José Calvo Sotelo: differenze tra le versioni
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{{carica pubblica
[[File:Monumento a José Calvo Sotelo (Madrid) 01.jpg|350px|right|thumb|Il monumento a José Calvo Sotelo]]▼
| immagine = José Calvo Sotelo, retrato en Vida Gallega 1936.jpg
| carica= [[Ministri delle finanze della Spagna|Ministro delle finanze]]
| professione= [[Giurista]], [[avvocato]]
| partito = [[Rinnovazione Spagnola]]
| monarca = [[Alfonso XIII di Spagna]]
| mandatoinizio = 3 dicembre [[1925]]
| mandatofine = 21 gennaio [[1930]]
| presidente = [[Miguel Primo de Rivera]]
| predecessore = [[José Corral y Larre]]
| successore = [[Francisco Moreno Zuleta]]
}}
{{Bio
|Nome = José
|Cognome = Calvo Sotelo
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|LuogoNascitaLink = Tui (Spagna)
|GiornoMeseNascita = 6 maggio
|AnnoNascita = 1893
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|Attività2 = politico
|Nazionalità = spagnolo
}}
[[conservatorismo|Conservatore]], fu [[Ministri delle finanze della Spagna|Ministro delle finanze]] tra il [[1925]] e il [[1930]] durante la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera]]. Leader dell'opposizione al [[Fronte Popolare (Spagna)|Fronte Repubblicano]] che andò al potere nel 1936, fu assassinato pochi giorni prima dello scoppio della [[guerra civile spagnola]].
==Biografia==
Nacque a Tui, presso la città [[Galizia (Spagna)|galiziana]] di [[Pontevedra]]. Studiò diritto ed economia all'università di [[Saragozza]]. Divenne segretario dell'Accademia di Scienze Etiche e Politiche dell'''Ateneo Mercantil de Madrid'' e professore universitario presso l'[[
===Durante la Monarchia===
Si iscrisse al [[Partido Liberal-Conservador]] di [[Antonio Maura]] di cui divenne segretario. Fu funzionario del ''Cuerpo de Abogados del Estado''. Dal 1919 al 1920 fu Deputato alle [[Cortes Generales]].
Nel [[1921]] fu nominato Governatore civile di [[Valencia]] e lo rimase fino all'anno successivo. Nel dicembre 1923 fu nominato Direttore generale della ''Administración Pública''.
Uomo politico di idee monarchiche e conservatrici, di intensa fede cattolica,
===Nella Seconda repubblica===
All'avvento della [[Seconda repubblica spagnola]] nel giugno 1931, nonostante fosse stato eletto deputato monarchico, preferì partire in volontario esilio per [[Parigi]], incriminato dal nuovo governo con una nuova norma a carattere retroattivo per aver fatto parte del governo di [[Miguel Primo de Rivera]]<ref>José Antonio Primo de Rivera, ''Scritti e discorsi di battaglia'' a cura di Primo Siena, Roma, Giovanni Volpe Editore, 1967, (nota) pp. 37-38</ref> e dichiarato decaduto nel 1932. Calvo Sotelo ritornò nel settembre [[1933]], perché eletto nel collegio del ''Tribunal de Garantías Constitucionales''.
Rieletto deputato [[Cortes Generales]] nelle elezioni del dicembre 1933 in [[Renovación Española]], con il successo dei conservatori della [[CEDA]] che divenne primo partito, ma che dovette allearsi con il ''[[Partido Radical]]'', Calvo Sotelo fu dal 1934 alla guida del movimento politico ''[[Rinnovazione Spagnola]]'' al posto di [[Antonio Goicoechea]]<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Torino, Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 94</ref>. La [[Rivoluzione delle Asturie (1934)|Rivoluzione delle Asturie]], di matrice anarco-socialista scoppiata il 5 ottobre [[1934]] e durata due settimane, e gli [[Martiri di Turón|eccidi compiuti dagli insorti]], confermarono in Calvo Sotelo la convinzione che solo l'[[Ejército de Tierra|esercito]] poteva essere garanzia di sicurezza dai moti rivoluzionari<ref>Antony Beevor, ''La guerra civile spagnola'', Milano, BUR, 2006, p. 45</ref>.
Alle successive elezioni del 16 febbraio [[1936]] tutte le forze di destra si riunirono nel ''[[Fronte Nazionale Controrivoluzionario]]'', ma le elezioni furono vinte dal ''[[Fronte popolare (Spagna)|Fronte popolare]]''. L'insuccesso, all'interno del Fronte Nazionale del principale movimento, la [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] di [[José María Gil-Robles y Quiñones|Gil Robles]] che puntava alla vittoria, incoronò Calvo Sotelo come principale leader dell'opposizione<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Torino, Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 102</ref>.
Alle denunce in parlamento di Sotelo contro le violenze fatte dai miliziani comunisti il presidente del consiglio [[Santiago Casares Quiroga]] si lasciò sfuggire una minaccia nei confronti del leader della destra monarchica "''La violenza contro il capo del partito monarchico non sarebbe un crimine''"<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 85</ref>. Sotelo rispose a Quiroga:▼
▲Alle denunce in parlamento di Sotelo contro le violenze fatte dai miliziani comunisti il presidente del consiglio [[Santiago Casares Quiroga]] si lasciò sfuggire una minaccia nei confronti del leader della destra monarchica "''La violenza contro il capo del partito monarchico non sarebbe un crimine''"<ref name=autogenerato3>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille,
{{quote|Ho le spalle larghe, signor Casares Quiroga. Voi siete altra tempra d'uomo, pronto alla sfida o alle minacce. Ho sentito due o tre vostri discorsi in vita mia, tutti pronunciati dallo stesso banco nel quale vi trovate ora e sempre ugualmente volenti. Prendo quindi atto delle vostre minacce. Voi mi ritenete responsabile non soltanto delle mie azioni, ma anche di quelle che potrebbero verificarsi. Ebbene accetto ogni mia responsabilità e anche quella di azioni nelle quali non ho avuto parte, purché siano stte compiute per il bene della Spagna. E adesso ascolto queste vostre parole: non ci mancava che questo. Ebbene, vi ripeterò quello che disse san Domenico di Silos al re di Castiglia: "Sire, potete privarmi della vita, ma niente più". Ed è meglio morire con onore che vivere indegnamente.|Calvo Sotelo il [[16 giugno]] [[1936]]<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 85</ref>}}▼
▲{{quote|Ho le spalle larghe, signor Casares Quiroga. Voi siete altra tempra d'uomo, pronto alla sfida o alle minacce. Ho sentito due o tre vostri discorsi in vita mia, tutti pronunciati dallo stesso banco nel quale vi trovate ora e sempre ugualmente
===L'omicidio===▼
Nella notte tra il [[12|12 luglio]] e [[13 luglio]] [[1936]] fu rapito e assassinato da militanti socialisti. Il rapimento fu pianificato da [[Fernando Condés]] degli "Asaltos", ma che proveniva dalla [[Guardia Civil]] ed era noto per le sue idee di sinistra<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 124</ref>. Un camion degli "Asaltos" e una vettura uscirono dalla caserma Pontejos<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref>. La vettura si diresse verso la casa di [[José María Gil-Robles y Quiñones]] leader della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] mentre il camion a casa di Calvo Sotelo. Sul camion erano presenti lo stesso Condés, [[Victoriano Cuenca]] che a Cuba era stato guardia del corpo del generale [[Gerardo Machado]], due membri della gioventù social-comunista e alcuni "asaltos"<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref>. Giunti a casa di Sotelo alle tre del mattino lo svegliarono e lo invitarono a venire al comando della polizia. Sotelo godeva dell'immunità parlamentare. Non fu possibile verificare la legittimità della richiesta poichè gli asaltos avevano già provveduto a tagliare i fili del telefono. Sotelo si tranquillizzò quando Condés gli mostrò il tessserino della [[Guardia Civil]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref>, ma mantenedo comunque forti dubbi promise alla famiglia di farsi sentire al più presto aggiungendo "''a meno che questi signori non mi facciano saltare le cervella''"<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref>. Partiti con il camion, dopo circa mezzo chilometro, Cuenca gli sparò due volte alla nuca<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref> poi scaricarono il cadavere al cimitero che fu identificato solo il giorno dopo. La macchina che era andata alla ricerca di Gil Robes non lo aveva trovato perché si era recato a [[Biarritz]] per il [[week end]].▼
▲====L'omicidio====
[[José del Castillo Sáenz de Tejada|José del Castillo]], responsabile dell'uccisione del falangista [[Andrés Saenz de Heredia]]<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 123</ref><ref>Indro Montanelli e Mario Cervi, ''L'Italia dell'Asse'', Milano, Rizzoli, 1980, p. 14</ref>, il quale nel frattempo era diventato un membro importante dell'organizzazione [[Unión Militar Republicana Antifascista]], fu ucciso dai Falangisti il 12 luglio 1936.
Quella stessa notte Sotelo fu rapito e ucciso per ritorsione da un gruppo di commilitoni della vittima. Il rapimento fu pianificato da [[Fernando Condés]] della [[Guardia Civil]], noto per le sue idee di sinistra<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 124</ref>, nel [[1934]] era stato allontanato dall'esercito per complicità con i [[Rivoluzione delle Asturie (1934)|ribelli delle Asturie]], ma poi recentemente reintegrato da Casares Quiroga<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Torino, Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 124</ref>.
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===Conseguenze===
▲[[File:Monumento a José Calvo Sotelo (Madrid) 01.jpg
La notizia della sua morte si diffuse il 14 luglio e si ebbe la sensazione che il governo presieduto da [[Santiago Casares Quiroga]] non fosse in grado di controllare la propria polizia<ref name=autogenerato5>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 128</ref>. Lo stesso giorno dell'omicidio alcuni degli ''Asaltos'' furono arrestati dalla polizia mentre Condés e Cuenca, coperti dal partito e dal corpo degli ''Asaltos'', riuscirono a nascondersi<ref name=autogenerato5 />. Nel frattempo il governo dispose la chiusura di tutte le sedi politiche madrilene della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome|CEDA]], dei [[Carlismo|carlisti]] e degli anarchici<ref name=autogenerato4>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, 1971, p. 89</ref>. L'[[Unión General de Trabajadores|UGT]] e il [[Partito Comunista di Spagna]] espressero solidarietà al Governo.
[[Indalecio Prieto]] si recò in delegazione, accompagnato da rappresentanti del partito socialista e comunista, da Quiroga reclamando armi<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 128-129</ref>, ma, avuta risposta negativa, i miliziani di sinistra consegnarono ai propri militanti tutte le armi che avevano nei propri arsenali. In occasione dei funerali di Castillo e di Sotelo, avvenuti lo stesso giorno nel medesimo cimitero, tra i due gruppi contrapposti ci fu uno scontro a fuoco<ref name=autogenerato4 />.
Il 15 luglio [[1936]] ci fu l'ultima riunione in Parlamento, nella quale i deputati monarchici accusarono il governo repubblicano di aver portato il paese all'anarchia e [[José María Gil-Robles]] tenne una pubblica orazione in onore di Sotelo nel corso della quale elencò tutti gli atti di violenza avvenuti nel paese, accusandone il Governo, e ricordò che esponenti della maggioranza avevano minacciato lo stesso Sotelo concludendo «''Il sangue di Calvo Sotelo sommergerà il governo''»<ref>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, 1971, p. 91</ref>. Poi quasi tutti i rappresentanti della destra abbandonarono Madrid per recarsi in città più sicure.
La data dell'insurrezione da parte dei militari fu inizialmente fissata per il 25 luglio anniversario del patrono di Spagna<ref>{{Cita web |url=http://www.lunario.com/docs/mesepermese/Mesi/celebrazioni_luglio.html |titolo=Celebrazioni di Luglio |accesso=11 settembre 2012 |dataarchivio=27 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110827153745/http://www.lunario.com/docs/mesepermese/Mesi/celebrazioni_luglio.html |urlmorto=sì }}</ref> [[Giacomo il Maggiore|san Giacomo]]<ref name=autogenerato1>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, 1971, p. 96</ref>, nonostante molti, [[Emilio Mola]] innanzitutto, preferissero che fosse anticipata almeno al 12, onde prevenire un'analoga insurrezione della sinistra redicale data per certa<ref name=autogenerato1 />.
Ma a seguito dell'assassinio di Calvo Sotelo, i militari pressati dal crescente clima violento videro in questo ultimo evento il segnale che l'insurrezione non poteva essere procrastinata oltre<ref>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, 1971, p. 98</ref> e fissarono l'insurrezione per il 18 luglio<ref name=autogenerato2>Arrigo Petacco, ''Viva la muerte!'', collana Le Scie, Arnoldo Mondadori Editore, 2006, p. 22</ref>. Ricevuta la parola d'ordine "''Sin novedad''" (''nessuna novità'') tutte le unità militari si sarebbero dovute sollevare contemporaneamente e occupare le città<ref name=autogenerato2 />. L'armata d'Africa, dopo aver preso il controllo del [[Marocco spagnolo]] si sarebbe trasferta in [[Spagna]], in [[Andalusia]], dove si supponeva vi sarebbero state maggiori resistenze<ref name=autogenerato2 />.
L'[[Alzamiento]] così scoppiò il 17 luglio [[1936]].
== Familiari ==
Suo nipote [[Leopoldo Calvo-Sotelo Bustelo|Leopoldo]] fu presidente del governo dal 1981 al 1982, negli anni della restaurazione della democrazia in Spagna.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
{{Portale|biografie}}▼
* [[Restaurazione borbonica in Spagna]]
* [[Guerra civile spagnola]]
* [[Nazionalismo spagnolo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Politici spagnoli|Calvo Sotelo]]▼
▲{{Portale|biografie|storia|politica}}
[[Categoria:Assassinati con arma da fuoco]]
▲[[ca:José Calvo Sotelo]]
[[Categoria:Ministri delle Finanze spagnoli]]
▲[[de:José Calvo Sotelo]]
[[Categoria:Anticomunisti spagnoli]]
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