Utente:Matildeec/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
(Una versione intermedia di uno stesso utente non è mostrata) | |||
Riga 47:
Nel 1963, al contributo di Smokey Robinson dei Miracles come produttore e autore si aggiunge quello del trio [[Holland-Dozier-Holland|Holland, Dozier & Holland]] (H-D-H) che caratterizzerà il sound della Motown per tutti gli anni sessanta grazie all'apporto di strumentisti del calibro di Earl Van Dyke, Robert White, [[James Jamerson]] e Benny Benjamin. Tra le ''hits'' composte da H-D-H ci sono ''Heat Wave'' di [[Martha Reeves (cantante)|Martha Reeves]] e ''Baby I Need Your Loving'' dei [[Four Tops]]. Tra i produttori di rilievo della Motown si ricordano anche Harvey Fuqua, William Stevenson, Clarence Paul, [[Norman Whitfield]] e [[Barrett Strong]].<ref name=":2">{{Cita libro|titolo=Enciclopedia del Blues e della musica nera|anno=1994|editore=Arcana Editrice|città=Milano|lingua=italiano|p=802|curatore2=Massimo Cotto}}</ref>
Sin dall’inizio Gordy
Nel 1964, ''Where Did Our Love Go'' delle [[The Supremes|Supremes]] raggiunge il primo posto in classifica negli Stati Uniti, mentre il singolo successivo del gruppo, ''Baby Love'', raggiunge la prima posizione nel Regno Unito.<ref name=":1" /> Il 24 dicembre 1964 le [[The Supremes|Supremes]] debuttano in televisione partecipando all’[[The Ed Sullivan Show|Ed Sullivan Show]] ed entro il 1966 appaiono in programmi di rete nazionale per un totale di venti comparse.<ref>{{Cita libro|autore=Nelson George|titolo=Where Did Our Love Go?: The Rise & Fall of the Motown Sound|anno=2007|editore=University of Illinois Press|lingua=inglese|p=144}}</ref> Le [[The Supremes|Supremes]] sono anche il primo gruppo pop a esibirsi nella sede della [[New York Philharmonic]] nel 1966.<ref>{{Cita libro|autore=Nelson George|titolo=Where Did Our Love Go?: The Rise & Fall of the Motown Sound|anno=2007|editore=University of Illinois Press|lingua=inglese|p=145}}</ref>
Riga 86:
Il “Motown Sound” nacque dall’ambizione di [[Berry Gordy]] di conquistare il grande pubblico attraverso il [[Crossover (musica)|crossover]], ovvero la commistione di generi e mercati musicali diversi che andava diffondendosi dagli anni cinquanta.<ref name=":4" /> Così, la Motown si fece pioniera di un nuovo ''sound'' mainstream basato sugli elementi cardine del genere [[gospel]] (ritmo, struttura responsoriale con domanda e risposta del coro, sequenze armoniche di breve durata), che contraddistingueva la formazione di tutti gli artisti e produttori della casa discografica, ma applicati a testi pop standard.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Jon Fitzgerald|anno=1995|titolo=Motown Crossover Hits 1963-1966 and the Creative Process|rivista=Popular Music|volume=14|numero=1|p=8|lingua=inglese}}</ref> A ciò si aggiungeva la tecnica e la creatività dei musicisti jazz Earl Van Dyke, [[James Jamerson]] e Benny Benjamin.<ref>{{Cita libro|autore=Nelson George|titolo=Where Did Our Love Go?: The Rise & Fall of the Motown Sound|anno=2007|editore=University of Illinois Press|lingua=inglese|pp=104-106}}</ref>
Per questo il “Motown Sound” ebbe anche un ruolo fondamentale nell’integrazione razziale della musica pop.<ref name=":0" /> Nelle parole di [[Quincy Jones]]:
{{Citazione|Le persone di talento che hanno attraversato la Motown, sia gli artisti in scena sia gli autori e i produttori dietro le quinte, hanno abbattuto le barriere tra bianchi e neri, tra il mondo R&B e il "mainstream", facendo vedere a tutti la bellezza della musica nera.|[[Quincy Jones]], ''Foreword by Quincy Jones'' in {{Cita libro|autore=Nelson George|titolo=Where Did Our Love Go?: The Rise & Fall of the Motown Sound|anno=2007|editore=University of Illinois Press|lingua=inglese|p=xi}}|The talented people that flowed through Motown, both the performers on stage and the writers and producers behind the scene, broke down the barriers between black and white, between the R&B world and the 'mainstream', letting everyone see the beauty of black music.|lingua=inglese|lingua2=italiano}}
== Etichette sussidiarie<ref>{{Cita libro|titolo=The Story Of Motown|autore=P. Benjaminson|anno=2018|editore=Rare Bird Books|lingua=inglese|capitolo=13}}</ref> ==
|