Utente:Andrea Mazzone/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
(Una versione intermedia di uno stesso utente non è mostrata) | |||
Riga 21:
Negli anni ottanta in contrapposizione al minimalismo emergono [[Ettore Sottsass]] ed il gruppo [[Memphis (design)|Memphis]] con una forte concezione artistica ed estetica dell'oggetto, caratterizzata da forme giocose e colori sgargianti, andando a rompere la sobrietà dell'oggetto minimalista tramite il libero sfogo della creatività. Il decennio successivo si distingue con il concetto del vivere in modo semplice, concentrandosi su ciò che conta davvero e, dunque, mettendo da parte il superfluo.
== Il
In linea con il concetto di design minimalista vi è anche il design nordico o scandinavo che, originatosi all'inizio del Novecento nei paesi del Nord Europa (principalmente in Norvegia e Svezia, ma anche in Danimarca, Islanda e Finlandia), ha caratteristiche che lo accomunano al design minimalista, quali la semplicità, la modernità e l'efficienza, valorizzando la struttura del prodotto e le caratteristiche naturali dei materiali utilizzati<ref>{{Cita web|url=https://www.designindex.it/definizioni/design/design-scandinavo.html|titolo=Scandinavian Design}}</ref>. Tali scelte si accordano con lo scopo di dare la più alta corrispondenza qualità-prezzo, caratteristica portante della filosofia democratica che ha sempre caratterizzato il settore del product design nei paesi nordici.
Riga 32:
[[File:Paimio 1.png|miniatura|[[Poltrona 41]] ([[1930]]-[[1931|31]]), [[Alvar Aalto]]. Opera minimalista particolarmente caratterizzante del design scandinavo.]]
== Il
Il minimalismo è presente anche nel design funzionalista in quanto è congeniale all'obiettivo primo di quest'ultimo: l'idea secondo cui gli oggetti dovrebbero essere progettati basandosi unicamente sullo scopo e sulla funzione (e non sull'estetica) è facilitata dai concetti minimalisti della riduzione e della moderazione che danno luogo all'assenza di ornamenti, fino ad allora applicati durante l'ultimo stadio della produzione per richiamare un'idea di artigianalità, nonché un maggior pregio.
[[File:Dieter Rams i Dieter Lubs- Calculator Braun ET66-1987.dhub.jpg|miniatura|[[Calcolatore Braun ET 66]], [[1987]], [[Dieter Rams]]]]
Sotto questa idea sono nate prima la [[Bauhaus]] e poi la [[Scuola di Ulm]], caratterizzata dall'aver progettato oggetti pensati per essere durevoli nel tempo, lineari, geometrici e minimalisti.
== Il
Il minimalismo giapponese coniuga l'essenzialità del design occidentale con la raffinatezza delle arti decorative giapponesi, facendo leva non sul miglioramento della qualità di un prodotto, ma sulla ricerca di un'armonia naturale.<ref>{{Cita web|url=https://www.eroicafenice.com/salotto-culturale/design-giapponese-le-caratteristiche-dello-stile-nipponico/|titolo=Design giapponese: le caratteristiche dello stile nipponico}}</ref> Le ragioni che muovono queste scelte sono di natura morale e religiosa, dal momento che a differenza di quanto accade nella cultura occidentale, in cui l'estetica è parte della più vasta categoria dell'etica, in Giappone sono i canoni estetici a dettare le linee guida valide non solo per l'arte, ma anche per la morale e le relazioni tra le persone. Il tipico senso di perfezione minimale giapponese non viene affidato soltanto alla qualità dell'oggetto finito, ma anche al percorso effettuato per realizzarlo.<ref>{{Cita libro|autore=Andrea Branzi|titolo=Capire il Design|p=66}}</ref>
Lo stile giapponese si distanzia dagli eccessi e usa forme pulite e semplici, geometrie essenziali e arredi minimali. Utilizzando come primo materiale il legno (bambù, sandalo, cedro) e concentrandosi sull'utilizzo di colori prettamente naturali, il design giapponese denota un forte legame con la natura.
== Arredo minimalista ==
|