Data Envelopment Analysis: differenze tra le versioni
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Nella letteratura economica e statistica da tempo si confrontano due metodologie di analisi: la stima econometrica delle funzioni di costo o di produzione da un lato, e l’impiego di tecniche di programmazione matematica dall’altro. I due filoni di analisi vengono identificati correntemente con i termini di metodi parametrici (''Deterministic Frontier Analysis'' - DFA; ''Stochastic Frontier Analysis'' - SFA) e non parametrici ('''''Data Envelopment Analysis'' - DEA'''; ''Free Disposal Hull'' - FDH).▼
La '''Data Envelopment Analysis''' (DEA) è un metodo [[matematica|matematico]] utilizzato in [[ricerca operativa]] e in [[econometria]] per la stima delle frontiere della [[funzione di produzione]]. Esso, generalmente di tipo [[non-parametrico]], è utilizzato per misurare empiricamente l'[[efficienza produttiva]] relativa delle [[unità produttive]] (UP, in inglese Decision Making Unit: DMU) del campione di imprese analizzato.
▲Molto spesso la [[funzione di produzione]] e la frontiera di efficienza non sono note, ma si dispone soltanto di un insieme di osservazioni riguardanti ogni singola UP. Nella letteratura economica e statistica
Le analisi di tipo parametrico richiedono l'esplicitazione a priori di una funzione di produzione, mentre quelle di tipo non parametrico si caratterizzano per la possibilità di determinare l'efficienza relativa di unità decisionali simili attraverso tecniche di programmazione lineare senza bisogno di specificare né l'importanza relativa dei diversi fattori di produzione, né dei i prezzi, né la distribuzione dell'efficienza. In questo senso i risultati dei metodi non parametrici sono oggettivi, in quanto non richiedono specificazioni a priori. D'altro canto però il loro svantaggio, essendo metodi deterministici, non ammettono l'errore; i risultati potrebbero quindi esserne influenzati in quanto [[errore statistico]] e inefficienza vengono confusi.
== Data Envelopment Analysis (DEA) ==
'''Data
Il metodo DEA, sviluppato, nella sua prima formulazione, da A. Charnes, W. Cooper e E. Rhodes (1978) determina
Assumiamo che ci siano ''n'' DMU, ciascuna delle quali utilizza varie quantità di differenti ''m'' input per produrre ''s'' differenti output. Più precisamente, <math>DMU_j</math> utilizza la quantità <math>x_{ji}</math>
La caratteristica essenziale della metodologia DEA è la riduzione del rapporto multi-output / multi-input in quello tra un singolo output “virtuale” e un singolo input “virtuale”. In questo modo per ciascuna DMU il rapporto tra singolo output virtuale e singolo input virtuale fornisce una misura
In [[linguaggio di programmazione]] matematica, questo rapporto, sottoposto a massimizzazione, costituisce la funzione oggetto per la particolare DMU che si sta valutando, cioè in simboli:
<math>\max_{u,v} h_0(u,v) = \sum_r u_r y_{r_0} / \sum v_i x_{i_0}</math>
sotto i seguenti vincoli (senza i quali la funzione <math>h_0</math> è priva di limiti)
<math>\begin{matrix}\sum_r u_r y_{rj} / \sum_i v_i x_{ij} & u_r,v_i \geq 0 & j=0,1,\ldots,n\end{matrix}</math>
Il precedente rapporto produce però un numero infinito di soluzioni; se (''u*'', ''v*'') è un punto di ottimo, allora la soluzione (''au*'', ''av*'') è un ottimo per ogni ''a ≥ 0''.
Una DMU si dice output-efficiente se non esiste
Il merito di Charnes, Cooper e Rhodes è di aver trasformato la funzione [1] in un più semplice problema lineare (noto con la sigla CCR), mediante l’aggiunta di un vincolo che normalizza all’unità la somma ponderata degli input (metodo output-oriented) o degli output (metodo input-oriented). ▼
Un’importante innovazione è dovuta invece a Bunker, Charnes e Cooper (1984), i quali hanno permesso alla DEA di superare il limite dell’ipotesi restrittiva dei rendimenti costanti; il metodo BCC (dal nome dei tre autori) permette così di costruire frontiere sotto l’ipotesi di rendimenti variabili. ▼
▲Il merito di Charnes, Cooper e Rhodes è di aver trasformato la funzione [1] in un più semplice problema lineare (noto con la sigla CCR), mediante
▲
== Il metodo input-oriented ==
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Il metodo input-oriented [2] è il seguente:
<math>\max_{\rho,\mu} z = \sum_r \rho_r y_{r_0} +a</math>
sotto i vincoli
<math>\begin{matrix} \sum_r \rho_r y_{rj} -\sum \mu_i - y_{ij} \leq & \sum_i \mu_i x_{i_0} = 1 & \rho_r,\mu_i \geq 0 & i = 0,1,\ldots,n\end{matrix}</math>
Il problema duale [3], espresso in forma matriciale, associato alla programmazione lineare [2] è:
<math>\min_{\theta,g} \theta</math>
sotto i vincoli
<math>\begin{matrix}\theta X_0 - gX \geq 0, & gY \geq Y_0, & g\geq 0\end{matrix}</math>
Intervenendo con opportune restrizioni sui parametri a (nella [2]) e g (nella [3]) è possibile generare differenti tipologie di frontiere di efficienza.
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Ponendo infatti
- <math>a \equiv 0</math>, o
- <math>a \leq 0</math>, oppure <math>\sum g \leq 1</math>, non sono ammesse frontiere con rendimenti di scala crescenti,
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- <math>\forall a \in \Re</math>, oppure <math>\sum g \equiv 1</math>, si hanno frontiere con rendimenti di scala variabili (metodo DEA BCC).
== Il metodo output-oriented ==
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Il metodo output-oriented [4] è il seguente:
<math>\min_{\eta,\omega} = \sum_i \eta_i x_{i_0} +b</math>
sotto i vincoli
<math>\begin{matrix}\sum b - \sum_r \omega_r y_{rj} -\sum_i \eta_i x_{ij} \geq 0, & \sum_r \omega_r y_{r_0} = 1, & \rho_r,\mu_i \geq 0 & j=0,1,\ldots,n\end{matrix}</math>
Il problema duale [5] associato alla [4] è:
<math>\max_{\phi,f} \phi</math>
sotto i vincoli
<math>\begin{matrix}fX\leq X_0, & \phi Y_0-fY\geq0, & f\geq0\end{matrix}</math>
Ponendo inoltre rispettivamente per la [4] o per la [5]
- <math>b \equiv 0</math>, oppure <math>\forall f \in \Re ^ +</math>, si ottengono frontiere con rendimenti di scala costanti (metodo CCR),
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- <math>\forall b \in \Re</math>, oppure <math>\sum f \equiv 1</math>, frontiere con rendimenti di scala variabili (metodo BCC).
== Bibliografia ==
*Cooper, W. W., L. M. Seidorf, K. Tone (2002) Data Envelopment Analysis, Boston, Kluwer Academic Publishers.▼
*Seiford, L. M., R. M. Thrall, (1990) “Recent developments in DEA, the mathematical programming approach to frontier analysis”, Journal of Econometrics, n.46, pp
* [http://www.deazone.com DEA Zone], A comprehensive website on Data Envelopment Analysis
*Simar L., Wilson P.W., (2000) “Statistical Inference in Nonparametric Frontier Models: The State of the Art”, Journal of Productivity Analysis, 13, pp 49–78.
* [http://www.deasoftware.co.uk DEA software], The DEA software (Performance Improvement Management Software)
{{Portale|Economia|Matematica}}
▲Cooper, W. W., L. M. Seidorf, K. Tone (2002) Data Envelopment Analysis, Boston, Kluwer Academic Publishers.
▲Seiford, L. M., R. M. Thrall, (1990) “Recent developments in DEA, the mathematical programming approach to frontier analysis”, Journal of Econometrics, n.46, pp 7-38.
[[Categoria:Econometria]]
[[Categoria:Matematica applicata]]
[[Categoria:Ricerca operativa]]
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