Quartiere San Leonardo (Teramo): differenze tra le versioni
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Gonfalone rosso, con galea in campo rosso, in oro armata di remi.<ref>{{Cita web|url=http://www.delfico.it/Testi%20Savini%201933%2001.htm/|titolo=Degli Stemmi e dei Gonfaloni di Teramo e dei suoi quattro quartieri|accesso=18 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305164013/http://www.delfico.it/Testi%20Savini%201933%2001.htm|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
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[[File:Meisner Teramo Interamna in Italia.jpg|thumb|left|upright=1.6|Mappa storica di Teramo del 1627]]
Il quartiere è uno dei più antichi di Teramo, già esistente all'epoca romana di ''Interamnia Praetutiorum'', come dimostrano i vari resti di "domus" romane patrizie, con i relativi mosaici, tra i quali quello del Leone, nonché il bastione della Torre Bruciata, poi divenuto campanile della primitiva Cattedrale di Santa Maria Aprutiensis. Con l'avvento del [[Medioevo]], il quartiere si popolò sempre di più, divenendo il centro pulsante della vita religiosa teramana, con la fondazione della chiesa di San Getulio, poi Cattedrale di Santa Maria Aprutiensis. Oggi di questo complesso rimangono solo la [[chiesa di Sant'Anna dei Pompetti]], che all'epoca del XII secolo era una cappella del primo Duomo, e la [[Torre Bruciata (Teramo)|Torre Bruciata]].
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[[File:Largo Melatini and Chiesa Di Sant'Antonio, Teramo, Italy - 20090729.jpg|thumb|upright=1.2|Largo Melatini e chiesa di Sant'Antonio di Padova]]
Dell'epoca romana in largo Sant'Anna, si trova una fastosa villa, accanto
La Torre Bruciata è un bastione romano del II secolo a.C., addossata alla chiesa di Sant'Anna, con basamento quadrato, mura possenti, alta 10 metri. Usata come torre campanaria della vecchia cattedrale, reca ancora i segni dell'incendio di Roberto di Loritello.
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*Chiesa dell'Annunziata: confina con il quartiere San Giorgio, in via Nicola Palma. La chiesa è menzionata sin dal 1351, anche se oggi si presenta in stile neoclassico. Confina con il quartiere San Giorgio ad Ovest, ha la facciata coronata da dentelli e mensole, articolata da un riquadro, sormontato da lunetta, in cui si apre il portale ornato da un cornicione aggettante, sorretto da mensole. L'interno che si presenta in stile settecentesco, ha navata unica con transetto a conclusione rettilinea. Di notevole interesse è l'altare barocco dipinto e dorato nel 1691 da Giovanni Battista Minelli, nelle nicchie laterali ci sono le statue di San Giovanni e una santa ignota, al centro di una tela ritraente la Madonna del Purgatorio. L'altare fu commissionato dalla Compagnia del Suffragio dei Morti, pregevole anche un crocifisso ligneo del XVI secolo
*Chiesa di [[San Bartolomeo]]: fu costruita davanti
[[File:SantAntonioTeramo.jpg|thumb|Chiesa di Sant'Antonio]]
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[[File:PalazzoCastelli.jpg|thumb|Palazzo Castelli]]
*Palazzo Castelli - Muzii: si trova lungo il Corso Cerulli, così nominata per il proprietario Muzio Muzii, avvocato
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*Palazzo Savini: si trova davanti
*Portici Savini: sono dei portici in stil neogotico posti nei pressi della chiesa di Sant'Antonio, a testimoniare la tradizione degli edifici patrizi con i porticati rinascimentali. Il materiale è in mattone rosso concio, e le arcate a tutto sesto sono fasciate da cornice in stucco.
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[[File:Teramo - Casa dei Melatino.jpg|thumb|Casa Melatino]]
*[[Casa dei Melatino]]: il palazzo è uno degli edifici civili più anjtichi e interessanti della città, della famiglia Melatino, che si occupò della ricostruzione del quartiere dopo la distruzione di Roberto di Loritello. L'acquisto e il restauro del Palazzo Melatini da parte della Fondazione Tercasi ha permesso di rendere fruibile l'edificio attraverso la creazione di spazi museali finalizzati alla sistemazione e alla valorizzazione delle maioliche di [[Castelli (Italia)|Castelli]]. L'edificazione del primo nucleo abitativo sempre risalire al 1232, successivamente furono effettuati altri interventi, come è evidente dalla stratigrafia muraria sopravvissuta. Attualmente il palazzo ha solo una facciata a vista, oltre a quella interna che guarda sul giardino, mentre sui lati sono addossati altri palazzi. In facciata le tracce delle colonne in laterizio, di archi ogivali, anch'essi in laterizio, sono la testimonianza della presenza di un antico portico prospiciente la piazza, secondo il modello tipico dei porticati teramani. Le finestre in serie potrebbero essere coeve e costituire l'indizio di un rifacimento della facciata, avvenuto forse nel periodo rinascimentale. Alcune finestre
[[File:TorreBruciata.JPG|thumb|upright=0.8|Torre Bruciata]]
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*[[Ospedale psichiatrico di Teramo]] "Sant'Antonio Abate": è stato uno dei più grandi e tristemente noti manicomini del centro-sud Italia. L'ospedale dalla sua fondazione (1323) visse 675 anni, per 117 anni fu ospedale psichiatrico, fino alla chiusura nel 1998. L'ospedale nel 1862 divenne Congregazione della Carità, nel 1937 fece parte degli Ospedali e Istituti Riuniti; si trova a Porta Melatina: il nucleo embrionale va individuato nel luglio 1881, quando su iniziativa del Presidente della Congregazione Berardo Costantini, venne istituita in apposita sala al piano terra dell'edificio dell'ospizio, la sezione specifica per i pazienti affetti da disturbi psichici.<ref>{{Cita web|url=https://www.ospedalepsichiatrico.it/l-ospedale/|titolo=Ospedale}}</ref>
[[File:Ingresso principale ospedale Teramo.jpg|thumb|left|Ingresso principale dell'ospedale]]
[[File:Teramo porta Madonna.jpg|thumb|upright=0.8|Antica immagine di Porta Madonna]]
*Porta Reale o Porta Madonna: si trova allo sbocco ad est del Corso De Michetti, ed è una delle storiche porte di accesso al centro storico. Insieme a Porta Melatina si tratta di un arco onorario, e non di fortificazione, edificato nel 1925 in onore di [[Ferdinando I delle Due Sicilie]] che visitò la città. L'arco si chiama anche Porta Madonna perché volge verso il santuario di Santa Maria delle Grazie, e fu costruito in maniera molto rozza e semplice, con un grande arco a tutto sesto sorretto da pilastri murari laterali. L'arco infatti, come si presenta oggi, è frutto di un restauro apportato durante il Ventennio, con dei blocchi di travertino, cui furono apposti dei fasci littori, successivamente rimossi.
Davanti
[[File:PortaCittadinaTeramo.JPG|thumb|left|upright=0.8|Porta Melatina]]
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*'''[[Santuario della Madonna delle Grazie (Teramo)|Santuario di Santa Maria delle Grazie]]''': il monastero femminile delle benedettine, intitolato a "Santa Maria delle Grazie", fu fondato nel [[XII secolo]] (anno 1154) dall'abate Teodino, e sorgeva fuori le mura. Il monastero inizialmente era intitolato a Sant'Angelo delle Donne, ma nel 1448 fu trasformato dai Frati Minori Osservanti, che lo ricostruirono quasi totalmente tra il 1460 e il 1470, conservando solo parte del chiostro. L'assetto attuale del santuario è frutto di una ristrutturazione molto corposa del 1892-900, opera di Cesare Mariani, che ha cambiato notevolmente l'aspetto sia esterno che interno della chiesa. In passato la facciata era romanica, a coronamento orizzontale, provvista di un portico a tre arcate, e di un oculo centrale, l'interno era barocco, così come il campanile. Il tutto è stato adattato alla maniera neogotica: all'interno sull'altare maggiore si conserva la statua lignea policroma della [[Madonna col Bambino]] (XV secolo), opera di Giovanni di Biasuccio, simile all'icona della Vergine nel [[santuario di Santa Maria dei Lumi]] a [[Civitella del Tronto]]. Pregevole è anche una croce processuale del 1563, insieme ad opere ex voto databili dal XV secolo in poi, come un rilievo argenteo con la scena della Natività, due calici seicenteschi napoletani. Il chiostro romanico-gotico rivela i segni dei vari rifacimenti, i bracci lunghi, scanditi da arcate a tutto sesto impostate su tozzi pilastri ottagonali, risalgono al Quattrocento, quelli brevi articolati ad arcate a sesto acuto sono invece del Trecento, mentre le copertura sono a volte a crociera. Nel refettorio del convento ci sono alcuni affreschi del 1637 che narrano la vita di [[Gesù]], di interesse il ritratto del Cristo vendemmiatore.
*'''Area archeologica "Madonna delle Grazie"''': si trova presso il sagrato della Madonna delle Grazie, scoperta nel 1980 dalla Soprintendenza Archeologica. Si tratta di case appartenenti alla fase tardo-repubblicana e d'inizio dell'impero di [[Augusto]], gli ambienti con murature d'opera incerta di ciottoli di fiume, conservano pavimentazioni in cocciopesto con decorazioni geometriche di tessere lapidee bianche, che formano motivi di reticolato a doppio meandro. All'estremità orientale due ambienti presentano una decorazione più complessa, con fascia perimetrale a meandro, racchiudente un clipeo suddiviso in rombi, e gli angoli mostrano dei delfini e quattro bastoni alati, con due serpenti "[[caduceo|caducei]]". All'epoca augustea risale una grande domus con peristilio centrale, mentre nel III secolo d.C. fu costruita una piccola fabbrica, forse lavanderia, per la tintura dei panni, utilizzata nel secolo successivo.
== Monumenti scomparsi ==
*Cattedrale di Santa Maria Aprutiensis: si trovava su Piazza Sant'Anna, menzionata come chiesa di San Getulio nel 601 d.C. da [[Gregorio Magno]], e nel IX secolo. La cattedrale, essendo ampliata nei secoli, dovette inglobare parte dell'antica domus romana rinvenuta nella piazza, e fu rimessa in lucw negli scavi del 1980-83, quella usata sino al
*Riqualificazione di Largo Torre Bruciata: per permettere lo scavo archeologico della ''domus romana'' accanto alla chiesa di Sant'Anna, si demolì l'intero palazzo settecentesco dei Pompetti.
*Riqualificazione dell'area del teatro romano: negli anni 60 fu demolito il sobborgo medievale di vico San Bartolomeo e vico Teatro antico, fu distrutta anche la casa-torre dei Cerulli.
*Palazzo
*Case Bonolis porticate di Corso De Michetti: erano vicino alla chiesa di Sant'Antonio, furono demolite all'inizio degli anni '
Nell'era delle demolizioni, si era progettata la demolizione anche della casa Muzii Castelli, opera di Vincenzo Pilotti.
== Piazze e strade ==
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