Riccardo Hellmuth Seidl: differenze tra le versioni
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{{ 
|Nome = Riccardo Hellmuth Seidl|Larghezzaimmagine=200px 
|Immagine = Riccardo Helmut Seidl.jpg 
|Didascalia =  
|Soprannome =  
|Data_di_nascita = 19 aprile  
|Nato_a = [[Napoli]] 
|Data_di_morte = 27 settembre  
|Morto_a = [[La Galite 
|Cause_della_morte =[[Morto in combattimento|caduto in combattimento]] 
|Luogo_di_sepoltura = 
|Nazione_servita = {{ITA 1861-1946}} 
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|Specialità =[[Aerosilurante|aerosiluranti]]  
|Unità =  
|Reparto = [[258ª Squadriglia 
|Anni_di_servizio = 1925-1941 
|Grado = [[colonnello]] 
|Ferite =  
|Comandanti =  
|Guerre =[[ 
|Campagne =  
|Battaglie = [[ 
|Comandante_di = [[36º Stormo|36º Stormo  
|Decorazioni =vedi [[ 
|Studi_militari =[[Accademia Navale di Livorno|Regia Accademia Navale]] di [[Livorno]]  
|Pubblicazioni =  
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|Altro = 
|Note =  
|Ref = dati tratti da ''Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare,''<ref name=U9p260>{{Cita|Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969|p. 260}}.</ref> 
}} 
{{Bio 
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|GiornoMeseNascita = 19 aprile 
|AnnoNascita = 1904 
|LuogoMorte =  
|LuogoMorteLink =  
|GiornoMeseMorte = 27 settembre 
|AnnoMorte = 1941 
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|Attività2 = aviatore 
|Nazionalità = italiano 
}} 
▲Colonnello pilota in servizio permanente effettivo della specialità [[Aerosilurante|aerosiluranti]], partecipò alla [[seconda guerra mondiale]]. Per il suo comportamento nell'ultima missione fu decorato di [[medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria.<ref name=U9p260>{{Cita|Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969|p. 260}}.</ref> 
==Biografia== 
Nacque a Napoli il 19 aprile 1904,<ref name=U9p260/> ed entrò come allievo all'[[Accademia Navale di Livorno]] uscendone con il grado di [[guardiamarina]] nel [[1925]], per essere poi promosso a quello di [[sottotenente di vascello]] nel [[1927]]. Conseguì il brevetto di pilota di [[Idrovolante|idrovolanti]] e fu imbarcato su diversi incrociatori. Nel gennaio [[1933]] passò nella [[Regia Aeronautica]], e con il grado di [[capitano]], comandò le [[squadriglia|squadriglie]] 166ª e [[201ª Squadriglia]], passando poi all'88º Gruppo Autonomo C.M. 
Nel [[1938]] partì volontario per la [[guerra di Spagna]] e comandò un gruppo da [[Aereo da bombardamento|bombardamento veloce]], ottenendo due [[Valor militare|Medaglie d'argento al valor militare]]. Tornato in Italia venne promosso al grado di [[tenente colonnello]] e nel marzo [[1941]] a quello di [[colonnello]].<ref name=U9p260/> 
===La costituzione della specialità aerosiluranti=== 
Con l'entrata nella [[seconda guerra mondiale]] dell'Italia a fianco della [[Germania]], il 10 giugno [[1940]], la Regia Aeronautica si trovò a dover fronteggiare la minaccia della [[Royal Navy|flotta britannica]] nel [[mar Mediterraneo]]. A cominciare dall'agosto [[1940]], venne sperimentata e poi sviluppata la specialità [[Aerosilurante|aerosiluranti]]. Vennero creati diversi gruppi di volo e dislocati in [[Nordafrica|Africa settentrionale]], nel [[mare Egeo]], in [[Sicilia]] e [[Sardegna]]. Nel gennaio [[1941]]<ref>{{Cita web|autore=Sebastiano Tringali| 
[[File:Savoia-Marchetti S.M.84 torpedo.jpg 
Il [[36º Stormo]]<ref name=U7p115>{{Cita|Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977|p. 115}}.</ref> fu costituito il 1º febbraio [[1938]] con base l'[[aeroporto di Bologna-Borgo Panigale|aeroporto “Fausto Pesci”]],<ref name=U7p115/> da cui il primo distintivo con le [[Torri di Bologna|due torri bolognesi]].<ref name=U7p115/> Nel corso del conflitto operò con i citati SM.79 e [[Savoia-Marchetti S.M.81|S.M.81 Pipistrello]],<ref name=U7p115/> ma come stormo da bombardamento in [[Albania]], [[Jugoslavia]], [[Tunisia]] e [[Malta]]. Nell'estate del 1941,<ref name=U7p116>{{Cita|Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977|p. 116}}.</ref> venne convertito in stormo aerosiluranti e rischierato sull'[[aeroporto di Decimomannu]],<ref name=U7p116/> in [[Sardegna]], in attesa della prima missione di combattimento nel nuovo impiego<ref name="aces">{{Cita web|url=http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_santoro.htm|titolo=Capitano Corrado Santoro|accesso=2 giugno 2007|lingua=en|editore=Biplane fighter aces}}</ref>. Il comandante dello stormo era il colonnello Riccardo Helmut Seidl, succeduto al parigrado Carlo Drago.<ref name=U7p119>{{Cita|Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977|p. 119}}.</ref> 
===L'attacco al convoglio Halberd=== 
Il 27 settembre [[1941]] alle 08:18<ref name="aces"/> un [[ricognitore]] italiano individuò un gruppo di navi britanniche al largo dell'isola [[La Galite]], 80 km a nord della [[Tunisia]] e lanciò l'allarme. Venne indicata la presenza di una [[portaerei]], una [[nave da battaglia]], quattro [[incrociatore|incrociatori]] e altre navi minori.<ref name=G6p17>{{Cita|Gori 2006|p. 17}}.</ref> Si trattava del [[Convoglio navale|convoglio]] ''Halberd'' partito da [[Gibilterra]] con lo scopo di rifornire [[Malta]],<ref name=G6p17/> e composto in realtà dalla portaerei ''[[HMS Ark Royal (91)|Ark Royal]]'',<ref name=G6p18>{{Cita|Gori 2006|p. 18}}.</ref> dalle navi da battaglia ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'', ''[[HMS Rodney (29)|Rodney]]'' e ''[[HMS Nelson (28)|Nelson]]'', e da cinque incrociatori. Completavano la potente formazione navale i 18 [[cacciatorpediniere]] di scorta. 
Le condizioni meteorologiche non erano buone,<ref name=G6p17/> ma alle 12:15 undici aerosiluranti S.M.84 del [[36º Stormo]] decollarono su allarme dall'[[aeroporto di Decimomannu]].<ref name=G6p18/> Il  
Durante il volo, i gruppi si separarono<ref name=G6p17/> anche per le cattive condizioni meteorologiche. Essendo gli S.M.84 più veloci, furono i primi ad arrivare sulle navi inglesi. Il 108º Gruppo del maggiore Buri, composto da cinque S.M.84 fu il primo ad avvistare<ref name=G6p18/> il convoglio inglese e alle 13:00 attaccò<ref name="aces"/>. Colpito dalla [[Armi contraerei|contraerea]] il velivolo del  
Seidl arrivò insieme agli altri quattro aerosiluranti del 109º Gruppo per secondo<ref name=G6p20>{{Cita|Gori 2006|p. 20}}.</ref> e alle 13:30 ordinò l'attacco. L'aereo del capitano [[Giusellino Verna]]<ref name=G6p20/> venne abbattuto dai caccia inglesi [[Fairey Fulmar]] di scorta che tentarono di impedire l'avvicinamento degli aerei italiani.<ref name=G6p20/> Il colonnello Seidl insieme all'aereo del capitano [[Bartolomeo Tomasino]] proseguirono sotto il fuoco nemico l'attacco alla HMS ''Nelson''. La nave venne colpita da un siluro e danneggiata gravemente, secondo alcune fonti da Seidl<ref name="aces"/>, ma entrambi gli aerei vennero abbattuti dall'antiaerea della ''''Prince of Wales''<ref name=G6p20/> e dello ''[[HMS Sheffield (C24)|Sheffield]]''<ref name="aces"/>. 
Il danneggiamento della HMS ''Nelson'' è accreditato da alcune fonti all'allora maggiore Arduino Buri<ref>{{Cita web|autore=Giuliano Buri|url=http://www.ancastellanza.it/documenti/arduino_buri.doc|titolo=I vittoriosi dell'Italia sconfitta|accesso=3 giugno 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929080357/http://www.ancastellanza.it/documenti/arduino_buri.doc}}</ref> che fu tra i pochi a rientrare e rivendicò il risultato negli anni che seguirono, durante e dopo il conflitto. Ricerche successive incrociate con i dati dell'ammiragliato britannico fanno ritenere che Buri attaccò con il suo gregario la ''Rodney'' confondendola con la gemella ''Nelson'', mancandola. Le ricostruzioni del dopoguerra ritengono che sia stata la seconda ondata a colpire la ''Nelson'' e poiché è stato il primo dei due aerei a mettere a segno il siluro, è probabile sia stato Seidl a colpire il bersaglio. Nessuno di quegli aerei ritornò indietro e l'attribuzione rimane controversa. 
Alla fine delle diverse ondate, furono sette gli aerei italiani abbattuti. Seidl, Tomasino,<ref name= 
La corazzata ''Nelson'' dopo i danni subiti ritornò per le riparazioni nel Regno Unito e rientrò in servizio nel Mediterraneo solo nell'agosto 1942. Partecipò alle scorte ai convogli per Malta, all'[[ 
Al colonnello Riccardo Hellmuth Seidl è  
==Onorificenze== 
{{Onorificenze▼ 
|immagine=Cavaliere_SSML_BAR.svg▼ 
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro▼ 
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro▼ 
|motivazione= ''S. M. il Re Imperatore, Si compiacque nominare di Suo Moto Prorio''▼ 
|luogo= Roma 2 dicembre 1937-XVI<ref name=SSLazzaro/>▼ 
}}▼ 
{{Onorificenze 
|immagine= Valor militare gold medal - old style BAR.svg 
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare 
|collegamento_onorificenza= valor militare 
|motivazione=''Comandante di stormo aerosilurante, combattente temprato nei più aspri cimenti di altre guerre, confermava valentia di pilota e grande animo di soldato. Alla testa delle sue formazioni, trascinava con fulgido esempio lo stormo in epica azione di siluramento in massa contro potente formazione navale nemica. Incurante della caccia avversaria e del formidabile sbarramento controaereo e navale, con la volontà tesa a colpire ad ogni costo gli obiettivi assegnati, li raggiungeva danneggiando gravemente alcune navi e sbaragliando le altre. La sua fragile ala si spezzava con quella di alcuni valorosi gregari come lui anelanti alla vittoria, mentre il generoso sacrificio accendeva una face di gloria che illuminava di vivida luce la sua purissima figura di comandante e di eroe. Cielo del Mediterraneo Centrale, acque dell'Isola de la Galite, 27 settembre 1941''. 
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}} 
{{Onorificenze 
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|collegamento_onorificenza= Medaglia d'argento al valor militare 
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▲{{Onorificenze 
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▲}} 
==Note== 
=== Annotazioni === 
<references group=N/> 
===  
<references/> 
== Bibliografia == 
*{{cita libro| 
* {{cita libro| 
* {{cita libro| 
* {{cita libro| 
* {{cita libro |autore=Giulio Lazzati |titolo=Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana|editore=Ugo Mursia Editore |città=Milano |anno=1975 |ISBN=978-88-425-4079-3|cid=Lazzati 1975}} 
* {{cita libro| 
* {{cita libro| 
* {{cita libro| 
* {{cita libro| 
* {{cita libro|autore=Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare|titolo=Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare |editore=Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare |città=Roma|anno=1969 |cid=Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969}} 
* {{cita pubblicazione |autore=Fabio Bianchi| 
== Voci correlate == 
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* [[Savoia-Marchetti S.M.84]] 
* [[36º Stormo]] 
==Collegamenti esterni== 
* [http://www.aeronautica.difesa.it/SitoAM/Default.asp?idsez=597&idente=700 La storia del 36º Stormo] - Aeronautica Militare 
* [http://www.migliorforum.com/miles/rapporto-di-lancio-259-squadriglia-aerosiluranti-vt836.html Rapporto di Lancio 259º Squadriglia aerosiluranti] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071010100210/http://www.migliorforum.com/miles/rapporto-di-lancio-259-squadriglia-aerosiluranti-vt836.html |data=10 ottobre 2007 }} - Un rapporto di lancio steso il 27 settembre 1941 da uno degli aerei che partecipò all'azione e riuscì a rientrare. 
{{Portale|aviazione|biografie|seconda guerra mondiale}} 
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[[Categoria:Piloti della Regia Aeronautica]] 
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]] 
[[Categoria: 
[[Categoria:Aviatori italiani della guerra civile spagnola]] 
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