Quinto Bevilacqua: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+E
pulizia collegamenti esterni e note Storia e Memoria di Bologna, vedi discussione
 
(15 versioni intermedie di 9 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{E|le informazioni attualmente presenti non evidenziano un valore enciclopedico specifico, decorato con medaglia non di primo livello. Leggendo i link entranti probabilmente il valore è presente ma non scritto nel corpo testo|partigiani|gennaio 2021}}
{{Bio
|Nome = Quinto
|Cognome = Bevilacqua
|Sesso = M
|LuogoNascita = Molinella
|GiornoMeseNascita = 16 aprile
|AnnoNascita = 1916
Riga 15 ⟶ 14:
|PostNazionalità = , Medaglia d'Argento al valor militare alla memoria
}}
 
== Biografia ==
Di famiglia [[Socialismo|socialista]] che rifiutò di aderire al [[Fascismo.Nel]], nel 1925 deve lasciare il [[Marmorta]] e viene ‘confinato’[[Confino|confinato]] conlacon la famiglia a [[Bologna]]. Nei mesi successivi, poco alla volta, i sei fratelli Bevilacqua raggiungono [[Torino]], dove trovano lavoro come [[Mosaico|mosaicisti]]. Quinto alla sera frequenta le Scuole OeraieOperaie San Carlo, per imparare a fare il [[disegnatore]].

Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] è richiamato come artigliere. Nel 1942 sposa una sua compaesana, Marcella Calzolari. AlloDopo scoppiol'[[Proclama dellaBadoglio guerradell'8 èsettembre richiamato come artigliere. Dopo l’81943|8 settembre 1943]], rientra a Torino, entrando in contatto con la [[Resistenza italiana|resistenza]] di orientamento socialista. Divenuto Segretario ProviancialeProvinciale del PSI[[Partito Socialista Italiano]] clandestino, il 31 marzo 1944 viene arrestato dai nazifascisti, insieme agli altri membri del Comitato Militare del [[CLNComitato di Liberazione Nazionale]] piemontese.
 
Bevilacqua e i suoi compagni vengono sommariamente processati e condannati a morte: vengono fucilati alla schiena, come segno di estremo disprezzo, al [[Sacrario del Martinetto|Poligono di tiro Martinetto]] di Torino.
Sommariamente processati e condannati a morte, all'alba del 5 aprile, Bevilacqua e i suoi compagni vengono [[Fucilazione|fucilati]] alla schiena, come segno di estremo disprezzo, al [[Sacrario del Martinetto|Poligono di tiro Martinetto]] ([[Sacrario del Martinetto]]) di Torino.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Consiglio Regionale del Piemonte|autore2=|autore3=|anno=1976|titolo="Viva l'Italia libera!"|rivista=|città=Torino|volume=|numero=}}</ref>
 
Decorato con la [[Ricompense al valor militare|Medaglia d'Argento al valor militare alla memoria]], a [[Torino]] gli è stata intitolata una via e gli è stata dedicata una targa in Corso regina Margherita.<ref>{{Cita web|url=http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=5949&myword=Quinto|titolo=Scheda di Quinto Bevilacqua|accesso=2022-04-19}}</ref> È ricordato nel [[Sacrario dei partigiani]] di Piazza Nettuno a Bologna.<ref name=storiaememoriadibologna />
 
Le sue ultime lettere, ai genitori e al fratello, sono state pubblicate nell'archivio delle ''Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana'' dell'[[INSMLI]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ultimelettere.it/?page_id=35&ricerca=223|titolo=Quinto Bevilacqua|accesso=2022-04-19}}</ref>
 
== Onorificenze ==
Riga 25 ⟶ 31:
|nome_onorificenza=Medaglia d'Argento al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=''Fervente e vecchio antifascista, fu tra i primi a portare la sua valida opera nell'organizzazione e nel potenziamento dei primi nuclei di resistenza che con scarsi mezzi, ma con immensa fede si contrapposero all'invasore tedesco. Ricercato dalla polizia nazi-fascista, si prodigò sempre instancabile ed ardito, per organizzare la resistenza armata nelle fabbriche e nei quartieri. Arrestato in seguito a delazione, con i membri del comitato militare Piemontese del quale faceva parte, seppe tenere di fronte agli aguzzini contegno nobile e fiero, ricusando sdegnosamente l'offerta della libertà in cambio della sua collaborazione. Condannato e conscio della santità della causa per la quale affrontava la morte, mantenne sempre fiero e sprezzante comportamento. Poche ore prima di morire, nell'ultima lettera ai genitori, scusandosi per il dolore loro arrecato, con parole sublimi esprimeva ancora una volta la certezza della vittoria dei suoi ideali. Impavido, al grido di "Viva l'Italia libera" affrontava il plotone d'esecuzione, coronando con una degna morte l'eroica sua esistenza. Torino, 8 settembre 1943-5 aprile 1944''.<ref name=storiaememoriadibologna>{{cita web|url=https://www.storiaememoriadibologna.it/bevilacqua-quinto-479152-persona|titolo=Quinto Bevilacqua|sito=Storia e Memoria di Bologna|accesso=7 aprile 2023}}</ref>
|data=
Torino, 8 settembre 1943-5 aprile 1944 <ref>[https://www.storiaememoriadibologna.it/bevilacqua-quinto-479152-persona]
|luogo= Torino, 8 settembre 1943 - 5 aprile 1944
}}
 
== Riconoscimenti ==
* A Quinto Bevilacqua è stata intitolata una via dal Comune di [[Torino]] .
 
== Note ==
Riga 37 ⟶ 39:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://www.storiaememoriadibologna.it/bevilacqua-quinto-479152-persona}}
* {{cita web|http://www.anpi.it/novara_verbania/storia/aprile.htm|Sito anpi Novara Verbania}}
 
{{Antifascismo}}