Swing (Java): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Esempio: correggo e snellisco esempio; uso API più recenti; rm commenti superflui |
Funzionalità collegamenti suggeriti: 3 collegamenti inseriti. |
||
(37 versioni intermedie di 23 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
[[File:Gui-widgets.png|thumb|
'''Swing''' è un [[framework]] per [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]], appartenente alle [[Java Foundation Classes]] (JFC) e orientato allo sviluppo di [[GUI|interfacce grafiche]]. Parte delle [[classe (informatica)|classi]] del framework Swing sono implementazioni di [[widget (informatica)|widget]] (oggetti grafici) come caselle di testo, pulsanti, pannelli e tabelle.
La libreria Swing viene utilizzata come libreria ufficiale per la realizzazione di interfacce grafiche in Java. È un'estensione del precedente [[Abstract Window Toolkit]]. La differenza principale tra i due è che i componenti Swing sono scritti completamente in codice [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]].
== Storia ==
La ''Internet Foundation Classes'' (IFC) era una [[GL (grafica 3d)|libreria grafica]] per Java sviluppata originalmente dalla [[Netscape Communications Corporation]] e
Il
Originalmente distribuito come una libreria scaricabile separatamente, Swing fu inclusa come parte della [[Java 2 Platform, Standard Edition|Java Standard Edition]] fin dalla versione 1.2. Le classi Swing sono
== Architettura ==
Swing è una libreria
* indipendente dalla [[piattaforma (informatica)|piattaforma]]
*
* estendibile
* modificabile
* configurabile
* ''loosely-coupled'' (ad accoppiamento debole)
* leggera
* a spedizione di eventi
Riga 24:
* con un [[thread (informatica)|thread]] unico
;Indipendente dalla piattaforma: Swing è indipendente dalla piattaforma sia in termini di linguaggio (Java) sia della sua implementazione (una renderizzazione universale e non nativa dei [[widget (informatica)|widget]]).
;Estendibile: le diverse parti della libreria Swing sono basate su determinate interfacce e sono collegate in modo da consentire facilmente l'aggancio di implementazioni diverse di queste interfacce. Il programmatore può creare un'implementazione personalizzata di queste interfacce o utilizzare le versioni di default.
;
;Modificabile: l'applicazione ha modo di ottenere un preciso controllo della renderizzazione dei componenti con i quali è realizzata l'interfaccia grafica. La rappresentazione grafica di un componente swing è data da una combinazione di un set standard di elementi; in particolare, ad ogni componente è affidato il disegno dei bordi, delle rientranze, delle decorazioni, ecc. Solitamente, gli utenti modificano un componente standard di Swing (come una ''JTable'') assegnando bordi, colori, sfondi specifici come proprietà del componente. Il componente userà queste proprietà all'atto del disegnarsi.
;Configurabile: Swing, facendo un uso pesante dei meccanismi di runtime e dei percorsi di renderizzazione indiretta, ha la possibilità di modificare a runtime cambiamenti anche fondamentali nei suoi settaggi. Per esempio, una applicazione basata su Swing può cambiare il suo look and feel a [[runtime]] (per esempio, dal look and feel di [[MacOS]] a quello di [[Windows XP]]). Inoltre, gli utenti possono fornire le loro proprie implementazioni di look and feel, il che permette di ottenere cambiamenti uniformi nei look and feel di applicazioni Swing esistenti, senza dover modificare in profondità il codice sorgente dell'applicazione.
;Leggera: La configurabilità di Swing è anche dovuta al fatto che non necessita di usare i controlli della GUI del [[sistema operativo|SO]] nativi per la ''rappresentazione'', ma piuttosto "disegna" i suoi controlli costantemente, attraverso l'uso delle [[Application programming interface|API]] 2D di Java. Inoltre, un componente Swing non deve necessariamente un corrispettivo nell'insieme dei componenti nativi del SO, e questo significa che è possibile realizzare componenti con la massima libertà, sfruttando a propria discrezione le potenzialità messe a disposizione dalle [[Libreria (software)|librerie]] grafiche di Java 2D.
;Loosely-Coupled/MVC: La libreria Swing fa un forte uso del ''design pattern'' [[Model-view-controller|Model/View/Controller]], il quale concettualmente disaccoppia i dati mostrati ed i controlli dell'interfaccia utente attraverso i quali sono mostrati. Grazie a questo, la maggior parte dei componenti Swing hanno associati ''modelli'' (specificati in termini di Java [[interfaccia (informatica)|interfaces]]), il programmatore può usare varie implementazioni di default o crearne di proprie. Il framework
Tipicamente, gli oggetti dei modelli dei componenti Swing sono responsabili di provvedere ad una concisa interfaccia per la definizione degli eventi che vengono emessi, nonché proprietà accessibili per il [[modello dei dati]] da usare con i JComponent associati. Dato questo il modello di sviluppo MVC è un percorso loosely-coupled di oggetti in relazione collaborativamente, il modello provvede i consueti modi per creare ''event listeners'' agli oggetti del ''data model''. Tipicamente, questi eventi sono ''model centric'' (ad esempio: l'inserimento di righe in un modello di tabella) e sono mappati dalla specializzazione del JComponent in un ben preciso evento per il componente GUI.
Per esempio, il JTable ha un modello chiamato ''TableModel'' che descrive una interfaccia per come una tabella dovrebbe accedere ai dati. Una implementazione di default di questo opera su di un [[array]] bidimensionale.
Riga 40:
Deve essere notato che il tipico uso del framework Swing non richiede la creazione di modelli modificati, siccome il framework fornisce un insieme di implementazioni di default che sono trasparentemente, per default, associati con le corrispondenti figlie della classe JComponent nella libreria Swing. In generale, solo componenti complessi come le tabelle e le viste di collezioni ''potrebbero'' aver bisogno di modifiche ai loro modelli di default<ref>Comunque, per capire bene il potenziale che l'architettura Swing rende possibile, considerate l'ipotetica situazione in cui i modelli modificati delle tabelle e le liste sono creati al di sopra di servizi DAO e/o EJB</ref>.
== Look and feel ==▼
== Legami con AWT ==
[[File:AWTSwingClassHierarchy.png|thumb|Schema che illustra l'organizzazione dei componenti grafici AWT e dei componenti grafici Swing.]]
La libreria Swing è un'estensione di AWT, più che un suo
=== Differenze con AWT: il meccanismo di funzionamento ===
Fin dalle prime versioni di Java, una porzione del [[Abstract Window Toolkit]] (AWT) ha fornito API indipendenti dalla piattaforma per la realizzazione delle GUI. In AWT, di fatto l'applicazione si serve di oggetti Java per controllare i componenti nativi specifici per il sistema operativo in utilizzo e che compongono l'interfaccia grafica. Questo significa che il comportamento dei componenti (la reazione agli eventi, il rendering, ecc.) sono affidati alla loro implementazione ''system-dependent''. Per questo motivo, i componenti AWT vengono detti ''heavyweight components'' ("componenti pesanti"): a ciò che l'applicazione "vede" come la creazione di un componente AWT, di fatto corrisponde l'allocazione di risorse ad opera del sistema operativo. Al contrario, i componenti Swing sono spesso descritti come ''lightweight'' ("leggeri"), perché non necessitano l'allocazione di risorse native nel toolkit della GUI del sistema operativo.
=== Elementi di AWT utilizzati in Swing ===
Line 59 ⟶ 57:
=== Vantaggi rispetto ad AWT ===
I principali vantaggi di Swing rispetto ad AWT sono conseguenza del fatto stesso che i componenti Swing sono realizzati in puro codice Java. Infatti, questo significa che i componenti funzionano allo stesso modo su tutte le piattaforme per le quali esiste una [[macchina virtuale]]. I bug rilevati durante l'esecuzione del sistema grafico (almeno per la parte che riguarda l'interfaccia grafica) sono gli stessi su tutte le piattaforme, il che permette di risolverli con un semplice aggiornamento delle librerie.
Poiché i componenti sono sviluppati in Java, il sistema Swing ha controllo sul [[render]]ing grafico dei componenti, e questo ha consentito lo sviluppo di un'API tramite la quale un'applicazione può personalizzare il ''[[look and feel]]'' della propria interfaccia grafica. In poche parole, il disegno e lo stile grafico dei componenti non vengono richiesti al toolkit grafico nativo del sistema operativo, ma vengono riprodotti tramite una loro emulazione. Questo significa che si può ottenere un nuovo L&F semplicemente implementando le classi Java necessarie (oppure configurando il look and feel Synth, introdotto a partire dal J2SE 5.0).
; Libertà nel rendering
Il principale vantaggio della libreria Swing è che essa permette al programmatore di astrarsi dai vincoli imposti dall'architettura del sistema grafico adottato dal sistema operativo in uso. Il sistema grafico AWT risente di queste limitazioni, in quanto l'insieme dei componenti e le caratteristiche che questi ultimi offrono all'applicazione sono ristretti ad uno standard comune, un minimo
I componenti Swing gestiscono in modo autonomo la propria grafica e il proprio comportamento; è pur vero che il rendering finale deve essere affidato al sistema operativo, in quanto è quest'ultimo che ha in mano la gestione delle periferiche video e delle periferiche che segnalano l'input utente (tastiera, mouse, rotellina del mouse, ecc.), ma è anche vero che Swing "traduce" la sua [[semantica]] su quella sottostante dei componenti del SO con un legame molto più debole rispetto a quanto l'architettura stessa dell'AWT consentiva di ottenere.
Così, per esempio, di fatto ogni componente di Swing si disegna sul dispositivo grafico del sistema operativo servendosi di un [[wrapper]] opportunamente implementato in Java (realizzato tramite un oggetto <
=== Svantaggi rispetto ad AWT ===
Line 75 ⟶ 74:
Lo [[Standard Widget Toolkit]] (SWT) è un toolkit concorrente originalmente sviluppato dalla [[IBM]] ed ora mantenuto dalla [[Eclipse Foundation]]. Le implementazioni SWT sono più in comune con i componenti AWT heavyweight. Questo conferisce benefici come una più accurata fedeltà con il sottostante toolkit window nativo, al costo di una maggior esposizione ad una programmazione più nativa nel modello di programmazione.
L'avvento di SWT ha dato origine ad una grande divisione tra gli sviluppatori del Java desktop con molti fortemente favorevoli a SWT e altri a Swing. Lo sviluppo di Sun su Swing continua a concentrarsi sulla fedeltà del look and feel (PLAF, Pluggable look and feel) in ogni toolkit window. Nel frattempo non vi sono altre risorse di PLAFs fedeli, molti dei quali sono nel sito [http://www.javootoo.com/ javootoo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050715034602/http://www.javootoo.com/ |date=15 luglio 2005 }}.
C'è stato un dibattito significativo sulle prestazioni di SWT rispetto a quelle di Swing; La dipendenza di SWT da JNI lo rende lento quando i componenti GUI e Java necessitano di scambiarsi i dati, ma più veloce a disegnarsi quando il modello dei dati è stato caricato nella GUI.
SWT serve alla piattaforma delle finestre molto bene <!-- CHE SIGNIFICA L'INIZIO DI QUESTA FRASE??--> ma alcuni la considerano meno efficace come tecnologia per lo sviluppo multipiattaforma. Usando le funzionalità di alto livello dei window toolkit nativi, SWT riporta alla situazione vista negli anni '90 (con toolkit come zApp, Zinc, XVT e IBM/[[Smalltalk]]) dove i toolkit cercavano di mascherare le differenze nel comportamento e gestione del focus, della gestione degli eventi e dei layout grafici. Il fallimento di avere eguali comportamenti su ogni piattaforma può causare errori di programmazione subdoli e difficili da risolvere,
== Esempio ==
Il seguente è un programma [[Hello
<
import javax.swing.*;
public final class HelloWorld {
Line 92 ⟶ 90:
public static void main(String[] args) {
/
SwingUtilities.invokeLater(new Runnable() {
public void run() {
Line 100 ⟶ 98:
}
▲ * Questo metodo viene sempre invocato sul thread che gestisce la {@linkplain java.awt.EventQueue coda degli eventi}.
private static void mainOnEventDispatchThread() {
// Create frame with title "Hello, World!"
JFrame f = new JFrame("Hello, World!");
// Dimensione della finestra
f.setSize(200, 100);
// Fa sì che il frame richieda alla JVM di terminare il programma
Line 117 ⟶ 116:
}
}
</syntaxhighlight>
==
<references/>▼
* [[Project Looking Glass]]▼
== Bibliografia ==
Line 129 ⟶ 128:
* Joshua Marinacci, Chris Adamson, ''Swing Hacks'', O'Reilly, ISBN 0-596-00907-0
==
▲* [[Project Looking Glass]]
▲<references/>
*[[JavaFX]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
Link dai siti ufficiali:
*
*
*
Altri link:
* Articolo ''[http://www.onjava.com/pub/a/onjava/2004/02/18/desktop.html Java Desktop Development]'' di Andrei Cioroianu
* Articolo ''[http://www.onjava.com/pub/a/onjava/2004/03/10/blackmamba.html BlackMamba: A Swing Case Study]'' di Ashwin Jayaprakash
*{{cita web | 1 = http://www.swingwiki.org/ | 2 = Swing wiki | accesso = 17 aprile 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110526164920/http://www.swingwiki.org/ | dataarchivio = 26 maggio 2011 | urlmorto = sì }}
[[Categoria:Piattaforma Java]]
|