Gianmario Filelfo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Collegamenti esterni: cat specifica |
ordine automatico |
||
(3 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate) | |||
Riga 17:
==Biografia==
Nacque dal più noto umanista [[Francesco Filelfo|Francesco]] e da Teodora Crisolora (figlia di un famoso [[Manuele Crisolora|umanista bizantino]] e della genovese Manfredina Doria) nel quartiere genovese di [[Costantinopoli]], dove il padre
Il Filelfo terminò i suoi giorni a Mantova alla corte di [[Federico I Gonzaga]].
==Opere==
[[File:Lodovico Antonio Muratori.jpg|thumb|upright=0.5|Ludovico Antonio Muratori]]
I suoi scritti sono numerosi e quasi tutti in [[Lingua latina|latino]]. Furono scoperti molti anni dopo la sua scomparsa. Quasi sconosciuta è la ''Consolatoria'' dedicata alla duchessa di Milano [[Bona di Savoia]] per la morte del duca [[Galeazzo Maria Sforza]], conservata in un unico manoscritto miniato della [[Bibliothèque royale de Belgique|Bibliothèque Royale Albert I]] di Bruxelles e scritto interamente in volgare.<ref>{{Cita libro|autore=Gian Mario Filefo|curatore=Anne Schoysman Zambrini|titolo=Consolatoria dedicata alla duchessa di Milano Bona di Savoia per la morte del duca Galeazzo Maria Sforza|collana=Scelta di curiosità letterarie inedite o rare dal secolo XIII al XIX|anno=1991|editore=Commissione per i testi di Lingua, Bologna.}}</ref> Oltre alla storia, coltivò la poesia e fu coronato poeta "laureato". L'opera di maggior impegno è il ''Bellum Finariense'' ([[1453]]), che rimase manoscritto per tre secoli, sino a quando [[Ludovico Antonio Muratori]] volle inserirlo nell'ultimo volume dei ''[[Rerum Italicarum Scriptores]]''. Egli, però, dovette cedere alle pressioni politiche genovesi, sostituire nel volume l'opera del Filelfo, già pronta per la stampa dal [[1733]], con testi oscuri e malridotti e dichiarare di averne distrutto i tipi<ref>Il 2 gennaio [[1734]] Ludovico Muratori scrisse: «Intanto è sbucata dall'inferno la discordia per dare tracollo anche alle lettere. Et io oltre al non sapere se si terminerà la mia raccolta "Rerum Italicarum", la quale era presso al fine...». In effetti l'ultimo volume uscì solo cinque anni dopo, completamente rifatto, dopo che il Muratori aveva atteso sino al [[1735]], sperando di salvare l'opera del Filelfo.</ref>. Fortunatamente lo stampatore, di sua iniziativa o su ordine del Muratori stesso, tirò nascostamente alcune copie, che probabilmente furono messe in circolazione solo durante la partecipazione genovese alla [[guerra di successione austriaca]] ([[1745]]-[[1748]]), se non dopo la morte del Muratori ([[1750]]). Le pagine più significative furono tradotte in italiano e pubblicate solo nel [[1979]] da Giovanni Battista Cavasola.
==Note==
Riga 43:
{{Portale|biografie|letteratura}}
[[Categoria:Umanisti alla corte dei Gonzaga
|