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In precedenza il terreno su cui venne costruito il castello era occupato da un [[maso]], con abitazione e fabbricati di servizio, posseduto da Sebastian Teutenhauser. Il 9 maggio del [[1577]] la proprietà venne acquistata dalla Camera Aulica di [[Bressanone]] per 1600 [[fiorini]] e poco dopo il vescovo von Spaur iniziò la costruzione del castello. Anche dopo la morte di von Spaur il castello rimase per lungo tempo residenza estiva dei [[Principato vescovile di Bressanone|principi vescovi di Bressanone]].
Nel [[1822]] il castello venne acquistato da Anton von Goldegg, il cui figlio Hugo lo cedette nel [[1875]] al principe Johann von Lichtenstein.<ref
Nel [[1978]] il castello fu acquistato dalla [[provincia autonoma di Bolzano]] e negli anni successivi fu oggetto di un profondo restauro.
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I lavori di costruzione, affidati all'architetto Mathias Parlati, iniziarono nella primavera del [[1578]]. Nel novembre dello stesso anno l'edificazione del primo piano era stata completata, ed erano stati consegnati le grate delle finestre delle cantine e i telai di tutte le finestre e delle porte.
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All'interno si conservano:
* Affreschi
* Stanza
* Stufa ottagonale in maiolica
*Cappella di Santa Caterina
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I temi pittorici trattati rientrano in un unico programma pittorico, al cui centro si trova la sofferenza (con [[allegorie]] della [[virtù]] e del [[vizio]] e i [[sacramenti]]).<ref>{{Cita libro|titolo=Feldthurns. Ein Südtiroler Dorfbuch|nome=Andreas|cognome=G. Hempel|anno=2013|editore=Weger|lingua=Tedesco|pp = 177-178|ISBN=8865630779}} </ref>
===La stanza
Nella camera da letto dedicata al soggiorno dei principi (''Fürstenzimmer'') si trovano [[affreschi]] dedicati all’inizio della [[storia della salvezza]], iniziando dalla parte orientale della stanza con la scena dell'[[Annunciazione a Maria]].
La stanza è molto lussuosa e in particolare i battenti delle porte sono molto decorati con rappresentazioni tridimensionali. Per i lavori sono stati usati diversi tipi di legno: pero, abete rosso, ciliegio, [[tiglio]], noce, ulivo, [[frassino comune]] e [[cirmolo]].<ref>
===La stufa ottagonale in maiolica ===
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La [[stufa]] situata al primo piano è una peculiarità della struttura: spicca nella stanza per il colore [[blu]], circondata dalle pareti e dal soffitto in legno lavorati e pitturati in oro. La [[maiolica]] utilizzata è stata prodotta nel laboratorio di ceramica di Paul Pidensdorfer, mentre le pitture che la caratterizzano sono state realizzate dall'[[artigiano]] Georg Trabl di [[Bressanone]].
Due [[stemmi]], quello del vescovo e quello della sua famiglia del vescovo, si trovano sotto l’[[arco a tutto sesto]] nel lato anteriore della stufa, mentre nelle altre 22 parti disegnate sono rappresentate scene della storia della salvezza (Antico e Nuovo Testamento). In seguito vennero aggiunti gli scudi araldici di Goldegg e Vukassovich.
===La Cappella di Santa Caterina===
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[[File: Kapelle im Schloss Velthurns in Feldthurns Südtirol.jpg |thumb|Cappella di Santa Caterina]]
[[Andrea d'Austria|Andrea d’Austria]], vescovo e cardinale che soggiornò al castello di Velturno nel [[1596]]
Nel [[1599]] il pittore Hans Schmid dipinse la scesa del [[martirio]] di Santa [[Caterina d’Alessandria]] nella pala rettangolare del piccolo [[altare]]; ai lati della scena principale si osserva sulla sinistra il momento della
La stanza fu arredata con semplicità e nel [[1621]] vennero ritrovati al suo interno solo i seguenti oggetti: una croce da altare, due tavole canoniche, due candelabri fatti di [[Ottone (lega)|ottone]], tre quadri d’[[alabastro]], un [[Calice (bicchiere)|calice]] su cui si trova lo [[stemma]] del principe Wilhelm von Welsperg e un [[lavabo]] su cui si trova invece lo stemma della casata d'Austria.<ref>https://www.schlossvelthurns.it/it/la-cappella-di-santa-caterina/</ref>▼
▲La stanza fu arredata con semplicità e nel [[1621]] vennero ritrovati al suo interno solo i seguenti pochi oggetti: una croce da altare, due tavole canoniche, due candelabri fatti di [[Ottone (lega)|ottone]], tre quadri d’[[alabastro]], un [[Calice (bicchiere)|calice]]
==Note==
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