José Calvo Sotelo: differenze tra le versioni

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{{quote|Di fronte a questo Stato sterile, io propugno l'idea dello Stato integratore, che realizzi la giustizia economica e che possa dire con piena autorità: "Non più scioperi, non più serrate, non più interessi usurari, non più abusi capitalistici, non più salari da fame, non più indennità parlamentari ottenute per un caso fortunato, non più libertà anarchica, non più attentati criminosi contro la produzione, ché la produzione nazionale sta al di sopra di tutte le classi, di tutti i partiti e di tutti gli interessi" Uno Stato simile, molti lo chiamano fascista; ebbene se questo è lo Stato fascista, io, che condivido l'idea di questo Stato, che credo in esso, mi dichiaro fascista.|Calvo Sotelo nel [[1934]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 09-10</ref>}}
 
{{carica pubblica
| nome = José Calvo Sotelo
| immagine = José Calvo Sotelo, retrato en Vida Gallega 1936.JPGjpg
| carica= [[Ministri delle finanze della Spagna|Ministro delle finanze]]
| professione= [[Giurista]], [[avvocato]]
| partito = [[PartidoRinnovazione Liberal-ConservadorSpagnola]]
| monarca = [[Alfonso XIII di Spagna]]
| mandatoinizio = 3 dicembre [[1925]]
| mandatofine = 21 gennaio [[1930]]
| presidente = [[Miguel Primo de Rivera]]
| predecessore = [[José Corral y Larre]]
| successore = [[Francisco Moreno Zuleta]]
| firma = Firma de José Calvo Sotelo.svg
}}
{{Bio
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|Nazionalità = spagnolo
}}
[[conservatorismo|Conservatore]], fu [[Ministri delle finanze della Spagna|Ministro delle finanze]] tra il [[1925]] ede il [[1930]] durante la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera]]. Secondo la storiografia spagnola del dopoguerra, la sua uccisione da parte di componenti della milizia repubblicana della ''Guardia de Asalto'', fu la causa scatenanteLeader dell'insurrezione nazionalista guidataopposizione da [[Francisco Franco]] contro il governo delal [[Fronte Popolare (Spagna)|Fronte PopolareRepubblicano]] che sarebbeandò sfociataal nellapotere nel 1936, fu assassinato pochi giorni prima dello scoppio della [[Guerraguerra civile spagnola]].
 
==Biografia==
Nacque a Tui, presso la città [[Galizia (Spagna)|galiziana]] di [[Pontevedra]]. Studiò diritto ed economia all'università di [[Saragozza]]. Divenne segretario dell'Accademia di Scienze Etiche e Politiche dell'''Ateneo Mercantil de Madrid'' e professore universitario presso l'[[Università Complutense di Madrid|Universidad Central]].
===Durante la Monarchia===
Si iscrisse al [[Partido Liberal-Conservador]] di [[Antonio Maura]] di cui divenne segretario. NelFu [[1918]]funzionario fudel nominato''Cuerpo Governatorede civileAbogados didel Estado''. Dal 1919 al 1920 fu Deputato alle [[Valencia|ValenzaCortes Generales]].
Nel [[1921]] fu nominato Governatore civile di [[Valencia]] e lo rimase fino all'anno successivo. Nel dicembre 1923 fu nominato Direttore generale della ''Administración Pública''.
 
Uomo politico di idee monarchiche e conservatrici, di intensa fede cattolica, rappresentò gli ideali conservatori spagnoli e anti-marxisti. Successivamente divenne [[Ministri delle finanze della Spagna|Ministro delle finanze]] nel governo presieduto da [[Miguel Primo de Rivera]] dal dicembre [[1925]] al [[1930]] tentò inutilmente di risollevare l'economia ancorando la [[Peseta spagnola]] all'[[oro]]<ref>Antony Beevor, ''La guerra civile spagnola'', Milano, BUR, 2006, Milano, pagp. 30</ref>. Nel febbraio 1930 fu chiamato alla presidenza del ''Banco Central'', da cui si dimise in settembre.
===Nella Seconda repubblica===
All'avvento della [[Seconda repubblica spagnola]] nel giugno 1931, nonostante fosse stato eletto deputato monarchico, preferì partire in volontario esilio per [[Parigi]], incriminato dal nuovo governo con una nuova norma a carattere retroattivo per aver fatto parte del governo di [[Miguel Primo de Rivera]]<ref>José Antonio Primo de Rivera, ''Scritti e discorsi di battaglia'' a cura di Primo Siena, Roma, Giovanni Volpe Editore, 1967, (nota) pp. 37-38</ref> e dichiarato decaduto nel 1932. Calvo Sotelo ritornò nel settembre [[1933]], perché eletto nel collegio del ''Tribunal de Garantías Constitucionales''.
 
All'avventoRieletto delladeputato [[SecondaCortes repubblica spagnolaGenerales]] nelnelle 1931,elezioni nonostantedel fossedicembre stato eletto deputato preferì partire1933 in volontario esilio per [[ParigiRenovación Española]], incriminatocon dalil nuovosuccesso governodei conconservatori unadella nuova[[CEDA]] normache adivenne carattereprimo retroattivopartito, perma averche fattodovette parteallearsi delcon governo presieduto dail ''[[MiguelPartido Primo de RiveraRadical]]<ref>José Antonio Primo de Rivera, ''Scritti e discorsi di battaglia'' a cura di Primo Siena, Giovanni Volpe Editore, Roma, 1967, (nota) pag 37-38</ref>. Calvo Sotelo ritornòfu neldal [[1934]] alla guida del movimento politico ''Renovaciòn[[Rinnovazione EspanolaSpagnola]]'' al posto di [[Antonio Goicoechea]]<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', EdizioniTorino, Giulio Einaudi, TorinoEditore, 1963, pagp. 94</ref>, col quale fu rieletto nel novembre [[1933]] alle [[Cortes Generales]], in seguito alla vittoria conservatrice della [[CEDA]] che divenne primo partito. La [[Rivoluzione delle Asturie (1934)|Rivoluzione delle Asturie]], di matrice anarco-socialista scoppiata il 5 ottobre [[1934]] e durata due settimane, e gli [[Martiri di Turón|eccidi compiuti dagli insorti]], confermarono in Calvo Sotelo la convinzione che solo l'[[Ejército de Tierra|esercito]] poteva essere garanzia di sicurezza dai moti rivoluzionari<ref>Antony Beevor, ''La guerra civile spagnola'', Milano, BUR, 2006, Milano, pagp. 45</ref>. Alle successive elezioni del 16 febbraio [[1936]] tutte le forze di destra si riunirono nel ''[[Fronte Nazionale Controrivoluzionario]]'', ma le elezioni furono vinte dal ''[[Fronte popolare (Spagna)|Fronte popolare]]''. L'insuccesso, all'interno del Fronte Nazionale del principale movimento, la [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] di Gil Robles che puntava alla vittoria, incoronò Calvo Sotelo come principale leader dell'opposizione<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 102</ref>.
 
Alle successive elezioni del 16 febbraio [[1936]] tutte le forze di destra si riunirono nel ''[[Fronte Nazionale Controrivoluzionario]]'', ma le elezioni furono vinte dal ''[[Fronte popolare (Spagna)|Fronte popolare]]''. L'insuccesso, all'interno del Fronte Nazionale del principale movimento, la [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] di [[José María Gil-Robles y Quiñones|Gil Robles]] che puntava alla vittoria, incoronò Calvo Sotelo come principale leader dell'opposizione<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Torino, Giulio Einaudi Editore, 1963, p. 102</ref>.
Alle denunce in parlamento di Sotelo contro le violenze fatte dai miliziani comunisti il presidente del consiglio [[Santiago Casares Quiroga]] si lasciò sfuggire una minaccia nei confronti del leader della destra monarchica "''La violenza contro il capo del partito monarchico non sarebbe un crimine''"<ref name=autogenerato3>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 85</ref>. Sotelo rispose a Casares Quiroga:
 
Alle denunce in parlamento di Sotelo contro le violenze fatte dai miliziani comunisti il presidente del consiglio [[Santiago Casares Quiroga]] si lasciò sfuggire una minaccia nei confronti del leader della destra monarchica "''La violenza contro il capo del partito monarchico non sarebbe un crimine''"<ref name=autogenerato3>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pagp. 85</ref>. Sotelo rispose a Casares Quiroga:
 
{{quote|Ho le spalle larghe, signor Casares Quiroga. Voi siete altra tempra d'uomo, pronto alla sfida o alle minacce. Ho sentito due o tre vostri discorsi in vita mia, tutti pronunciati dallo stesso banco nel quale vi trovate ora e sempre ugualmente violenti. Prendo quindi atto delle vostre minacce. Voi mi ritenete responsabile non soltanto delle mie azioni, ma anche di quelle che potrebbero verificarsi. Ebbene accetto ogni mia responsabilità e anche quella di azioni nelle quali non ho avuto parte, purché siano state compiute per il bene della Spagna. E adesso ascolto queste vostre parole: non ci mancava che questo. Ebbene, vi ripeterò quello che disse san Domenico di Silos al re di Castiglia: "Sire, potete privarmi della vita, ma niente più". Ed è meglio morire con onore che vivere indegnamente.|Calvo Sotelo il 16 giugno [[1936]]<ref name=autogenerato3 />}}
 
====L'omicidio====
[[José del Castillo Sáenz de Tejada|José del Castillo]], responsabile dell'uccisione del falangista [[Andrés Saenz de Heredia]]<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, pagp. 123</ref><ref>Indro Montanelli e Mario Cervi, ''L'Italia dell'Asse,'', Edizioni EinaudiMilano, MilanoRizzoli, 1980, pagp. 14</ref>, il quale nel frattempo era diventato un membro importante dell'organizzazione [[Unión Militar Republicana Antifascista]], fu ucciso dai Falangisti il 12 luglio 1936.
Quella stessa notte Sotelo fu rapito e ucciso per ritorsione da un gruppo di commilitoni della vittima. Il rapimento fu pianificato da [[Fernando Condés]] della [[Guardia Civil]], noto per le sue idee di sinistra<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, pagp. 124</ref>, nel [[1934]] era stato allontanato dall'esercito per complicità con i [[Rivoluzione delle Asturie (1934)|ribelli delle Asturie]], ma poi recentemente reintegrato da Casares Quiroga<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', EdizioniTorino, Giulio Einaudi, TorinoEditore, 1963, pagp. 124</ref>.
 
Un camion degli "Asaltos" e una vettura uscirono dalla caserma Pontejos<ref name=autogenerato6>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, pagp. 126</ref>. La vettura si diresse verso la casa di [[José María Gil-Robles y Quiñones]] leader della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] mentre il camion a casa di Calvo Sotelo in calle VelazquezVelázquez. Sul camion erano presenti lo stesso Condés, [[Victoriano Cuenca]] che a Cuba era stato guardia del corpo del generale [[Gerardo Machado]], due membri della gioventù social-comunista e alcuni ''"asaltos"''<ref name=autogenerato6 />. Giunti a casa di Sotelo alle tre del mattino, lo svegliarono e lo invitarono a venire al comando della polizia. Sotelo godeva dell'immunità parlamentare. Non fu possibile verificare la legittimità della richiesta poiché gli ''asaltos'' avevano già provveduto a tagliare i fili del telefono<ref>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pagp. 87</ref>. Sotelo si tranquillizzò quando Condés gli mostrò il tesserino della [[Guardia Civil]]<ref name=autogenerato6 />, ma mantenendo comunque forti dubbi promise alla famiglia di farsi sentire al più presto aggiungendo "''«a meno che questi signori non mi facciano saltare le cervella''"»<ref name=autogenerato6 />. Partiti con il camion, dopo circa mezzo chilometro, Cuenca gli sparò due volte alla nuca<ref name=autogenerato6 /><ref>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pagp. 88</ref> poi scaricarono il corpo al [[Cimiterocimitero dell'Est]]<ref>Arrigo Petacco, ''Viva la muerte!'', Milano, Le scieScie Mondadori, Milano, 2006, pagp. 10</ref> che fu identificato solo il giorno dopo. La macchina che era andata alla ricerca di Gil RobesRobles non lo aveva trovato perché si era recato a [[Biarritz]] per il [[Finefine settimana|week end]].
 
===Conseguenze===
[[File:Monumento a José Calvo Sotelo (Madrid) 01.jpg|thumb|Il monumento a José Calvo Sotelo eretto a [[Madrid]] nel [[1960]]]]
La notizia della sua morte si diffuse il 14 luglio e si ebbe la sensazione che il Governogoverno presieduto da [[Santiago Casares Quiroga]] non fosse in grado di controllare la propria polizia<ref name=autogenerato5>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, pagp. 128</ref>. Lo stesso giorno dell'omicidio alcuni degli ''Asaltos'' furono arrestati dalla polizia mentre Condés e Cuenca, coperti dal partito e dal corpo degli ''Asaltos'', riuscirono a nascondersi<ref name=autogenerato5 />. Nel frattempo il governo dispose la chiusura di tutte le sedi politiche madrilene della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome|CEDA]], dei [[Carlismo|carlisti]] e degli anarchici<ref name=autogenerato4>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, 1971, p. 89</ref>. L'[[Unión General de Trabajadores|UGT]] e il [[Partito Comunista di Spagna]] espressero solidarietà al Governo.
Lo stesso giorno dell'omicidio alcuni degli Asaltos furono arrestati dalla polizia mentre Condés e Cuenca, coperti dal partito e dal corpo degli Asaltos riuscirono a nascondersi<ref name=autogenerato5 />. Nel frattempo il Governo dispose la chiusura di tutte le sedi politiche madrilene della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome|CEDA]], dei [[Carlismo|carlisti]] e degli anarchici<ref name=autogenerato4>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 89</ref>. Mentre l'[[Unión General de Trabajadores|UGT]] e [[Partito Comunista di Spagna]] espressero solidarietà al Governo.
 
[[Indalecio Prieto]] si recorecò in delegazione, accompagnato da rappresentanti del partito socialista e comunista, da Quiroga reclamando armi<ref>Hugh Thomas, ''Storia della guerra civile spagnola'', Giulio Einaudi Editore, 1963, pagp. 128-129</ref>, ma, avuta risposta negativa, i miliziani di sinistra consegnarono ai propri militanti tutte le armi che avevano nei propri arsenali. In occasione dei funerali di Castillo e di Sotelo, avvenuti lo stesso giorno nel medesimo cimitero e, tra i due gruppi contrapposti ci fu uno scontro a fuoco<ref name=autogenerato4 />.
 
Il 15 luglio [[1936]] ci fu l'ultima riunione in Parlamento, innella cuiquale i rappresentantideputati monarchici accusarono il governo repubblicano di aver portato il paese all'anarchia e Gil[[José RobesMaría Gil-Robles]] tenne una pubblica orazione in onore di Sotelo nel corso della quale elencò tutti gli atti di violenza avvenuti nel paese, accusandone il Governo, e ricordò che esponenti della maggioranza avevano minacciato lo stesso Sotelo concludendo "«''Il sangue di Calvo Sotelo sommergerà il governo''"»<ref>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pagp. 91</ref>. Poi quasi tutti i rappresentanti didella destra abbandonarono Madrid per recarsi in città più sicure.
La data dell'insurrezione da parte dei militari fu inizialmente fissata per il 25 luglio anniversario del patrono di Spagna<ref>[{{Cita web |url=http://www.lunario.com/docs/mesepermese/Mesi/celebrazioni_luglio.html |titolo=Celebrazioni di Luglio] |accesso=11 settembre 2012 |dataarchivio=27 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110827153745/http://www.lunario.com/docs/mesepermese/Mesi/celebrazioni_luglio.html |urlmorto=sì }}</ref> [[Giacomo il Maggiore|san Giacomo]]<ref name=autogenerato1>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pagp. 96</ref>, nonostante che molti, [[Emilio Mola]] innanzitutto, preferissero che fosse anticipata almeno al 12, onde prevenire una un'analoga insurrezione della sinistra redicale data per certa<ref name=autogenerato1 />.
 
Ma a seguito dell'assassinio il 13 luglio di Calvo Sotelo., Ii militari pressati dal crescente clima violento videro in questo ultimo evento il segnale che l'insurrezione non poteva essere procrastinata oltre<ref>A cura di Bernard Michal, ''La guerra di Spagna I'', Ginevra, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pagp. 98</ref> e fissarono l'insurrezione per il 18 luglio<ref name=autogenerato2>Arrigo Petacco, ''Viva la muerte!'', collana Le Scie, Arnoldo Mondadori Editore, 2006, pagp. 22</ref>. Ricevuta la parola d'ordine "''Sin novedad''" (''nessuna novità'') tutte le unità militari si sarebbero dovute sollevare contemporaneamente e occupare le città<ref name=autogenerato2 />. L'armata d'Africa, dopo aver preso il controllo del [[Marocco spagnolo]] si sarebbe trasferta in [[Spagna]], in [[Andalusia]], dove si supponeva vi sarebbero state maggiori resistenze<ref name=autogenerato2 />.
La data dell'insurrezione da parte dei militari fu fissata per il 25 luglio anniversario del patrono di Spagna<ref>[http://www.lunario.com/docs/mesepermese/Mesi/celebrazioni_luglio.html Celebrazioni di Luglio]</ref> [[Giacomo il Maggiore|san Giacomo]]<ref name=autogenerato1>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 96</ref>, nonostante che molti, [[Emilio Mola]] innanzitutto preferissero che fosse anticipata almeno al 12, onde prevenire una analoga insurrezione della sinistra data per certa<ref name=autogenerato1 />.
 
Ma a seguito dell'assassinio il 13 luglio di Calvo Sotelo. I militari pressati dal crescente clima violento videro in questo ultimo evento il segnale che l'insurrezione non poteva essere procrastinata oltre<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 98</ref> e fissarono l'insurrezione per il 18 luglio<ref name=autogenerato2>Arrigo Petacco, Viva la muerte!, collana Le Scie, Arnoldo Mondadori Editore, 2006, pag 22</ref>. Ricevuta la parola d'ordine "''Sin novedad''" (''nessuna novità'') tutte le unità militari si sarebbero dovute sollevare contemporaneamente e occupare le città<ref name=autogenerato2 />. L'armata d'Africa, dopo aver preso il controllo del [[Marocco spagnolo]] si sarebbe trasferta in [[Spagna]] in [[Andalusia]] dove si supponeva vi sarebbero state maggiori resistenze<ref name=autogenerato2 />.
InL'[[Alzamiento]] realtà l'insurrezionecosì scoppiò ancor prima, il 17 luglio [[1936]].
 
== Familiari ==
 
Suo nipote [[Leopoldo Calvo-Sotelo Bustelo|Leopoldo]] fu presidente del governo dal 1981 al 1982, negli anni della restaurazione della democrazia in Spagna.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Restaurazione borbonica in Spagna]]
* [[Guerra civile spagnola]]
* [[Nazionalismo spagnolo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Assassinati con arma da fuoco]]
[[Categoria:Ministri delle Finanze spagnoli]]
[[Categoria:Politici assassinati]]
[[Categoria:Anticomunisti spagnoli]]