Eros con l'arco: differenze tra le versioni
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|titolo = Copia romana conservata nei [[Musei
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[[File:Eros bow Louvre Ma448 n01.jpg|thumb|right|Copia dell'opera conservata al [[Museo del Louvre]]]]
L<nowiki>'</nowiki>'''''Eros con l'arco''''' è un archetipo originariamente bronzeo creato da [[Lisippo]] per il santuario di [[Tespie]] probabilmente tra il [[338 a.C.|338]] e il [[335 a.C.]] L'opera alla quale accenna [[Pausania il Periegeta|Pausania]] (IX, 27.3) è conosciuta da una ingente serie di copie marmoree per lo più di epoca imperiale [[Scultura romana|romana]].
== Descrizione ==
Gli studi relativi all'opera di Lisippo ebbero origine all'inizio dell'XIX secolo grazie a [[Ennio Quirino Visconti]] che identificò la copia presente nei [[Musei
La copia più antica e fedele all'originale è probabilmente il torso conservato alla [[Centrale Montemartini]] (Musei Capitolini 2138), datato al [[I secolo a.C.]] Come si intuisce da questo marmo, l'originale bronzeo doveva presentare la gamba destra più avanzata rispetto alla sinistra, leggermente inclinata e con il tallone leggermente sollevato. Una seconda caratteristica dell'originale doveva essere la posizione del braccio sinistro il quale, differentemente dalle copie di età imperiale, doveva presentarsi aderente al torso nell'area dei pettorali, ma distaccato e proteso ad occupare lo spazio anteriore all'altezza dell'addome, il quale restava conseguentemente libero e ben modellato. Questo schema corrisponde alla tipica ricerca lisippea continuamente approfondita a partire dall'[[Agias]], come si può dedurre dalle riproduzioni ceramografiche dell'archetipo (Parigi, Museo del Louvre:
La comprensione del gesto dell'Eros, descritto nel passo di [[Publio Ovidio Nasone]] (''Metamorfosi'', V
La posizione dell'arco differisce tra le varie ricostruzioni e copie. Nella copia dei Musei Capitolini il foro che ancora contiene il perno metallico al quale si agganciava l'arco bronzeo è stato riempito con stucco e si trovava sul lato esterno della coscia. Altre copie presentano la tangenza tra gamba e arco al di sotto del ginocchio, in una posizione che non può essere funzionale alla pressione necessaria all'azione, e alcune ([[Museo archeologico nazionale di Venezia]]
La prima menzione del dio Eros armato di arco e frecce la si riscontra nell'opera di [[Euripide]] ''[[Ifigenia in Aulide]]''<ref>{{Cita libro|autore=[[George M. A. Hanfmann]]|titolo=Dizionario delle antichità classiche|città=Cinisello Balsamo|editore=Paoline|anno=1995|p=849}}.</ref>: {{citazione|Avventurato chi prova fa<br />della dea dell'amore con<br />temperanza e misura,<br />e con grande placidità<br />lungi dagli estri folli, perché<br />duplice è l'arco della beltà<br />che l'Amore (Eros) tende su di noi:<br />l'uno ci porta felicità,<br />l'altro la vita torbida fa.|[[Euripide]] ''[[Ifigenia in Aulide]]'' 542-50. Traduzione di [[Filippo Maria Pontani]] in [[Euripide]] ''Le tragedie''. Milano, Mondadori, 2007}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|curatore=Paolo Moreno|titolo= Lisippo : l'arte e la fortuna
==Collegamenti esterni==
*[https://web.archive.org/web/20080827181305/http://www.museicapitolini.org/percorsi/percorsi_per_sale/museo_capitolino/galleria/statua_di_eros_che_incorda_l_arco Immagine della copia in marmo dei Musei Capitolini] sul sito dei Musei Capitolini
{{Portale|antica Grecia|scultura}}
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