Meteoroid Technology Satellite: differenze tra le versioni

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| carico =
| potenza =
| lancio = 13 agosto 1972, 11:10 [[Tempo Coordinato Universale|UTC]]<ref name="launch">{{cita web |url=https://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftOrbit.do?id=1972-061A |titolo=MTS - Trajectory Details |sito=[[National Space Science Data Center]] |editore=NASA |accesso=30 luglio 2018 |dataarchivio=8 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160308060002/http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftOrbit.do?id=1972-061A |urlmorto=sì }}</ref><ref name="jonathan">{{cita web|url=http://www.planet4589.org/space/log/launchlog.txt|titolo=MTS - Launch Log|sito=Jonathan's Space Page|nome=Jonathan|cognome=McDowell|accesso=30 luglio 2018}}</ref>
|booster = [[Famiglia di lanciatori Scout|Scout D1]] S184<ref name="gunter-scout">{{cita web|titolo=Explorer: MTS A|url=http://space.skyrocket.de/doc_sdat/explorer_mts.htm|sito=Gunter's Space Page|accesso=30 luglio 2018}}</ref>
| luogo_lancio = [[Wallops Flight Facility]], Virginia, U.S.A<ref name="n2yo">{{cita web|titolo=EXPLORER 46 (MTS)|url=http://www.n2yo.com/satellite/?s=6142|editore=n2yo.com|anno=2011|accesso=30 luglio 2018}}</ref>
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Il Meteoroid Technology Satellite fu lanciato il 13 agosto 1972 dall'area di lancio 3 della [[Wallops Flight Facility|base di lancio Wallops]] grazie a un [[Famiglia di lanciatori Scout|razzo vettore Scout D1]].<ref name="gunter-scout"/>
 
Una volta messo in orbita, in particolare in un'[[orbita terrestre bassa]], il satellite era inizialmente stabilizzato utilizzando la tecnica di [[stabilizzazione di spin]], una tecnica di stabilizzazione passiva nella quale l'intero veicolo ruota su se stesso in modo che il suo vettore di momento angolare rimanga pressoché fissato nello spazio inerziale.<ref name="ciani">{{Cita web|url= https://www2.units.it/atmocube/theses/controllo_assetto_Ciani.pdf|formato=pdf|p=14|accesso=23 gennaio 2018|nome=Manuela|cognome=Ciani|titolo=Studio del sistema di assetto del satellite AtmoCube tramite attuatori magnetici|editore=Università degli studi di Trieste|data=2003|dataarchivio=1 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201045625/https://www2.units.it/atmocube/theses/controllo_assetto_Ciani.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Il movimento di rotazione è stabile se il satellite gira attorno all'asse che ha momento d'inerzia massimo.<ref name="ciani"/> Il satellite ha poi dispiegato i sopraccitati bersagli per i meteoroidi ma, a causa di un malfunzionamento, solo due di essi si sono aperti del tutto.
 
Nonostante diverse difficoltà che portarono alla sospensione delle misure di velocità e di flusso dopo due sole settimane dal lancio e alla riaccensione dei due esperimenti per una sola settimana nell'agosto del 1974, il satellite rimase in orbita per più di sette anni, effettuando il proprio rientro atmosferico il 2 novembre 1979.
 
Fino al dicembre 1972, e quindi nel periodo in cui tutti gli esperimenti furono attivi, i bersagli registrarono la penetrazione di venti meteoroidi, mentre i sensori posti sul corpo centrale del satellite registrarono gli impatti di oltre duemila micrometeoroidi.<ref name="back">{{Cita web|url= https://airandspace.si.edu/collection-objects/satellite-explorer-46-meteoroid-technology-satellite-backup|titolo=Satellite, Explorer 46: Meteoroid Technology Satellite, Backup |editore=National Air and Space Museum|accesso=30 luglio 2018|dataarchivio=22 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180622060116/https://airandspace.si.edu/collection-objects/satellite-explorer-46-meteoroid-technology-satellite-backup|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Note ==