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Il '''Modulor''' è una scala di [[Proporzione (architettura)|proporzioni]] basate sulle misure dell'uomo inventata dall'dal famoso architetto [[Svizzera|svizzero]]-francese [[Le Corbusier]] come linea guida di un'architettura a misura d'uomo.
{{F|architettura|giugno 2009}}
[[Immagine:CHF10 8 back.jpg|thumb|200px|Banconota svizzera in cui si notano le linee curve del Modulor]]
[[Immagine:Swiss-Commemorative-Coin-1987-CHF-5-obverse.png|thumb|200px|]]
Il '''Modulor''' è una scala di [[Proporzione (architettura)|proporzioni]] basate sulle misure dell'uomo inventata dall'architetto [[Svizzera|svizzero]] [[Le Corbusier]] come linea guida di un'architettura a misura d'uomo.
 
== Storia ==
[[ImmagineFile:Swiss-Commemorative-Coin-1987-CHF-5-obverse.png|thumb|200px|Lo schema grafico del Modulor riprodotto su una moneta svizzera coniata nel 1987]]
Le Corbusier sviluppò il Modulor all'interno della lunga tradizione di [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], cheripresa comprende lnell'uomo vitruviano di [[Leonardo da Vinci]], idei lavori di [[Leon Battista Alberti]], e degli innumerevoli altri tentativi di trovare proporzioni geometriche e matematiche relative al corpo umano e di usare queste conoscenze per migliorare sia l'estetica che la funzionalità funzionerà come una minchia dell'[[architettura]]. IlAbile sistemainterprete èdelle basatotensioni sulledella misuresua umaneepoca, ladilaniata doppiadalle unità,atroci laconseguenze sequenza didella [[Fibonacci]]seconda e la [[sezioneguerra aureamondiale]]., Le Corbusier lofu descrivevaperfettamente comein "una gammagrado di misurerecuperare, armoniosesenza perripieghi soddisfareretorici, la dimensione umana, applicabile universalmente allnell'architettura e alledi cosefarla [[Meccanicaassurgere applicata|meccaniche]]".a dignità di regola unitaria e risolutrice:
Il modulor è anche utile per la rappresentazione della figura umana.
{{citazione|Per formulare risposte da dare ai formidabili problemi posti dal nostro tempo e riguardanti l'attrezzatura della nostra società, vi è un unico criterio accettabile, che ricondurrà ogni problema ai suoi veri fondamenti: questo criterio è l'uomo}}
Sulla base di queste indagini, esposte con maggiore livello di dettaglio nel successivo paragrafo, Le Corbusier pubblicò ''Le Modulor'' nel 1948, seguito da ''Modulor 2'' nel 1955. L'architetto svizzero applicò la sottile trama matematica del Modulor nella progettazione di diversi edifici, inclusi [[Cappella di Notre-Dame du Haut|Notre-Dame du Haute]], il complesso urbano di [[Chandigarh]] e l'[[Unité d'Habitation]], a [[Marsiglia]], nella ferrea convinzione che «solo l'utente ha la parola».<ref>{{cita libro|p=27|titolo=Il verde e il costruito: nell'interpretazione dei grandi maestri dell'architettura moderna|collana=Architettura, Urbanistica, Ambiente|autore=Raimondo C. M. Grassi|editore=Gangemi Editore|ISBN=88-492-4745-1}}</ref> Con il Modulor, infatti, si raggiungevano nuovi picchi di qualità architettonica in un'epoca, il XX secolo, in cui i sistemi modulari di standardizzazione esigevano la presenza di una scala dimensionale umana, sulla quale basare la progettazione di grandiosi complessi edilizi e, al contempo, oggetti d'uso domestico.
 
Pur riscuotendo un clamoroso successo - si pensi al giudizio di [[Albert Einstein]], per il quale il Modulor era «un sistema bidimensionale che rende difficile il male e facile il bene» - sono state tuttavia mosse molte critiche verso il sistema, il quale a detta dei detrattori presenta lacune insolvibili. L'altezza della figura sembra essere arbitraria e scelta forse per convenienza [[matematica]] e, anzi, non teneva conto dell'estrema eterogeneità dell'utenza, che poteva talora discostarsi dall'«utente medio» così come concepito da Le Corbusier e costretta, per contingenze varie, a fruire lo spazio secondo meccanismi più complessi (si pensi ai disabili motori e sensori).
Le Corbusier pubblicò ''Le Modulor'' nel [[1948]], seguito da ''Modulor 2'' nel [[1955]].
 
== Descrizione ==
Le Corbusier usò la scala del Modulor nella progettazione di molti edifici, inclusi [[Notre Dame du Haute]] e alcuni edifici a [[Chandigarh]]. Nella costruzione della prima [[Unité d'Habitation]], a [[Marsiglia]], una versione del Modulor modellata nel cemento fu collocata vicino all'ingresso.
[[File:Modulor measurements.svg|thumb|Le misure proposte dal Modulor per dare vita a un'«architettura a misura d'uomo»]]
[[ImmagineFile:CHF10 8 back.jpg|thumb|200px|Banconota svizzera in cui si notano le linee curve del Modulor]]
Il Modulor, sottile ''calembour'' derivante dalla combinazione di ''module'' [modulo] e ''or'' (in riferimento alla ''section d'or'', ovvero la sezione aurea), è stato dunque ideato da Le Corbusier con lo scopo di fornire «una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all'architettura e alle cose [[Meccanica applicata|meccaniche]]». Le Corbusier studiò questa scala dimensionale strutturandola su due scelte fondamentali, la prima di tipo matematico e la seconda di tipo antropomorfo.
 
Pur essendo privo di una sicura alfabetizzazione matematica Le Corbusier era a conoscenza delle potenzialità estetiche della [[successione di Fibonacci|sequenza di Fibonacci]], successione ricorsiva dove ogni termine è somma dei due che lo precedono: il rapporto tra due termini consecutivi, pertanto, si mantiene costante e restituisce, al limite, un valore definito [[sezione aurea]], <math>\varphi = 1,618 ...</math>.<ref>{{cita|Brooks|p. 159|Brooks ''et al''}}.</ref> Era noto sin dall'antichità come modulare superfici architettoniche sugli armoniosi equilibri della sezione aurea fosse utile per conseguire effetti di grande suggestione estetica: si pensi alle realizzazioni rinascimentali di [[Leon Battista Alberti]], convinto assertore della teoria della proporzione, che Le Corbusier ebbe modo di studiare con la lettura dei libri di Matila C. Ghyka.<ref name=a/>
== Rappresentazione grafica ==
La rappresentazione grafica del Modulor è avvincente e, a una prima occhiata, convincente. Una figura umana stilizzata con un braccio steso sopra il capo si trova vicino a due misurazioni verticali, la serie rossa basata sull'altezza del plesso solare(108 cm nella versione originale, 1.13 m nella versione rivista) poi divisa in segmenti secondo il [[Phi]], e la serie blu basata sull'intera altezza della figura, doppia rispetto all'altezza del plesso solare (216 cm nella versione originale, 2.26 m nella rivista), e divisa in segmenti allo stesso modo. Una spirale, sviluppata graficamente tra la serie rossa e la blu, sembra mimare il volume della figura umana.
 
Restava, ora, da saldare un legame tra l'elemento antropocentrico e quello matematico, e di individuare una scala aurea applicabile alla dimensione umana: tale sinergia, secondo il giudizio di Le Corbusier, era resa possibile dal fatto che il corpo umano era intrinsecamente modellato sulle geometrie della progressione di Fibonacci. Partendo da questi presupposti l'architetto franco-svizzero arrivò a sintetizzare le varie casistiche antropometriche umane con la definizione di un «uomo medio»: ipotizzando un esemplare umano dalle misure standard - alto 1,83 metri (sei piedi), dal plesso solare pari a 1,13 metri e in grado di raggiungere i 2,26 m alzando le braccia - l'architetto sviluppò due serie, una ottenuta partendo da un quadrato di lato 113 (27, 43,70, 113, 183 ...), la cosiddetta «serie rossa», e l'altra partendo da un rettangolo di dimensioni 113x226 (53, 86, 140, 226, 366, .....), la «serie blu». Le proporzioni così determinate potevano essere utilizzate per conferire regolarità matematica ed estetica ad un manufatto architettonico, nella convinzione che «fare architettura, è fare una creatura»: il Modulor, dunque, si configurava come un fondamentale strumento chiarificatore utile in fase progettuale per verificare la validità di un edificio. Occorreva, tuttavia, non essere schiavizzati dalle prescrizioni apparentemente ferree di questa ''grille de proportion'': si pensi all'episodio ove Le Corbusier, una volta accortosi che i suoi grafici stavano riproducendo dogmaticamente e acriticamente le misure del Modulor, sacrificando così la riuscita architettonica dell'edificio in esame, arrivò a ululare: «Il Modulor, me ne infischio! Quando non va, non bisogna applicarlo».<ref>{{cita|Brooks|p. 161|Brooks ''et al''}}.</ref>
== Critiche ==
I critici del Modulor hanno, però, notato molti problemi col sistema. L'altezza della figura sembra essere arbitraria e scelta forse per convenienza [[matematica]]. Il corpo femminile, secondo le parole del recensore [[Michael Ostwald]], "fu considerato solo in un secondo momento e rifiutato come fonte di armonia proporzionale". Il sistema non trova relazioni con le attuali osservazioni antropometriche. Non c'è un metodo evidente e chiaro per trasferire queste misurazioni agli spazi abitati; ad esempio, il Modulor non può essere usato per calcolare comodi scalini o l'altezza dei montanti delle scale.
 
Interessanti le analogie presenti tra il tracciato proporzionale del Modulor e le scale musicali, individuate da André Wogenscky:
== Curiosità ==
{{citazione|Le Corbusier [...] fu un grande musicista. Ma la sua musica, invece di svilupparsi nel tempo, si sviluppa nello spazio a tre dimensioni. E, come il musicista, egli si esprime attraverso rapporti: rapporti tra forme, rapporti tra grandezze spaziali, ossia ''proporzioni''; rapporti tra successioni di grandezze spaziali, ossia ''ritmi''. E, dal momento che questi ritmi implicano una ''successione'' nello spazio, forse si potrebbe dire che l'architettura di Le Corbusier è una musica che si dispiega nel "continuo spazio tempo". Che cos'è il Modulor? Non è facile rispondere senza fare, giustamente, un paragone con la musica. Si può dire che il Modulor è una scala, paragonabile approssimativamente alle scale musicali anche se, invece di essere una scala di suoni, è una scala di grandezze spaziali|André Wogenscky<ref name=a>{{cita|Brooks|p. 156|Brooks ''et al''}}.</ref>}}
Un'immagine del Modulor appare sulla banconota svizzera da 10 [[Franco svizzero|CHF]].
 
== CriticheNote ==
<references/>
== Bibliografia ==
*{{cita libro|autore=H. Allen Brooks ''et al.''|cid=Brooks|titolo=Le Corbusier, 1887-1965|editore=Electa|annooriginale=1987|città=Milano|anno=1993}}
==Voci correlate==
*[[Uomo vitruviano]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonspreposizione=Le Corbusiersul}}
 
{{FPortale|architettura|giugno 2009arte}}
[[Categoria:Teoria architettonica]]
[[Categoria:Le Corbusier]]
 
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