Vie romane in Gallia: differenze tra le versioni
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[[File:France map Lambert-93 topographic-ancient Roman roads.svg|miniatura|Rete di vie romane in Gallia]]
Le '''vie romane in Gallia''' sono una serie di [[strade romane|strade]] realizzate dai [[Roma (città antica)|Romani]] nelle [[Provincia romana|province]] della [[Gallia]].
La via, la prima strada romana ad essere costruita in [[Gallia]] fu realizzata dal generale romano [[Gneo Domizio Enobarbo (console 122 a.C.)|Gneo Domizio Enobarbo]], dal quale prese il nome, nel [[118 a.C.]], per permettere la comunicazione tra le nuove colonie romane della Gallia meridionale e l'Italia, costituendo inoltre il percorso verso la [[Spagna]].
La via proveniva da ''Segusium'' ([[Susa (Italia)|Susa]]) e passava le [[Alpi]] al [[colle del Monginevro]] per seguire quindi la valle della [[Durance]]. Si dirigeva quindi verso il [[Rodano]] attraverso ''Eburodunum'' ([[Embrun]]), ''Vapincum'' ([[Gap (Francia)|Gap]]),
Il percorso della strada è riportato sull'itinerario tracciato sui [[bicchieri di Vicarello]], nella [[Tavola Peutingeriana]] e sull'[[Itinerario
[[Marco Vipsanio Agrippa]] ebbe da [[Gaio Giulio Cesare Ottaviano|Augusto]] l'incarico di riorganizzare le province galliche dopo il suo terzo consolato dell'anno [[27 a.C.]] In tale occasione tracciò una serie di strade a partire dalla città di ''[[Lugdunum]]'', l'odierna [[Lione]], capitale della [[Gallia Lugdunense]] e sede del [[Santuario federale delle Tre Gallie|santuario federale provinciale]]<ref>La rete di strade costruita da Agrippa a partire da ''Lugdunum'' è descritta dal contemporaneo geografo greco [[Strabone]] (''[[Geografia (Strabone)|Gheographikà]]'', IV, 6.11).</ref>. La datazione è variamente attribuita ai tre periodi in cui Agrippa era stato in Gallia, ovvero al [[39 a.C.|39]]-[[38 a.C.]]<ref>George Hacquard, Jean Dautry, O Maisani, ''Guide romain antique'', Hachette, 1952, 50ª edizione nel 2005 (ISBN 2-01-000488-4), p.162.</ref>, oppure al [[22 a.C.|22]]-[[21 a.C.]]<ref>Pierre Gros, ''La France gallo-romaine'', Nathan, 1991, (ISBN 2-09-284376-1) p. 54.</ref>, o ancora al [[16 a.C.|16]]-[[13 a.C.]]<ref>Paul Petit, ''La paix romaine'', Paris, 1967, 2ª edizione 1971, p. 288.</ref>.
Il progetto di Agrippa comprendeva:
*in direzione [[ovest]], la via verso ''Mediolanum Santonum'' ([[Saintes]]), citata nella [[Tavola Peutingeriana]] e conosciuta come ''Chemin pierré'';
*in direzione [[nord]], una via verso ''Durocortorum'' o ''Durocortora'' ([[Reims]]), capitale della [[Gallia Belgica]], ''Bellovacum'' ([[Beauvais]]) e ''Samarobriva'' ([[Amiens]]);
*in direzione [[est]], al [[Reno]], una via verso ''Andemantunnum'' ([[Langres]]) e la ''colonia [[Augusta Treverorum]]'' ([[Treviri]]), fondata nel [[17 a.C.]];
*in direzione [[sud]], verso il [[mar Mediterraneo]], la via che seguiva la valle del [[Rodano]] fino a ''Massilia'' ([[Marsiglia]]).
Prende il nome di [[via Julia Augusta|via Giulia Augusta]], dall'imperatore [[Gaio Giulio Cesare Ottaviano|Augusto]], la continuazione della [[via Aurelia]] che l'imperatore Augusto fece costruire tra ''Placentia'' ([[Piacenza]]) e ''Arelate'' ([[Arles]]), sul
Una via venne costruita subito dopo la morte di Augusto, nel [[14]] d.C. per mettere in comunicazione ''Narbo'' ([[Narbona]]), capitale della provincia della [[Gallia Narbonense]] con [[Tolosa]] e con ''Burdigala'' ([[Bordeaux]]).
La via che raddoppiava la via Agrippa sull'opposta riva del [[Rodano]], riprendendo un percorso già utilizzato da lunghissimo tempo, prende il nome dell'imperatore [[Antonino Pio]] in seguito alla sistemazione dei [[Miliario|miliari]] fatta eseguire nel [[145]]. La via metteva in comunicazione ''Valentia'' ([[Valence (Drôme)|Valence]]) con ''colonia Nemausa'' ([[Nîmes]]) e con ''Alba Helviorum'' ([[Alba-la-Romaine]]).
A partire da ''Valentia'' ([[Valence (Drôme)|Valence]]), dove si biforcavano la via di Agrippa e la via degli Elvi, entrambe lungo il [[Rodano]], una via permetteva di raggiungere
La via è riportata sulla ''[[
==Note==
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