Complemento oggetto interno: differenze tra le versioni

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Come si vede, normalmente l'oggetto interno ha un [[significato]] affine al verbo di cui diviene argomento o persino condivide la stessa [[Radice (linguistica)|radice]], ed è inoltre spesso accompagnato da un [[aggettivo]]<ref name=bergamino>{{Cita libro|titolo = Analisi logica della proposizione e del periodo in italiano e in latino|autore = Rita Bergamino|url = https://books.google.it/books?id=t18RgqZcVL4C|editore = Alfredo Guida|città = Napoli|anno = |annooriginale = |edizione = 5|capitolo = Complemento oggetto interno.|p = 33|ISBN = |accesso = 5 maggio 2017|urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = no}}</ref><ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/complemento-oggetto_%28La_grammatica_italiana%29/ Scheda] sul complemento oggetto in lingua italiana, su treccani.it.</ref>.
 
Di norma, è possibile sostituire il complemento oggetto interno con un [[avverbio]] (lessicalmente legato per [[Derivazione (linguistica)|derivazione]] all'aggettivo che sostituisce)<ref name=bergamino/>: ciao
{{frase|Lucia dorme <u>tranquillamente</u>}}
{{frase|Marco visse <u>infelicemente</u>}}