Giacinto Magliulo: differenze tra le versioni
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==Attività pastorale==
La nomina di
Dopo l'unità d'Italia nel 1861 e la presa di Porta Pia nel 1870 i rapporti con la Santa Sede e il novello stato italiano non furono idilliaci. Dopo l'Unità, circa la metà delle diocesi italiane resterà vacante, per il rifiuto del Governo di concedere il necessario '[[placet]]' o '[[exequatur]]' ai vescovi. Nel 1864 ben 43 vescovi erano in esilio, 20 in carcere, 16 erano stati espulsi e altri 16 morti per le vessazioni subite<ref>Cammilleri, p. 100</ref>. A metà degli [[anni 1860|anni sessanta]] di 227 sedi vescovili, 108 erano vacanti.<ref>F. Margiotta Broglio, ''Legislazione italiana e vita della Chiesa (1861-1878)'' in ''Chiesa e religiosità in Italia dopo l'Unità (1861-1878)'' - ''Relazioni'', I, Milano, 1973, p. 120 citato da Maurilio Guasco, ''Storia del clero in Italia dall'Ottocento a oggi'', Bari, 1997, p. 64</ref><ref>Giacomo Margotti, [http://books.google.it/books?id=QGIvAAAAYAAJ&pg=PA193 ''Memorie per la Storia de' nostri tempi''], III serie, Torino, 1865, pp. 193-203</ref>
Il lungo episcopato di
Inoltre ha fatto rifiorire
▲Il lungo episcopato di Mons. Magliulo <ref>http://catholic-hierarchy.org/bishop/bmagliu.html</ref> si è caratterizzato per aver portato a termine il restauro della [[cattedrale di Acerra]], che si protraeva da decenni senza soluzione definitiva.
Fu anche zelante ed infaticabile nelle opere di carità, portando a termine la costruzione di numerosi ospizi e
▲Inoltre ha fatto rifiorire di vocazioni sacerdotali nella diocesi <ref> Gennaro Niola, "Storia della Diocesi Di Acerra" http://www.diocesiacerra.it/wp-content/uploads/sites/2/2020/02/Storia-diocesi.pdf </ref> nel cui seminario furono ammessi molteplici allievi che ricevettero una solida preparazione teologica e nelle lettere classiche e moderne.
Fu protettore degli ordini religiosi presenti in diocesi come i [[Chierici regolari di San Paolo|barnabiti]], i [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]] e i [[Ordine dei frati minori cappuccini|cappuccini]].▼
▲Sant'[[Alfonso Maria de' Liguori]] che un tempo faceva parte della [[Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti|diocesi di Sant'Agata de' Goti]].
▲Fu anche zelante ed infaticabile nelle opere di carità, portando a termine la costruzione di numerosi ospizi e orfanatrofi nelle città della diocesi come [[Santa Maria a Vico]], [[Arienzo]] e [[Acerra]].
▲Fu protettore degli ordini religiosi presenti in diocesi come i barnabiti, i domenicani e i cappuccini.
▲Morì ad Acerra il 28 agosto 1899; gli successe Mons. [[Francesco De Pietro]].
== Genealogia episcopale ==
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== Note ==
<references/>
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
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