. 1935 PG]] ed all'[[Armaguerra Mod. 39]], ma fu scelto quest'ultimo che, pur avendo una meccanica più complessa rispetto al Mod. X era più affidabile in presenza di residui di combustione.
 
== Descrizione ==
L'arma, per semplificarne la produzione, faceva ricorso a [[Canna (armi)|canna]], [[Caricatore|serbatoio]], [[alzo]], attacco per la [[baionetta]] e guarnizioni del [[Carcano Mod. 91]] prodotte dalla [[Fabbrica d'Armi del Regio Esercito di Terni]]. [[Calcio (armi)|Calcio]], [[culatta]], [[otturatore (armi)|otturatore]] ed il resto erano prodotte ed assemblate dalla Autoscotti.
 
Come per tutte le armi automatiche e semiautomatiche progettate da Alfredo Scotti, il funzionamento è a rinculo, con canna fissa, e blocco geometrico dell’dell'[[Otturatore (armi)|otturatore]] (in due pezzi, con testa rotante e slitta) rimosso per azione del gas. L'arma spara solo in [[Arma semi-automatica|semiauto]], ad otturatore aperto. L'alimentazione avviene arretrando l'otturatore fino allo scatto d'arresto, quindi si introduce dall'alto la stessa lastrina da 6 colpi del [[Carcano Mod. 91|Mod. 91]]. Al momento del fuoco l'otturatore avanza camerando la [[cartuccia (munizione)|cartuccia]], mentre i due tenoni sulla sua testa ingaggiano gli scassi elicoidali nel ricevitore, provocando la rotazione della testa stessa durante l'avanzamento, finché la slitta non entra in un apposito scasso sulla testa, bloccandone la rotazione, e fissandola quindi alla canna. Il [[percussore]], fisso, solidale alla parte posteriore dell'otturatore, fa esplodere il colpo. Un [[Sottrazione_di_gasSottrazione di gas#Pistone_a_corsa_cortaPistone a corsa corta|pistone a corsa corta]] è posizionato sotto la [[Canna (armi)|canna]], nella [[Cassa (armi)|cassa]]. Quando il proiettile supera un’appositaun'apposita apertura nella canna, da questa viene spillato gas, che muove indietro il pistone, collegato alla slitta, con forza sufficiente a ritrarla per qualche centimetro, provocando quindi lo sblocco della parte anteriore, la quale, a questo punto, libera di ruotare, viene ruotata e spinta indietro dalla pressione residua dei gas presenti in canna, con forza sufficiente a completare il ciclo, e quindi l'otturatore arretra bloccandosi in apertura fino allo scatto successivo del [[grilletto]]. Quando l'otturatore inserisce l'ultima cartuccia della lastrina nella camera di scoppio, questa, vuota, fuoriesce per gravità da una fessura sotto il serbatoio. La sicura si inserisce facendo scattare in avanti il grilletto, che cosicosì abbassa la lastrina nel serbatoio impedendo l'inserimento della prima cartuccia presentata. Continuando a spingere avanti il grilletto, si manda in chiusura l'otturatore, ovviamente senza colpo.
 
== Bibliografia ==
* ''Dal Carcano al Fal'' di Emanuele Marciano e Marco Morin.
* ''Il fucile semiautomatico Scotti, anticipatore del Garand.'' di Giacomo Stecconeddu.
* ''Rifles of the World'' di John Walter.
 
== Voci correlate ==
* [[Armaguerra Mod. 39]]
* [[Breda Mod. 1935 PG]]
* [[Scotti/Isotta Fraschini]]
* [[Scotti-Isotta -Fraschini 20/77 Mod. 194170]]
 
== Bibliografia ==
*''Dal Carcano al Fal'' di Emanuele Marciano e Marco Morin.
*''Il fucile semiautomatico Scotti, anticipatore del Garand.'' di Giacomo Stecconeddu.
*''Rifles of the World'' di John Walter.
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.forgottenweapons.com/early-semiauto-rifles/italian-scotti-rifle/|Italian Scotti Model X|lingua=en}}
*http://www.rassegnamilitare.it/Dettaglio_approfondimenti.asp?id_approfondimenti=35
*http://www.forgottenweapons.com/early-semiauto-rifles/italian-scotti-rifle/
 
{{Armi da fuoco italiane della Seconda Guerra Mondiale}}
 
{{Armi da fuoco italiane della Secondaseconda Guerraguerra Mondialemondiale}}
{{Portale|guerraarmi}}
 
[[Categoria:Armi da fuoco leggere italiane della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Fucili semiautomatici]]