Macrofago: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretti/aggiunti Wikilink; punteggiatura. Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
m rimossa Categoria:Tipi cellulari usando HotCat |
||
(24 versioni intermedie di 12 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{F|citologia|giugno 2009}}
I '''macrofagi''' (anche detti '''istiociti''' se si parla di macrofagi del tessuto connettivo) sono [[Cellula|cellule]] mononucleate tissutali che appartengono al sistema dei [[Fagocita|fagociti]] e che vengono abbreviate con la sigla Mø (o Mφ, MΦ o MP). Di quest'ultimo sistema fanno pure parte i [[Granulocita neutrofilo|granulociti neutrofili]] e i [[Monocita|monociti]]. Essi svolgono un ruolo molto importante nelle [[Risposta immunitaria|risposte immunitarie]] naturali e specifiche. La loro funzione principale è la [[fagocitosi]], cioè la capacità di inglobare nel loro [[citoplasma]] particelle estranee, compresi i [[Microrganismo|microrganismi]], e di distruggerle. Secernono inoltre [[Citochina|citochine]] ad attività proinfiammatoria e presentano l'[[antigene]] ai [[Linfocita#Linfociti T|linfociti T ''helper'']].
== Origine dei macrofagi ==
Riga 6:
La cellula progenitrice dei macrofagi, come peraltro di tutte le altre cellule ematiche, è la ''cellula staminale multipotente''. Nel [[midollo osseo]] questa cellula si differenzia in vari stipiti cellulari tra cui quello che dà origine al ''monoblasto''; maturando questa cellula lascia il midollo e si riversa nel torrente circolatorio sotto forma di ''monocita''.
I monociti in circolo sono circa {{TA|500-1000/
Dal [[sangue]] migrano nei tessuti e maturando si trasformano in macrofagi. Quindi i monociti e i macrofagi tissutali rappresentano due stadi di uno stesso stipite cellulare spesso denominato ''sistema dei fagociti mononucleati''; questo sistema era indicato in passato con il termine ormai abbandonato di ''sistema reticolo-endoteliale''.
Riga 12:
Nella sede di migrazione, caratterizzata dalla posizione strategica dalla quale captare gli agenti microbici, i macrofagi assumono caratteristiche citomorfologiche diverse a seconda del tessuto nel quale si sono localizzati:
* Nel [[fegato]] rivestono i sinusoidi vascolari e prendono il nome di [[Cellula di Kupffer|cellule di Kupffer]].
* Nel [[sistema nervoso centrale]] sono stati denominati cellule della [[microglia]].
* Nel [[polmone]] prendono il nome di macrofagi alveolari.
* Nel [[cuore]] prendono il nome di [[macrofagi cardiaci]].
* Nell'[[osso]] invece [[osteoclasti]].
* A volte sviluppano un abbondante [[citoplasma]] e per la somiglianza con le cellule epiteliali cutanee sono state chiamate cellule epitelioidi.
* Altre volte più macrofagi possono fondersi insieme per formare le cellule giganti multinucleate ([[cellula di Langhans]]).
Line 28 ⟶ 29:
[[File:Macrophage in the alveolus Lung - TEM.jpg|thumb|upright=0.7|Fotografia al microscopio elettronico di un ''macrofago alveolare (polmone)'']]
Se stimolati (tipicamente, da processi infiammatori in atto) i macrofagi vanno incontro a modificazioni strutturali e funzionali e si dicono ''attivati''. Grazie a profonde ristrutturazioni del citoscheletro, vengono ritirati i prolungamenti con cui aderivano al substrato. Una volta distaccatesi, la conformazione cellulare si adatta per consentire il moto, i macrofagi acquistano la capacità di movimento ameboide; inoltre, dimostrano una spiccata capacità fagocitaria. La forma diventa mutevole,
In talune condizioni patologiche (soprattutto nelle [[infiammazioni]] croniche granulomatose) i macrofagi attivati si accumulano, formando una sorta di capsula intorno al sito di infiammazione. In questi casi, le cellule prendono contatto le une con le altre tramite prolungamenti del citoplasma che conferiscono loro un aspetto simile a cellule epiteliali: macrofagi in queste condizioni particolari vengono detti ''cellule epitelioidi''. I confini tra cellula e cellula possono essere difficilmente distinguibili. In microscopia ottica, si presentano allungate, con citoplasma pallido, membrana dal profilo irregolare e indistinto; il nucleo è ovoidale, centrale, con cromatina finemente dispersa - in microscopia elettronica appare prevalentemente eucromatico; si nota una rilevante e caratteristica riduzione del numero di lisosomi. Questo riflette una tipica caratteristica delle condizioni granulomatose: le cellule epitelioidi sembrano infatti aver perso la capacità di fagocitare e digerire efficacemente i materiali estranei; l'attività di fagocitosi risulta molto ridotta, mentre la pinocitosi è attiva. In certi casi, le cellule epitelioidi si fondono, costituendo cellule giganti plurinucleate (''cellule di Langhans''), caratterizzate da nuclei disposti radialmente alla periferia del citoplasma, subito sotto il plasmalemma.
Line 43 ⟶ 44:
=== Fagocitosi ===
I macrofagi posseggono sulla loro superficie cellulare dei recettori di membrana con cui captano i microrganismi o altre particelle. In particolare ricordiamo tra tali recettori il [[CD14]] che riconosce [[Lipopolisaccaride|LPS]] (strato lipopolisaccaridico, struttura tipica dei [[Gram negativo|batteri gram negativi]]), [[CD16]] che riconosce l'[[Frammento cristallizzabile|Fc]] (parte terminale) delle [[IgG]] e vari recettori per i fattori del complemento. I recettori una volta attivati trasmettono dei segnali di rimodellamento della membrana cellulare che dapprima emette un'estroflessione, quindi forma una rientranza sempre più profonda fino a quando le due estremità che avvolgono la particella non si toccano e si fondono fra loro. In questo modo il materiale estraneo si trova immerso nel citoplasma del macrofago formando una vescicola rivestita di membrana detta ''fagosoma''. In seguito alla inglobazione del microrganismo si attiva un processo per cui il fagosoma viene avvicinato ai ''lisosomi'' fino a fondersi con essi formando il ''fagolisosoma''. Il materiale fagocitato viene così a contatto con vari enzimi contenuti nei lisosomi e quindi digerito. Tra questi enzimi ricordiamo:
* La ''ossidasi fagocitica'' che converte l'ossigeno molecolare in prodotti ''intermedi reattivi dell'ossigeno'' che esplicano un'azione tossica sui microrganismi. Una carenza genetica di tale enzima caratterizza la ''malattia granulomatosa cronica'': in questa immunodeficienza i fagociti non riescono a eliminare i microbi e quindi l'organismo tenta di arginare l'infezione richiamando un numero sempre più grande di linfociti e macrofagi con formazione di ''granulomi''.
* La ''sintetasi inducibile dell'ossido nitrico'' che converte l'arginina in ossido nitrico dotato di attività microbicida.
Line 61 ⟶ 62:
* [[Interleuchina 1|''Interleuchina 1 (IL-1)'']]: è prodotta anche dalle cellule endoteliali e possiede effetti molto simili al TNF.
* ''Interleuchina 12 (IL-12)'': è prodotta anche dalle cellule dendritiche. Sui linfociti T e sui linfociti NK stimola la sintesi di interferon-gamma (IFN-γ) che amplifica la risposta degli stessi macrofagi. Sui linfociti T la differenziazione verso la linea Th1.
* ''Interferon-alfa (IFN-
* ''[[Interleuchina 6|Interleuchina 6 (IL-6)]]:'' è prodotta anche dai linfociti T ed è un'interleuchina che agisce come citochina multifunzionale, sia pro-infiammatoria, sia anti-infiammatoria.
Line 94 ⟶ 95:
==Voci correlate==
* [[GcMAF]]
* [[Polarizzazione dei macrofagi]]
== Altri progetti ==
Line 108 ⟶ 110:
{{portale|biologia|medicina}}
[[Categoria:
|