Emilio Draghelli: differenze tra le versioni

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|Attività2 = aviatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , prese parte allaa diverse spedizioni: Crociera del Mediterraneo Orientale, a quella del Mediterraneo Occidentale e alla [[Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile]].

Durante la [[Seconda guerra mondiale]] comandò dapprima il [[59º Gruppo|59º Gruppo Bombardamento Terrestre]] e poi il [[45º Stormo|45º Stormo Trasporti]]
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Tra la fine del [[1932]] e l'inizio del [[1933]] effettuò un viaggio in [[Groenlandia]] per la costituzione della base aerea di Julianehab di cui, poi, inviò dettagliata relazione al colonnello [[Stefano Cagna]].<ref group=N>Tale relazione si trova conservata presso l'Archivio del generale Stefano Cagna.</ref>
 
All'atto dell'entrata in [[seconda guerra mondiale|guerra]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], il 10 giugno del [[1940]], il Tenente Colonnello Draghelli comandava il [[59º Gruppo|59º Gruppo Bombardamento Terrestre]]<ref group=N>Formato dalla 232ª e 233ª Squadriglia, per una dotazione totale di 11 bombardieri [[Savoia-Marchetti S.M.79|Savoia-Marchetti S.79 Sparviero]].</ref> basato sull'[[Aeroporto di Milano-Bresso|aeroporto di Bresso]],<ref name=U7p138>{{Cita|Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977|p. 138}}.</ref> appartenente al [[41º Stormo|41º Stormo B.T.]]<ref name=U7p138/><ref group=N>Al comando del colonnello pilota [[Enrico Pezzi]].</ref> Il 30 giugno il 59º Gruppo venne rischierato sull'[[Aeroporto di Gela-Ponte Olivo|aeroporto di Gela]], in zona di operazioni.<ref name=U7p138/> Alla testa del suo reparto partecipò a numerose azioni di guerra contro la [[Royal Navy]] (la [[marina militare]] britannica) in appoggio alla [[Regia Marina]] italiana. Prese parte alla [[battaglia di Punta Stilo]],<ref name=U7p138/> e a numerose missioni di bombardamento contro i porti e gli aeroporti dell'[[isola]] di [[Malta]]. A partire dal 12 dicembre il suo reparto venne schierato in [[Africa settentrionale italiana]], operando in seno alla [[5ª Squadra aerea]]<ref name=U7p138/> fino al 27 febbraio 1941 quando fu rimpatriato a seguito delle forti perdite subite durante le operazioni contro le forze inglesi.<ref name=U7p138/>
 
Dal 20 marzo [[1941]] al 2 settembre [[1942]], con il grado di [[colonnello]], fu comandante della [[Aeroporto di Cameri|base aerea di Cameri]], in [[provincia di Novara]] sede del [[7º Stormo]].<ref>{{Cita web|url= http://www.circolodel53.it/htm/Storia/Comandanti_%20Aereoporto_html.htm|titolo=I Comandanti di Cameri|accesso=15 settembre 2010|sito=circolodel53.it|editore=Circolo del 53 |urlmorto=sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20111124005713/http://www.circolodel53.it/htm/Storia/Comandanti_%20Aereoporto_html.htm}}</ref> Dopo quella data fu nominato comandante del [[45º Stormo|45º Stormo Trasporti]], equipaggiato con velivoli [[Savoia-Marchetti S.M.82|Savoia-Marchetti S.M.82 Marsupiale]], operante in seno al [[Comando servizi aerei speciali|Comando Servizi Aerei Speciali]], con il compito di rifornire le truppe italiane operanti in Libia e successivamente in [[Tunisia]].