Non c'è rosa senza spine: differenze tra le versioni

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==Significato==
Ogni cosa gradevole, rappresentata dalla metafora della [[rosa (botanica)|rosa]], ha qualche aspetto spiacevole, simboleggiato dalle [[spina (botanica)|spine]].
 
==Origini==
{{F|frasi|aprile 2012}}
In senso lato questo proverbio sembra ricondursi alle generali leggi dell'[[equilibrio]], per le quali ogni cosa deve avere degli aspetti che ne limitano il successo: in caso contrario la sua diffusione non avrebbe limiti. Una [[specie|specie animale]] che non avesse nemici naturali o fattori che ne limitano la diffusione si diffonderebbe senza freni ed occuperebbe tutto il mondo. Se esistesse una cosa sempre piacevole e che non avesse alcun genere di controindicazioni, l'umanità non farebbe altro che dedicarvisi e si ridurrebbe ad uno stato di abiezione. In questo senso va anche l'aforisma di [[Alexander Woollcott]], “ogni cosa piacevole è immorale, illegale o fa ingrassare”.
 
==Nella cultura di massa==
Tale proverbio è stato anche ispirazione per una omonima opera teatrale di [[Ippolito D'Aste]], messa in scena per la prima volta al [[Teatro Paganini (Genova)|Teatro Paganini]] di [[Genova]] dalla compagnia Sadowksy diretta dal cavaliere [[Luigi Monti]], il 18 aprile 1874.<ref>{{cita libro|titolo=Teatro|autore=Ippolito Tito d'Aste|wkautore=Ippolito D'Aste|vol=VII|editore=Tip. Guglielmini}}</ref>
 
==Note==
<references/>
 
== Voci correlate==