Imperare sibi: differenze tra le versioni

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Frasi latine
 
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'''Imperare sibi''' è una locuzione [[lingua latina|latina]] che in [[lingua italiana|italiano]] significa letteralmente ''Comandare a sé'' (''stessi'').
'''Imperare sibi''' **** DA COMPLETARE correggere e rendere i caratteri in modo corretto.
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laLa sentenza completa, presso [[Seneca]], è:IMPERARE SIBI''imperare MAXIMUMsibi IMPERIUMmaximum ESTimperium est'' (COMANDARE''comandare Aa SEse STESSIstessi è ILil MASSIMOmassimo IMPERIòimperio''), è la più alta forma di comando. [Lettere a [[Lucilio]], CXIII.30.].
'Comandare a sè (stessi).
la sentenza completa,presso Seneca,è:IMPERARE SIBI MAXIMUM IMPERIUM EST (COMANDARE A SE STESSI è IL MASSIMO IMPERIò)è la più alta forma di comando. [Lettere a Lucilio,CXIII.30.].
 
''"...[30] O quam magnis homines tenentur erroribus qui ius dominandi trans maria cupiunt permittere felicissimosque se iudicant si multas [pro] milite provincias obtinent et novas veteribus adiungunt, ignari quod sit illud ingens parque dis regnum:''' imperare sibi maximum imperium est'''."''
Già prima del grande moralista preso a modello dai cristiani,era nota la sentenza di Platone "prima di comandare agli altri bisogna imparare a comandare a se stessi". [Gorgia,491 d. I Greci attribuivano la sentenza originaria a Democrito].
Ripresa dagli autori latini,fra i quali PLAUTO e CICERONE.
 
Già prima del grande moralista, preso a modello dai [[cristianesimo|cristiani]], era nota la sentenza di [[Platone]]: "prima di comandare agli altri bisogna imparare a comandare a se stessi". ''[[Gorgia (dialogo)|Gorgia]]'',491 d491d<ref>[http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text;jsessionid=125EE63AC03FAD923134CEB321306070?doc=Plat.+Gorg.+491d&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0177 ''Gorgia'', 191d], da [[Perseus project]]</ref>. I [[antica Grecia|Greci]] attribuivano la sentenza originaria a [[Democrito]]].
Anche nella Bibbia è detto che essere padroni dei propri istinti vale più che espugnare una fortezza.[Proverbi,XVI.32].
 
I veri capi hanno una grande padronanza di sè e meritano tanto di cappello.Di loro puoi fidarti,ma non mai di certi "capetti" che usano il comando per sopraffare.O magari per il solo piacere di comandare,perchè il comandare,dicono in Sicilia,"è meglio che fare all'amore,essendo un godimento durevole e non momentaneo".
RipresaFu ripresa anche dagli autori latini, fra i quali PLAUTO[[Plauto]] e CICERONE[[Cicerone]].
I tedeschi hanno lo stesso modo di dire dei siciliani,a cominciare dal dottor FAUST il quale afferma:"Chi comanda provi gusto solo nel comando".[FAUST,II. iv:comandare lasciando da parte ogni altro godimento,perchè chi comanda deve aparire il primo e più degno.Poi Faust dirà che "la goduria ci rende volgari"].
 
Tenere il prossimo sotto i piedi,magari sotto specie di democrazia,è uno dei mali peggiori del vecchio secolo. È un peccato biasimato dalle sacre scritture,in specie dal Corano che condanna esplicitamente il dominio dell'uomo e approva l'autorità quando sia utile al benessere di tutti.
Anche nella [[Bibbia]] è detto che essere padroni dei propri istinti vale più che espugnare una fortezza. ([[Libro dei Proverbi|Proverbi]], XVI.32]).
Secondo una concezione islamica molto prossima a quella romana,l'autorità è esercitata sempre in nome di un principio superiore:il giudice è di necessità al disopra di chi giudica,ma sopra di lui c'è ALLAH che legge nell'animo suo.[Anche in fatto di autodominio,la concezione islamica è molto rigida:"La guerra santa (soleva dire un capo carismatico)è distinta in dieci parti di cui una consiste nel lottare contro il nemico e le altre nove nel lottare contro NOI stessi".
 
== Note ==
 
<references/>
 
{{Portale|lingua latina}}
 
[[Categoria:Frasi di Lucio Anneo Seneca]]