Mustafa ibn Mahmud: differenze tra le versioni

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Fratello minore di [[Al-Husayn II ibn Mahmud|Hussein II Bey]], egli venne designato come Principe della Corona nel [[1824]] e succedette al fratello nel governo del paese il 20 maggio [[1835]]. Egli venne nominato [[Maggior Generale]] delle armate dell'[[Impero ottomano]] il 15 dicembre dell'anno successivo.
 
Nel febbraio del [[1837]] Mustafa, su consiglio de Gran [[Vizir|Visir]] [[Shakir Sahab al-Taba'a]], operò un [[censimento]] di tutta la popolazione di [[Tunisi]] dai 10 ai 25 anni di età, che fossero abili alle armi. Questo agitò la popolazione che vide in questo una sorta di tentativo di coscrizione forzata. Nel tentativo di appianare le difficoltà, il Bey chiese allo [[sceicco]] di [[al-Medina]] e agli sceicchi di due sobborghi della città di indicare 22 notabili che fossero disposti a conferire con lui per chiarire la situazione, ma l'immediato rifiuto fu sulla sede della riunione, che dal [[Museo nazionale del Bardo|Palazzo del Bardo]] (sede regale) venne costretta a spostarsi alla [[Moschea al-Zaytuna|moschea-università della Zaytuna]], il principale centro di insegnamento superiore [[islam]]ico di [[Tunisi]].
 
I notabili fecero presente immediatamente al Bey che questo genere di coscrizione forzata avrebbe violato uno dei principali diritti di cui la popolazione della città di Tunisi aveva sempre goduto cioè: "... che sin dall'arrivo dei turchi in città, la popolazione aveva goduto dell'immunità militare e come tale, in caso di guerra, si sarebbe limitata a difendere la capitale ed a fornire sostegno alle truppe in essa stanziate, versando il 25% delle proprie tasse a favore della causa bellica e che ogni casa si impegnasse a donare un sessantesimo del proprio reddito famigliare per mantenere i soldati...". Mustafa si oppose però a queste posizioni e la popolazione si trovò quasi sull'orlo della guerra civile.