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{{Film
|titolo originaleitaliano = Mo' Better Blues
|immagine=
|titolo originale = Mo' Better Blues
|didascalia=
|titoloimmagine italiano= Mo' Better Blues.jpg
|didascalia = [[Denzel Washington]] in una scena del film
|titolo originale= Mo' Better Blues
|lingua originale = [[Lingua inglese|inglese]]
|paese = [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]
|anno uscita = [[1990]]
|durata = 127 min
|aspect ratio = 1,85 : 1
|genere = Drammatico
|genere 2 = Musicale
|regista = [[Spike Lee]]
|produttoresoggetto = [[Spike Lee]], [[Zimmie Shelton]]
|sceneggiatore = [[Spike Lee]]
|casa produzione= [[40 Acres & a Mule Filmworks]], [[Universal Pictures]]
|soggettoproduttore = [[Spike Lee]], [[Zimmie Shelton]]
|casa produzione = [[40 Acres & a Mule Filmworks]], [[Universal Pictures]]
|sceneggiatore= [[Spike Lee]]
|attori =
* [[Denzel Washington]]: Bleek Gilliam
* [[Spike Lee]]: Giant
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* [[John Canada Terrel]]:
* [[Monty Ross]]:
|doppiatori italiani =
* [[Francesco Pannofino]]: Bleek Gilliam
* [[Marco Mete]]: Giant
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* [[Stefano Mondini]]: Rhythm Jones
* [[Sandro Sardone]]: Madlock
|fotografo = [[Ernest Dickerson]]
|montatore = [[Sam Pollard]]
|effetti speciali = [[Tom Newton]]
|musicista = [[Bill Lee]]
|musicista= [[Bill Lee]], [[Branford Marsalis]], [[Miles Davis]], [[John Coltrane]], [[Gary Jackson]], [[Carl Smith]], [[Reynard Miner]], [[Terence Blanchard]], [[Charles Mingus]], [[Gangstarr]]
|scenografo = [[Wynn Thomas]], [[Ted Glass]]
|costumista = [[Ruth Carter]]
|truccatore = [[Matiki Anoff]], [[Tom Brumberger]]
}}
{{Citazione|Quello che voglio è la mia musica. Tutto il resto è secondario|Bleek Gilliam}}
'''''Mo' Better Blues''''' è un [[film]] del [[1990]], scritto e diretto da [[Spike Lee]].
 
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Bleek suona al Beneath the Underdog, locale gestito da due fratelli [[ebreo|ebrei]]: Moe e Josh Flatbush. Il suo manager è Giant, un suo vecchio amico perennemente senza soldi perché dedito al gioco d'azzardo, e dallo scarso fiuto per gli affari.
 
Bleek ha due amanti: Clarke, commessa in un negozio di dischi che aspira a diventare una musicista e per questo trascorre ore a studiare musica e frequenta sempre il Beneath the Underdog, e Indigo, un'insegnante che non ama i locali notturni e non segue il suo uomo. Una sera Bleek chiama una donna con il nome dell'altra, ma le cose precipitano quando entrambe si presentano al locale con lo stesso vestito, comprato da Bleek per loro a [[Parigi]]. Ne segue una lite, in cui Indigo fa notare a Bleek che peril luisuo non è amore, ma mancanza di rispetto, mentre Clarke viene consolata da Shadow, che le offre di cantare nel suo nuovo gruppo e le chiede di essere la sua donna. Shadow cerca di togliere la leadership del gruppo a Bleek e questa gli sembra l'occasione giusta.
 
Intanto Giant si trova sempre di più nei guai con i creditori. Una sera due uomini gli spezzano tre dita della mano sinistra. Incontrato Bleek, Giant gli dice che è caduto, ma poi gli dice la verità. Bleek gli dà ancora una volta il denaro necessario per saldare i debiti, ma nello stesso tempo lo licenzia.
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Il resto della band di Bleek fu composto da [[Attore|attori]] che avevano già lavorato con Lee: Bill Nunn e Giancarlo Esposito. Per il quinto membro del gruppo, Lee scritturò il batterista Jeff "Tain" Watts. Il regista assunse un insegnante di musica per gli attori della band. Anche Branford Marsalis diede molti consigli.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/> Il compito si rivelò molto difficile soprattutto per Giancarlo Esposito, che comunque era l'unico a saper usare uno strumento musicale. ''«La musica che avremmo dovuto suonare superava di gran lunga le mie capacità. Fu una sfida incredibile e non sono sicuro di aver superato la prova come avrei voluto. Un giorno eravamo a vedere le riprese, e Spike scoppiò a ridere: le mie mani facevano una cosa e il pianoforte ne suonava un'altra... fortunatamente quella sequenza è stata tagliata»'', dichiarò l'attore.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/>
 
[[Samuel L. Jackson]], altro attore che aveva già lavorato con Spike Lee, interpretò il ruolo di Madlock, un malavitoso zoppo. Jackson aveva problemi con le [[drogaDroga|droghe]], ma sembra che Spike Lee non ne fosse al corrente.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/>
 
Spike Lee interpretò il ruolo di Giant, il manager di Bleek, e scelse la sorella Joie per il ruolo di Indigo. Per quanto riguarda Clarke, Lee scelse l'esordiente Cynda Williams. Questa scelta non fu condivisa da Marsalis: ''«L'ho implorato di non far cantare Cynda Williams. [[Raymond Jones]] aveva creato un [[arrangiamento]] magnifico per ''Harlem Blues'', e quella canzone avrebbe potuto riscuotere un successo ancora più grande se l'avesse interpretata una vera cantante, non lei»'',<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/> dichiarò il musicista. I proprietari del club furono interpretati dai fratelli Turturro, il più noto John e Nick.
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=== Accoglienza ===
Il film uscì nelle sale cinematografiche [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] il 3 agosto 1990. L'incasso complessivo fu di 16.153.593 {{m|16153593|u=$}}.<ref>"Mo' Better Blues", scheda disponibile [http://www.boxofficemojo.com/movies/?id=mobetterblues.htm qui]; ultimo accesso il 6 settembre [[2007]].</ref>
=== Critica ===
Il film ebbe recensioni contrastanti. Nessuno contestò la riuscita del film come studio sul jazz, ma molti sembrarono preoccuparsi dei due manager ebrei del Beneath the Underdog, indecisi se il loro ritratto fosse [[antisemitismo|antisemita]] oppure no.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/> La Anti-Defamation League of B'nai B'rith giudicò l'insistere sull'avarizia dei due fratelli come uno dei più offensivi [[stereotipo|stereotipi]] sugli ebrei. John Turturro, che interpretò uno dei due fratelli, si dichiarò molto sorpreso per le lamentele dell'associazione. ''«Rimasi scioccato da quella reazione. Mia moglie è ebrea. Noi non ne abbiamo mai discusso come un problema. Sono stati i media a definire "tirchi bastardi" i fratelli Flatbush»'', dichiarò l'attore. L'avvocato di Spike Lee consigliò al regista di scrivere una lettera aperta al ''[[New York Times]]'', nella quale dichiarare di non essere antisemita, ma Lee si rifiutò: ''«Personalmente ritenevo fosse sciocco, e in parte anche buffo, sostenere che in tutta la storia musicale americana nessun ebreo avesse mai sfruttato un musicista afroamericano»'', dichiarò.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/>