CCPL: differenze tra le versioni
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|nome= CCPL
|logo= Ccpl3.jpeg
|data fondazione= 1904
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|causa chiusura=
|nazione= ITA
▲|tipo= società cooperativa
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▲|luogo_fondazione= Reggio nell'Emilia
▲|sede=[[Reggio nell'Emilia]] [[Provincia di Reggio Emilia|(RE)]]
|slogan= Insieme. Il nostro modo di fare impresa
|
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▲|industria= [[Industria]], [[servizi]] e [[commercio]]
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}}
'''CCPL''' è un gruppo industriale [[Società cooperativa|cooperativo]] [[multibusiness]] costituito a [[Reggio Emilia]] nel [[1904]].
Si configura come [[cooperativa di secondo grado]]: la proprietà è detenuta da
Le principali aree di attività del Gruppo CCPL sono: '''fresh food packaging''', materiali da costruzioni, energia, '''[[facility management]]''', servizi alle imprese, property e '''[[project financing]]'''.
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== La storia ==
=== Gli antefatti ===
Tra il [[XIX secolo|XIX]] e il [[XX secolo]] si avvia in Italia il processo di [[industrializzazione]] e [[capitalizzazione azionaria|capitalizzazione]] che arriva ben presto a coinvolgere [[Reggio Emilia]] e la sua provincia, modificandone
=== 1904-1919: la nascita e
[[
Le singole cooperative non dispongono della forza economica e della tecnostruttura necessarie a concorrere
'''Il 16 ottobre 1904 viene costituito il “Consorzio delle Società Cooperative di Lavoro e Produzione della Provincia di Reggio Emilia” (CCPL)''' con sede a Reggio presso la Camera del Lavoro in via Farini.
Nonostante le difficoltà
Per il [[movimento operaio]] e socialista la costruzione della ferrovia diventa
I lavori di costruzione vengono conclusi il 15 gennaio 1911 e per il Consorzio, che conta 105 addetti, si apre la nuova fase di gestione e manutenzione della ferrovia, la quale non esaurisce
Il quartiere Gardenia, nel quale lavorano fianco a fianco imprese private e cooperative, diventa il terreno di sperimentazione
La redazione del bilanco del Consorzio rivela una dicotomia: è suddiviso nel “ramo ferroviario” e nel “ramo lavori”; il Consorzio si dota di una tecnostruttura adeguata
Nel 1911 il Consorzio partecipa con la Cooperativa Muratori di Reggio Emilia alla ricostruzione della città di [[Messina]] distrutta tre anni prima dal terremoto.
Alla fine del primo conflitto mondiale al Consorzio è affidato il compito di guidare la riorganizzazione del sistema cooperativo locale che è molto indebolito. A tal fine il “ramo lavori” viene separato da quello ferroviario e diventa oggetto
=== 1920-1945: la cattura del Consorzio nella cooperazione fascista ===
Nei primi anni venti il Consorzio Reggiano sviluppa la sua funzione di servizio e supporto a favore delle cooperative associate: nel 1921 crea al proprio interno
Nel 1922 si concludono le trattative con
I due Consorzi strutturano sempre meglio la loro azione sul territorio, ma nel frattempo la crisi politica precipita: lo [[squadrismo]] fascista organizza a Reggio Emilia le prime aggressioni alle sedi delle organizzazioni operaie come la [[Camera del Lavoro]], la tipografia “La Giustizia” e i circoli socialisti<ref>
a. si bastona qualche suo rappresentante;
b. i comuni conquistati dai fascisti non danno più lavori alle cooperative “rosse” o “bianche” ma solo alle cooperative diventate “nazionali” o “fasciste” e ai sindacati corporativi fascisti;
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Altre cooperative, come la Muratori di Reggio, preferiscono farsi liquidare piuttosto che aderire agli organi fascisti. La Cooperativa Pittori conserva la propria indipendenza trasformandosi in società anonima.
Nel 1923 la cooperazione socialista tenta di costruire una Federazione Provinciale delle cooperative allo scopo di unificare tutte le entità politiche della cooperazione, compresa quella di stampo [[fascista]].
A questa iniziativa, che non si concretizza, segue la proposta
Nel 1924 le otto cooperative che lavorano sulla tratta
Il Consiglio di amministrazione del Consorzio fascista è presieduto da Luigi Benfatti mentre il direttore è
Nel 1926 il Consorzio Reggio-Ciano viene convogliato
Superata la “[[crisi Matteotti]]”, il governo fascista vara sei decreti prefettizi per evitare lo scioglimento delle cooperative e la ripartizione del capitale fra i soci. Nel 1925 vengono commissariate le più importanti cooperative locali e il Consorzio Reggiano. [[Dante Giordani]] (segretario dei sindacati fascisti e revisore del Consorzio fascista) è nominato commissario della Camera del lavoro, del CCPL e del Consorzio Reggiano.
Il 30 ottobre 1926, quando [[Mussolini]] arriva a [[Reggio Emilia]] per inaugurare i 29
Nel gennaio 1928 il commissario Dante Giordani porta a termine la fusione tra il Consorzio fascista e il Consorzio Reggiano (preventivamente svuotato di ogni risorsa economica). La sede rimane in via Garibaldi 12, nei locali
Nel 1929 la presidenza del [[Consorzio]] è affidata per la prima volta a un dirigente estraneo al territorio, il ragioniere bolognese Arnaldo Galliani, il quale è legato a Giovanni Fabbrici di [[Novellara]], influente personalità nel regime. La gestione di Galliani coincide con una maggiore diversificazione della attività: [[Bonifica dei suoli|bonifica]], movimento terra e grandi lavori edili.
Il territorio della provincia comincia ad essere inadeguato rispetto alle capacità produttive del Consorzio e delle cooperative associate. La scarsità di lavoro porta al ribasso dei prezzi alimentando una pericolosa concorrenza interna tra il Consorzio e le cooperative ad esso afferenti.
Si innesca una contrazione che impedisce di rispettare la paga sindacale minima ed è necessario lasciare il campo alle cooperative associate sul territorio provinciale; il [[Consorzio]] deve ricavare fuori dalla provincia gli utili necessari al mantenimento della propria tecnostruttura e, al tempo stesso, ridurre le tariffe dei servizi alle cooperative associate. Grazie anche al rilievo nazionale del nuovo presidente, il Consorzio si aggiudica diversi lavori:
Gli effetti della crisi vengono assorbiti nella seconda metà degli anni trenta grazie ai lavori legati alla realizzazione di [[infrastrutture]] [[militari]]. Accanto agli importanti lavori di bonifica e alla costruzione edifici civili nel Reggiano, il Consorzio collabora alla realizzazione degli aeroporti di Pavullo (MO) e Reggio Emilia,
I segni di ripresa economica sono accompagnati da crescenti tensioni tra il Consorzio e le cooperative più grandi, le quali vorrebbero operare direttamente sul mercato nella ricerca di appalti.
Nel 1932 Galliani si dimette e viene sostituito da Luigi Alberici della Muratori di Boretto.
Il 2 luglio 1943 il presidente Mariani è sostituito
Negli ultimi due anni del conflitto
Nel 1944 il Consorzio decide di acquistare
=== 1945-1970: La stagione delle grandi opere ===
Dopo la Liberazione i tre partiti antifascisti di massa costituiscono
Il 15 luglio 1945
I tre partiti antifascisti designano
Le cooperative e gli enti locali attribuiscono al [[Consorzio]] la funzione di promozione
Nel caso della fornace di [[Bibbiano]] il Consorzio interviene per sostenere
Il 15 settembre 1946<ref>
Anche dopo la [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana|Liberazione]] affiorano le tensioni interne comparse negli ultimi anni del regime:
Il ruolo manageriale di Curti e il suo peso politico servono per condurre il Consorzio fuori dalla situazione di stallo in cui si trova poiché è necessario affrontare la crisi legata alla trasformazione della cooperazione: le cooperative di birrocciai, legate al trasporto a cavallo, le potenti cooperative bracciantili nate dalla bonifica, le cooperative di montagna conoscono tutte un declino inevitabile.
Inoltre bisogna patrimonializzare la crescita della tecnostruttura sostenendo la formazione delle risorse umane e salvaguardando il patrimonio di attrezzature e capitali dai pericoli di dispersione causati dalle crisi gestionali delle singole cooperative.
Per Curti la soluzione è
Il Piano Fanfani per le [[case popolari]], tra il 1950 e il 1953, consente al Consorzio di aggiudicarsi molti appalti INA Casa a Milano.
Il capoluogo lombardo diventa un laboratorio nel quale il Consorzio si irrobustisce assieme alle cooperative che affrontano la sfida della crescita<ref>Prospero Rinaldi, giovanissimo geometra, si fa le ossa proprio sui cantieri della metropoli lombarda, che ricorda come una scuola di vita per sé come per i lavoratori in trasferta delle cooperative reggiane: “La nostra piazza principale era Milano. Quando sono andato a Milano ero un ragazzino, perché a 21, 22 anni. Ricordo un tecnico delle case popolari di Milano che, al primo impatto, mi disse: ‘Io con i ragazzini non ci parlo, io voglio parlare con un tecnico!
I cantieri di [[Milano]] consentono alla cooperazione di valutare i modelli operativi
Nel 1956 viene inaugurata la nuova sede costruita
Durante la demolizione del palazzo Vicedomini vengono recuperati gli affreschi che tuttora esposti
Nella seconda metà degli anni
Con gli anni Sessanta, il Consorzio si dota di impianti che possano sostenere lo sviluppo delle grandi opere, è il momento in cui il settore degli inerti si espande ulteriormente. Nel 1962 viene inaugurata la nuova fornace di Quattro Castella e nel 1964 si acquista la fornace Reni, ristrutturata e messa subito in produzione. Nel 1965 si acquista dalla ditta Morini un impianto di produzione di pietrisco bituminoso e nel 1969 viene costruito un nuovo frantoio a Guardasone di Traversetolo.
Nel 1965 Ivano Curti lascia la carica dopo 20 anni di attività, viene sostituito da Livio Spaggiari già da alcuni anni affiancato a Curti nella direzione del Consorzio.
Dopo
▲La formazione rappresenta un punto cardine dello sviluppo del movimento.
▲Dopo l’esperienza del convitto-scuola di Rivaltella direttamente scaturita dall’esperienza resistenziale e focalizzata sulla meccanica e sull’edilizia, nel 1960 il Consorzio acquista la villa padronale Cocconcelli in via Passo Buole dove nasce, in collaborazione con l’Associazione delle cooperative di produzione e lavoro, la Scuola edile che assolve per un decennio la funzione formativa per i quadri della cooperazione.
=== 1971-1990: Industrializzazione, lavori edili, concentrazione ===
La produzione di prefabbricati favorisce la trasformazione in prospettiva sempre più industriale di una parte delle cooperative socie. La Muratori di Castelnuovo Sotto dà vita alla Cocep (prefabbricati industriali); la Braccianti di Cadelbosco Sopra avvia la produzione di marmette per pavimenti; la fornace di Fosdondo inizia a produrre prefabbricati per abitazioni; la Muratori di Campegine avvia la produzione di ceramica e solai. Nel 1961 la Cooperativa falegnami brevetta le prime porte prefabbricate, lo stesso fa la Cementori sulla propria gamma di prodotti. Nel 1962 è la volta della Cooperfer promossa dalla Muratori di
Il Consorzio stesso si unisce alle principali cooperative socie per realizzare nuove iniziative industriali, si profila la stagione delle Coopre. Il terreno di base è sempre collegato
Nel 1975 è la volta di Metalcopre 3, azienda di carpenteria a [[Gualtieri]], frutto di un salvataggio compiuto dal CCPL ai fini occupazionali; così come a Cassina dove nel 1974 nasce Cooprecar 4, impresa per carrozzeria per autobus sostenuta assieme al CCFR.
La diversificazione industriale si collega a un processo concentrazione tra le cooperative particolarmente vivace tra il
Il personale del Consorzio non è costituito da cooperatori bensì da dipendenti ancorché legati
Nel 1971 la necessità di convertire la fornace di Bibbiano rafforza la prospettiva industriale del Consorzio.
La buona riuscita della vicenda [[Coopbox]] favorirà lo sviluppo di altri stabilimenti.
Il 22 maggio 1975 viene deliberata
A partire dal 1976 il CCPL realizza a Reggio Emilia il Centro direzionale su un terreno di proprietà del Consorzio e della Cooperativa muratori di Cadelbosco; la sede del Consorzio si trasferisce così in via Gandhi, nel Centro Direzionale S. Pellegrino<ref>
In questo periodo il Consorzio svolge una funzione di supporto
Negli anni Ottanta il CCPL si configura come uno dei principali costruttori italiani.
Il Consorzio viene coinvolto
Mentre questi interventi accentuano la dimensione pluriregionale del Consorzio, viene acquisita [[TeleReggio (Emilia-Romagna)|TeleReggio]], la principale emittente televisiva locale. Lo sviluppo
Nel 1987 le grandi cooperative trasferiscono nel [[Consorzio Cooperative di Costruzione]] (CCC) di Bologna tutti i servizi commerciali dei vari consorzi territoriali (i tre emiliani, il sardo, il lombardo, il toscano e il veneto). Nel 1989 il Consorzio cooperativo assorbe anche il Conaco e viene riconosciuto dal movimento cooperativo come il solo Consorzio nazionale. I dipendenti del Consorzio che operano nel settore servizi commerciali (con annesso
Nel 1988 il Consorzio si rivolge al Cast (Centro assistenza strategica
=== 1991-2011: il Consorzio industriale ===
[[
Il 15 maggio 1991 si dimette il presidente Piccinini, per un breve periodo è sostituito da Flavio Cagossi (presidente della Cooperativa Costruire) che riveste la funzione di garante nei confronti delle cinque maggiori cooperative: Coopsette, Orion, Unieco, Costruire e la parmense Sinco. Nel corso del primo semestre del 1992 vengono prese le decisioni che avviano la trasformazione di CCPL in un consorzio industriale.
Nel giugno del 1992 Cagossi si dimette ed è sostituito da Romano Salsi che rimane alla presidenza sino al 1997. Sono nominati consiglieri delegati i rappresentanti delle grandi cooperative. Lo stesso Comitato esecutivo, tradizionalmente espressione della tecnostruttura del Consorzio, è formato dai dirigenti delle cooperative di riferimento; per la prima volta il rapporto di trasmissione degli indirizzi tecnici si inverte e fluisce dalle Cooperative al Consorzio.
In questo processo di trasformazione, da organizzazione di servizio a organizzazione industriale, un primo punto di frizione è dato dal rapporto tra le grandi cooperative e quelle molte piccole, spesso di recente iscrizione, in grado di esercitare un potere di veto sulle scelte
Un secondo elemento di frizione riguarda la tecnostruttura interna nella quale si manifestano volontà diverse e contrastanti.
Nel 1994
Nello stesso anno una modificazione statutaria trasforma il CCPL da ente morale a cooperativa di secondo grado.
Tra il 1996 e il 1997 il giro
Le operazioni concluse con Orion, Costruire e Sinco si ispirano da una parte alla tradizione della solidarietà cooperativa,
Nel 2001 il Consorzio modifica di nuovo
</ref>.
Ciò risponde a
La nuova governance si ispira ad un nuovo modello: il gruppo cooperativo multibusiness unitario nel quale CCPL esercita il ruolo di capogruppo controllando e governando i sei [[business]]. Ogni area strategica
Nel 2011 CCPL ha un modello di business che si dispiega su 6 aree strategiche di affari (ASA), ognuna delle quali presidia i mercati di riferimento attraverso società controllate e partecipate.
== Attività ==
In genere le aree di attività in cui è strutturato il Gruppo CCPL sono guidate da una azienda capofila che coordina le attività di società omogenee per segmento di mercato e/o tipologia di prodotto.
=== Fresh Food Packaging ===
L'area Fresh Food Packaging produce e commercializza contenitori per alimenti freschi e gastronomia in tutta Europa. [http://www.coopbox.com/pls/portal/docs/page/coopbox/cx_content/cx_intro/index.htm Coopbox Group] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110129025228/http://www.coopbox.com/pls/portal/docs/page/coopbox/cx_content/cx_intro/index.htm |date=29 gennaio 2011 }} società capofila dell'area della quale fanno parte anche Poliemme, Coopbox Eastern (Slovacchia), Promatec (Francia), Coopbox Hispania e Dynaplast (Spagna). Dal 2011 fa parte di quest'area di attività un'altra azienda francese: ONO Packaging, azienda che conta complessivamente 159 dipendenti e che ha sedi anche in Portogallo e Marocco.
=== Materiali da costruzione ===
=== Energia ===
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=== Facility Management ===
, operatore nella gestione calore per il mercato residenziale e privato, e '''Correggio Condotte''', specializzata nella realizzazione e manutenzione di impianti di distribuzione di acqua e gas.
=== Servizi alle imprese ===
In Servizi alle Imprese si muovono diverse aziende partecipate che operano in diversi settori: dall'Information
=== Property e Project Financing ===
Alle aziende dell'area Property e Project Financing è affidata la cura del patrimonio immobiliare del Gruppo (Resta) e l'attività di investimento in progetti di sviluppo nei campi delle energie rinnovabili e delle energie pulite (PFM - Project Financing Management)
== La Raccolta d'Arte di CCPL ==
Sono oltre trecento le opere che costituiscono la Raccolta d'Arte del Gruppo CCPL, frutto di un'attività
La raccolta si compone di pezzi unici e multipli, tra cui fotografie, incisioni e doni d'arte, realizzati dal secondo dopoguerra ad oggi.
Le recenti acquisizioni sono orientate ad autori storicizzati che hanno segnato la storia
Per quanto riguarda i maestri storicizzati, si segnalano i nomi di Enzo Brunori, Arturo Carmassi, Enrico Della Torre, Pompilio Mandelli, Mattia Moreni e Riccardo Licata, oltre alle ricerche di Valerio Adami, Lucio Del Pezzo, Concetto Pozzati ed Emilio Tadini, riconducibili alle esperienze della Pop Art italiana.
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Per quanto concerne l'area emiliana si segnalano diversi artisti, conosciuti ed apprezzati a livello nazionale, dalla generazione di Vittorio Cavicchioni, Carlo Mattioli, Gino Gandini e Marco Gerra, a Davide Benati, Omar Galliani, Franco Guerzoni, Graziano Pompili, Alfonso Borghi e molti altri.
Una sezione a parte è costituita dagli affreschi cinquecenteschi: un prestigioso ciclo pittorico salvato dalle demolizioni di Palazzo Vicedomini a Reggio Emilia.
==Note==
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Profili di vita reggiana agli albori del XX secolo, Officine grafiche fasciste, Reggio Emilia, 1937<br />
Antonio Canovi, Cento anni CCPL. Il racconto cooperativo di un Gruppo Industriale, Milano, Reggio Emilia, CCPL, 2004<br />
N. Caiti, R. Guarnieri, La memoria dei «rossi». Fascismo, Resistenza e Ricostruzione a Reggio Emilia, introduzione e cura di A.Canovi, prefazione di L. Casali, Ediesse, Roma, 1996
==Voci correlate==
*[[Lega delle Cooperative]]
*[[Società cooperativa]]
*[[Enercoop]]
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
* {{collegamenti esterni}}
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[[Categoria:Aziende della provincia di Reggio Emilia]]
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