Grotta di Putignano: differenze tra le versioni

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{{Grotta
La '''grotta di [[Putignano]]''' è la prima grotta carsica che è stata utilizzata a fini turistici in [[Italia]].
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}}[[File:Shot on RED - Grotta del Trullo.webm|thumb|]]
 
La '''grotta di [[Putignano]]''' (localmente nota come ''grotta del Trullo''<ref>[https://www.grottadeltrullo.com/?lang=it Grotta del Trullo]</ref>) è la prima grotta carsica che è stata utilizzata a fini turistici in [[Italia]]Puglia.
La sua scoperta risale al [[1927]] quanto, in occasione di alcuni lavori di scavo per la realizzazione della fogna cittadina si venne a conoscenza di una ampia cavità posta a pochi metri sotto il piano campagna ma particolarmente ricca di concrezioni alabastine (stalattiti e stalagmiti) di straordinaria bellezza.
A seguito della scoperta la cavità fu oggetto di lavori finalizzati all'accessibilità turistica e fu realizzato un manufatto a forma di trullo in corrispondenza dell'accesso dal quale attualmente si continua ad accedere mediante una scala a chiocciola metalica.
 
==Storia==
Dopo alcuni anni fu scoperta anche la più vasta grotta carsica nel comune di [[Castellana Grotte]] e si cominciò a studiare il più vasto fenomeno carsico che interessa la zona della Puglia compresa nel Sud Est Barese particolarmente ricca di numerose emergenze carsiche. Tali cavità nei secoli passati sono state utilizzate come ricoveri per persone ed animali o come luoghi di culto fin da epoche preromane e paleocristiane. Esempi di tali utilizzo sono la grotta di S. Michele in Monte Laureto e la grotta della Madonna delle Grazie entrambe nel territorio del comune di Putignano.
La sua scoperta risale al 29 maggio [[1931]] quando, in occasione dei lavori di scavo per l'esecuzione di un tronco fognario, per caso si scoprì questa ampia cavità che si apriva a pochi metri sotto il piano campagna, come una enorme [[cupola|cupola "al negativo"]], scintillante (alla luce artificiale di faretti dislocati in punti strategici) perché ricca non solo di [[alabastro|concrezioni alabastrine]] sotto forma di [[stalattiti]] e [[stalagmiti]], ma anche di (altrove rare) infiorescenze di [[calcite]]-[[aragonite]] che luccicano perché costantemente interessate dallo stillicidio dell'acqua che incessantemente perpetua il continuo "divenire" del processo carsico.
 
A seguito della scoperta la cavità fu oggetto di lavori finalizzati all'accessibilità da parte del pubblico. A tale scopo, in corrispondenza del suo ingresso fu realizzato un manufatto secondo la tipologia costruttiva dei [[trulli]], avente funzione di accoglienza e punto di informazione per i turisti, oltre che come luogo di inizio e termine della visita. Questa si svolge superando prima la maggior parte del dislivello lungo una scala a chiocciola piuttosto ripida che introduce i visitatori, in gruppi di numero limitato. Questa struttura in [[acciaio]] parte dall'imboccatura del [[pozzo]] e porta il visitatore ad una quota di circa 12 [[m]] al disotto del piano di campagna. Si segue poi un percorso predefinito attraverso una sequenza di passerelle e scale metalliche opportunamente studiate (per essere il meno invasive possibile), dotate delle indispensabili protezioni e dispositivi di sicurezza. La grotta principale viene suddivisa, per comodità, in due parti: la cavità superiore e quella inferiore. Considerandole insieme, la quota complessiva al di sotto del pozzo di ingresso raggiunge all'incirca i 20 m. Qui termina il percorso "turistico". Vi è poi, al di sotto di questo, un "percorso [[speleologia|speleologico]]" cui è vietato l'accesso al pubblico, che scende ancora per altri 20 m (oltre i quali si restringe tanto da non essere più praticabile) lungo un tunnel che conduce alla nuova grotta scoperta nel [[2006]], attraverso una successione di spechi di dimensioni più ridotte rispetto alla cavità superiore, nei quali defluiscono e si disperdono in una miriade di "[[vene]]" secondarie, le acque sotterranee che, affluendo dall'alto, alimentano il fenomeno carsico.
 
A causa della forma a trullo (triplice perché sviluppato in pianta come tre trulli accostati) dell'edificio di accesso a questa cavità di interesse naturalistico, nella toponomastica locale la grotta di Putignano viene detta ed è conosciuta come "la grotta del Trullo"<ref>[http://www.grottadeltrullo.com/home.html Info tratte dal sito ufficiale] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080828044434/http://www.grottadeltrullo.com/home.html |data=28 agosto 2008 }}</ref>.
Dopo alcuni anni fu scoperto il più vasto sistema di grotte carsiche, intercomunicanti ed a più livelli, nel vicino comune di [[Castellana Grotte]] e si cominciò a studiare per esteso il fenomeno carsico che interessa la zona della Puglia compresa nel Sud Est Barese e, più in generale, tutto l'altopiano murgiano, particolarmente interessato dal fenomeno carsico.
 
Dopo alcuni anni fu scoperta anche la più vasta grotta carsica nel comuneAlcune di [[Castellana Grotte]] e si cominciò a studiare il più vasto fenomeno carsico che interessa la zona della Puglia compresa nel Sud Est Barese particolarmente ricca di numerose emergenze carsiche. Talitali cavità nei secoli (e millenni) passati sono state utilizzate come ricoveri per persone ed animali o come luoghi di culto finpersino dain epoche preromane e paleocristiane. Esempi di tali utilizzo sono la grotta di S.San Michele in Monte Laureto e la grotta della Madonna delle Grazie entrambe nel territorio del comune di Putignano e la [[Grotta di Turi|Grotta di Sant'Oronzo]] nel territorio di [[Turi]].
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
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{{Grotte Italia}}
{{Portale|Puglia|Scienze della Terra}}
 
[[Categoria:Putignano]]
[[Categoria:Carsismo]]
[[Categoria:Grotte della Puglia|Putignano]]
[[Categoria:Geografia della città metropolitana di Bari]]