Cadralazina: differenze tra le versioni
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La '''cadralazina''' è un [[farmaco]] [[vasodilatatore]] periferico che, riducendo direttamente le resistenze vascolari periferiche, esplica
==Farmacocinetica==
In studi effettuati su ratti e cani ipertesi è stato dimostrato che dopo somministrazione orale
Dopo somministrazione orale nell'uomo la cadralazina viene rapidamente assorbita. Il
Il picco plasmatico viene raggiunto mediamente dopo 1,5 ore e la sua emivita plasmatica è di circa 3 ore.<ref name=pmid2053115>{{Cita pubblicazione |autore=Lecaillon JB, Dubois JP, Darragon T, ''et al.'' |titolo=Pharmacokinetics of cadralazine in a large group of hypertensive patients chronically treated with cadralazine: advantage over a conventional study in a small group of patients |rivista=Ther Drug Monit |volume=13 |numero=2 |pagine=103–8 |anno=1991 |mese=marzo|pmid=2053115 }}</ref><ref name=pmid4085523>{{Cita pubblicazione |autore=Hauffe SA, Dubois JP, Imhof PR |titolo=Human pharmacokinetics of cadralazine: a new vasodilator |rivista=Eur J Drug Metab Pharmacokinet |volume=10 |numero=3 |pagine=217–23 |anno=1985 |pmid=4085523 }}</ref>
Come conseguenza dell'eliminazione urinaria, il farmaco e i suoi metaboliti sono eliminati più lentamente nei pazienti con bassa [[clearance della creatinina]].<ref name=pmid1490491>{{Cita pubblicazione |autore=Marichal JF, Brunel P, Lecaillon JB, ''et al.'' |titolo=Pharmacokinetics of cadralazine and its hydrazino-metabolite in patients with renal impairment after repeated administration of 5 mg once daily |rivista=Eur J Drug Metab Pharmacokinet |volume=17 |numero=3 |pagine=213–20 |anno=1992 |pmid=1490491 }}</ref>
==Usi clinici==
La cadralazina è indicata nel trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale o di altra natura,<ref name=pmid6840161>{{Cita pubblicazione |autore=Catalano M, Parini J, Libretti A |titolo=Cadralazine (ISF 2469): dose-related antihypertensive activity after single oral administration to patients |rivista=Eur. J. Clin. Pharmacol. |volume=24 |numero=2 |pagine=157–61 |anno=1983 |pmid=6840161 }}</ref> in particolare come farmaco di secondo livello<ref name=pmid3886402>{{Cita pubblicazione |autore=Catalano M, Parini J, Romano M, Libretti A |titolo=Controlled clinical trial of cadralazine as a second-step drug in the treatment of hypertension |rivista=Eur. J. Clin. Pharmacol. |volume=28 |numero=2 |pagine=135–8 |anno=1985 |pmid=3886402 }}</ref><br>
Alcuni studi hanno dimostrato che cadralazina è efficace e può essere vantaggiosamente associata ad altri antipertensivi, in particolare in quei pazienti che sono poco rispondenti ai beta-bloccanti o ai diuretici. In questi casi l'associazione di cadralazina da 10 a 30 mg in monosomministrazione giornaliera riduce la pressione sisto/diastolica dall'11% al 22%.<ref name=pmid2083513>{{Cita pubblicazione |autore=McTavish D, Young RA, Clissold SP |titolo=Cadralazine. A review of its pharmacodynamic and pharmacokinetic properties, and therapeutic potential in the treatment of hypertension |rivista=Drugs |volume=40 |numero=4 |pagine=543–60 |anno=1990 |mese=ottobre|pmid=2083513 }}</ref><br>
Il farmaco appare sicuro e ben tollerato: i test di laboratorio di routine non mostrano cambiamenti significativi. In particolare l'escrezione di sodio non viene ridotta e pertanto gli effetti di ritenzione idrica sono minimi.<ref name=pmid2859865>{{Cita pubblicazione |autore=Salvadeo A, Villa G, Segagni S, ''et al.'' |titolo=Cadralazine, a new vasodilator, in addition to a beta-blocker for long-term treatment of hypertension |rivista=Arzneimittelforschung |volume=35 |numero=3 |pagine=623–5 |anno=1985 |pmid=2859865 }}</ref><ref name=pmid7322375>{{Cita pubblicazione |autore=Lavezzaro GC, Gastaldo D, Noussan P, Bensoni M, Parini J, Angelino PF |titolo=[Effects of cadralazine (ISF 2469) on water-sodium balance and on essential arterial hypertension] |rivista=Minerva Cardioangiol |volume=29 |numero=10 |pagine=527–34 |anno=1981 |mese=ottobre|pmid=7322375 }}</ref><br>
In uno studio randomizzato multicentrico italiano, confrontante l'efficacia della cadralazina con prazosin, si è dimostrato che entrambi i trattamenti erano ugualmente efficaci nel determinare una riduzione simile e significativa della pressione arteriosa sistolica.<ref name=pmid1679390>{{Cita pubblicazione |autore=Caponnetto S, Valvo E, Mocarelli P, Alberti D, Savonitto S |titolo=Cadralazine versus prazosin as second-step treatment in hypertensive patients on beta-blockers: a randomized multicentre study. The Italian Multicentre Study Group |rivista=Eur. J. Clin. Pharmacol. |volume=40 |numero=5 |pagine=461–5 |anno=1991 |pmid=1679390 }}</ref>
==Controindicazioni==
Il farmaco è controindicato in caso di ipersensibilità nota, anche a derivati idrazinici simili. È inoltre controindicato in soggetti affetti da coronaropatia, valvulopatia mitralica e tachicardia.
==Effetti collaterali==
Tra gli effetti indesiderati più frequenti si segnalano cefalea, astenia, vertigini, palpitazioni e vampate di calore.<br>
I sintomi tendono in genere a scomparire spontaneamente con il progredire della terapia.<ref name="pmid2859865"/><br>
Questi sintomi sono tutti correlati alle proprietà vasodilatatorie del farmaco e sono più comunemente riportati durante la monoterapia con cadralazina che nelle terapie di combinazione con altri farmaci.<ref name=pmid2083513/>
==Dosi terapeutiche==
Nei pazienti ipertesi l'effetto terapeutico ottimale fa seguito alla somministrazione orale di una singola dose di 15 mg, in genere al mattino.<br>
In ogni caso la posologia deve essere adattata al singolo paziente. Si inizia con bassi dosaggi che vengono gradatamente aumentati fino al raggiungimento della dose ottimale.
==Gravidanza e allattamento==
Anche se gli studi sperimentali non hanno evidenziato alcuna attività teratogena, nelle donne gravide la cadralazina deve essere somministrata solo in caso di effettiva necessità. Non potendo escludere che il farmaco passi nel latte materno è opportuno interrompere l'allattamento al seno in caso di trattamento.
==Avvertenze==
In letteratura è noto che l'utilizzo prolungato e ad alti dosaggi di alcuni farmaci simili alla cadralazina (i cosiddetti idrazinoftalazinici) in alcuni pazienti può determinare un quadro clinico simile al lupus eritematoso.<br>
La cadralazina non sembra indurre una sindrome sistemica simil-lupus eritematoso<ref name=pmid2083513/><ref name=pmid3556384>{{Cita pubblicazione |autore=Andersson OK |titolo=Cadralazine did not produce the SLE-syndrome when hydralazine did |rivista=Eur. J. Clin. Pharmacol. |volume=31 |numero=6 |pagine=741 |anno=1987 |pmid=3556384 }}</ref> e in letteratura è riportato il caso di una conversione di una sindrome simil LES in un soggetto che passò da un trattamento con idralazina a uno con cadralazina.<ref name=pmid2340851>{{Cita pubblicazione |autore=Mulder H |titolo=Conversion of drug-induced SLE-syndrome by the vasodilating agent cadralazine |rivista=Eur. J. Clin. Pharmacol. |volume=38 |numero=3 |pagine=303 |anno=1990 |pmid=2340851 }}</ref> Tuttavia in presenza di un eventuale quadro clinico comprendente malessere, artralgie, febbre, dolore toracico è consigliabile eseguire una determinazione del titolo degli anticorpi antinucleo e la ricerca di cellule L.E.
==Note==
<references/>
== Altri progetti ==
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