Geochimica isotopica: differenze tra le versioni

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La '''geochimica isotopica''' è la branca della [[geochimica]] che si occupa dello studio delle [[concentrazioneConcentrazione (chimica)|concentrazioni]] relative e assolute degli [[elemento chimico|elementi]] e dei loro [[isotopo|isotopi]] nella [[Terra]]. Si distinguono due campi di studio relativi rispettivamente alla geochimica degli isotopi stabili e alla geochimica degli isotopi [[radioattività|radioattivi]].
 
La geochimica isotopica permette la datazione di [[roccia|rocce]] e [[minerale|minerali]] tramite l'utilizzo dei metodi di datazione assoluta che sfruttano la radioattività. Ha anche contribuito a una migliore comprensione della [[paleoclimatologia]], delle strutture e della dinamica interna del globo terrestre. Con il progredire delle tecniche si è sviluppato lo studio degli isotopi stabili, che ha consentito un approfondimento più particolareggiato dei grandi processi geologici, come quelli riguardanti l'ambiente delle [[era geologica|ere]] passate.
 
==Geochimica degli isotopi del piombo==
Il [[piombo]] possiede quattro isotopi stabili, <sup>204</sup>Pb, <sup>206</sup>Pb, <sup>207</sup>Pb, <sup>208</sup>Pb e l'isotopo radioattivo comune <sup>202</sup>Pb caratterizzato da [[semivitaemivita (fisica)|emivita]] di circa 53000 anni.
 
Il piombo presente sulla Terra viene prodotto tramite decadimento degli [[elementi transuranici]], in primo luogo [[uranio]] e [[torio]].
 
La geochimica degli isotopi del piombo è utile per la [[datazione radiometrica]] di una varietà di materiali. In relazione al fatto che gli isotopi del piombo sono ottenuti tramite il [[decadimento radioattivo|decadimento]] di differenti elementi transuranici, i rapporti tra le concentrazioni di questi isotopi può essere sfruttato come tracciante nello studio delle rocce e dei [[sedimento|sedimenti]].
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==Samario-neodimio==
Lo studio del sistema isotopico [[Datazione samario-neodimio|samario]]-[[neodimio]] può essere sfruttato sia nell'ambito di determinazioni di materiale geologico che di vari altri materiali come quelli di interesse archeologico.
 
Dal punto di vista cinetico, l'isotopo <sup>147</sup>Sm decade producendo <sup>143</sup>Nd con tempo di dimezzamento di 1,06 x10<sup>11</sup> anni. La datazione viene effettuata applicando il metodo [[datazione isocrona|isocrono]] ai diversi minerali contenuti in una roccia.
 
Il rapporto isotopico iniziale <sup>143</sup>Nd/<sup>144</sup>Nd è stato determinato matematicamente ed è noto. Tale calcolo è stato effettuato utilizzando l'assunto del CHUR (''Chondritic Uniform Reservoir'', Riserva Uniforme Condritica), approssimazione che consiste nel considerare la Terra formata da materiale [[condriteCondrite (astronomia)|condritico]], caratterizzato da rapporti isotopici Nd/Nd, Sm/Nd e da abbondanze relative comparabili con i valori dei [[meteorite|meteoriti]] condritici. In tal modo, il CHUR è stato determinato dall'analisi deidelle meteoriti condritici[[Condrite (astronomia)|condritiche]] e [[acondrite|acondriticiacondritiche]].
 
Il differente rapporto presente nel campione, in relazione al CHUR, fornisce le indicazioni relative all'evoluzione temporale della formazione del minerale.
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==Isotopi dell'elio==
L'isotopo <sup>3</sup>[[elio|He]] rimase "intrappolato" nel nostro pianeta nel momento della formazione della Terra. Un certo quantitativo di elio-3 è stato aggiunto dalle polveri meteoriche, accumulandosi principalmente sul fondale degli [[oceano|oceani]]. Comunque, l'elio-3 durante il processo di [[subduzione]] abbandona i sedimenti oceanici e in tal modo il contributo cosmico non influenza la concentrazione del [[gas nobile]] nel mantello.
 
L'elio-3 viene prodotto dal bombardamento dei [[raggi cosmici]] e dalle reazioni di [[spallazione nucleare|spallazione]] del [[litio]] che avvengono generalmente nella [[crosta terrestre]]. Il processo di spallazione consiste nel bombardamento di [[neutrone|neutroni]] ad alta energia (''neutroni veloci'') che agiscono sugli atomi di litio producendo <sup>3</sup>He e <sup>4</sup>He ionici. Questo richiede quantità significative di litio, per potere influenzare il rapporto isotopico <sup>3</sup>He/<sup>4</sup>He.
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È stato osservato che l'isotopo <sup>3</sup>He è presente nelle emissioni [[vulcano|vulcaniche]] e in campioni geologici provenienti dalla [[dorsale oceanica]]. Come la quantità di elio-3 si conservi sulla Terra è oggetto di studio, ma questo elemento è associato al mantello terrestre e viene utilizzato come marcatore per indagini su materiale di origine profonda.
 
A causa delle similitudini tra l'elio e il [[carbonio]] nell'ambito della chimica del [[magma]], il rilascio di elio gassoso è legato alla perdita di composti volatili ([[acqua]], [[biossido di carbonio]]) dal mantello, il che avviene in profondità minori di 60 &nbsp;km. L'isotopo <sup>3</sup>He presente sulla superficie terrestre è principalmente il risultato del trasporto dovuto all'intrappolamento nei [[reticolo cristallino|reticoli cristallini]] dei minerali entro inclusioni fluide.
 
L'elio-4 è il prodotto del decadimento radioattivo di elementi quali l'[[uranio]] e il [[torio]]. La [[crosta continentale]] si è arricchita di questi elementi rispetto al mantello e perciò un maggior quantitativo di <sup>4</sup>He viene prodotto nella crosta piuttosto che nel mantello.
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==Trizio-elio-3==
Il [[trizio]] viene rilasciato nell'atmosfera in seguito ai test nucleari che implicano esplosioni atomiche. Il decadimento radioattivo del trizio produce a sua volta l'isotopo del gas nobile <sup>3</sup>He. Dal rapporto trizio/elio-3 (<sup>3</sup>H/<sup>3</sup>He) è possibile stimare l'età delle recenti falde acquifere.
 
==Bibliografia==
*Gunter Faure, ''Principles of Isotope Geochemistry'', ISBN 0-471-86412-9.
*Burnard P.G., Farley K.A., Turner G., 1998. ''Multiple fluid pulses in a Samoan harzburgite.'' Chemical Geology, 147, pp. 99-114&nbsp;99–114.
*Kirstein L., Timmerman M., 2000. ''Evidence of the proto-Iceland lume in northwestern Ireland at 42Ma from helium isotopes.'' Journal of the Geophysical Society, London. Vol 157, pp. 923-927&nbsp;923–927.
*Porcelli D., Halliday A.N., 2001. ''The core as a possible source of mantle helium.'' Earth and Planetary Science Letters, 192, pp. 45-56&nbsp;45–56.
*Arne D., Bierlein F.P., Morgan J.W., Stein H.J., 2001. ''Re-Os Dating of Sulfides Associated with gold mineralisation in central Victoria, Australia.'' Economic Geology, 96, pp. 1455-1459&nbsp;1455–1459.
*Martin C., 1991. ''Osmium isotopic characteristics of mantle-derived rocks.'' Geochimica et Cosmochimica Acta, 55, pp. 1421-1434&nbsp;1421–1434.
 
==Voci correlate==
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==Collegamenti esterni==
* {{en}}cita [web|http://wwwrcamnl.wr.usgs.gov/isoig/isopubs/itchch2.html |Fondamenti di geochimica isotopica]|lingua=en}}
* {{en}}cita [web|http://wwwrcamnl.wr.usgs.gov/isoig/res/funda.html |Fondamenti di geochimica degli isotopi stabili]|lingua=en}}
* {{en}}cita [web|1=http://www.science.uottawa.ca/~eih/ch1/ch1.htm |2=Isotopi ambientali]|lingua=en|accesso=4 agosto 2007|dataarchivio=8 febbraio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070208232639/http://www.science.uottawa.ca/~eih/ch1/ch1.htm|urlmorto=sì}}
* {{en}}cita [web|http://www.geotrack.com.au/uthhe/u-th-he-techinfo.htm |Datazione (U-Th)/He dell'apatite come strumento di indagine della storia termale]|lingua=en}}
* {{en}}cita [web|http://water.usgs.gov/lab/3h3he/background/ |Datazione Trizio/Elio-3 delle falde acquifere]|lingua=en}}
 
{{Cronologia universale}}
==Bibliografia==
{{Controllo di autorità}}
*Gunter Faure, ''Principles of Isotope Geochemistry'', ISBN 0-471-86412-9.
{{Portaleportale|chimica|scienze della Terra}}
*Burnard P.G., Farley K.A., Turner G., 1998. ''Multiple fluid pulses in a Samoan harzburgite.'' Chemical Geology, 147, pp. 99-114.
*Kirstein L., Timmerman M., 2000. ''Evidence of the proto-Iceland lume in northwestern Ireland at 42Ma from helium isotopes.'' Journal of the Geophysical Society, London. Vol 157, pp. 923-927.
*Porcelli D., Halliday A.N., 2001. ''The core as a possible source of mantle helium.'' Earth and Planetary Science Letters, 192, pp. 45-56.
*Arne D., Bierlein F.P., Morgan J.W., Stein H.J., 2001. ''Re-Os Dating of Sulfides Associated with gold mineralisation in central Victoria, Australia.'' Economic Geology, 96, pp. 1455-1459.
*Martin C., 1991. ''Osmium isotopic characteristics of mantle-derived rocks.'' Geochimica et Cosmochimica Acta, 55, pp. 1421-1434.
 
[[Categoria:Geochimica]]
 
{{Portale|chimica}}
{{Portale|scienze della Terra}}
 
[[en:Isotope geochemistry]]
[[es:Geoquímica de isótopos]]
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