Bartolomeo Picchiatti: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Bartolomeo
|Cognome = Picchiatti
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1571
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 3 aprile
|AnnoMorte = 1643
|Attività = architetto▼
|Attività2 =ingegnere▼
|Epoca = 1500
|Epoca2 = 1600
▲|Attività = architetto
▲|Attività2 = ingegnere
|Nazionalità = italiano
}}
==Biografia==
Architetto di origini incerte, si trasferì a Napoli nel [[1593]]<ref>{{Collegamento interrotto|1=http://www.storicibarnabiti.it/PDF/Barnabiti_studi_26/Ricciardi.pdf |data=luglio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, chiamato dall'architetto [[Domenico Fontana]] come suo luogotenente. Iniziò la propria carriera come
Dal [[1621]] ereditò il cantiere della [[Chiesa di San Carlo alle Mortelle]] nel quale progettò anche il collegio diventando architetto di fiducia dei [[Barnabiti]]. In seguito alla morte di Giulio Cesare Fontana avvenuta nel [[1627]], gli subentrò nell'ufficio di Ingegnere della Regia Corte, posto riservato anche al figlio. Dal [[1632]], insieme a [[Cosimo Fanzago]], progettò il [[Duomo di Pozzuoli]] al [[Rione Terra]] sulle preesistenze del Capitolium romano. Nel [[1638]] fu attivo presso la fabbrica della [[Chiesa dei Santi Apostoli (Napoli)|Chiesa dei Santi Apostoli]] dove progettò l'elegante campanile bicromo e nel cantiere della [[Chiesa di Santa Maria della Stella]] . Nel [[1641]] progettò la [[Basilica di Sant'Agostino alla Zecca]] in collaborazione con il figlio e
Il Picchiatti morì nel [[1643]] e alla sua morte la direzione dell'opera fu assegnata a [[Onofrio Antonio Gisolfi]] che gli subentrò, fino al [[1656]], nella carica di Ingegnere regio. Parte fondamentale della storia della città partenopea, Bartolomeo Picchiatti a partire dagli inizi del Novecento dà il nome ad una piccola ma importante via della città, situata in zona [[Soccavo]].
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Francesco Domenico Moccia e Dante Caporali, ''NapoliGuida-Tra Luoghi e Monumenti della città storica'', Clean, 2001
*Aurelio De Rose, ''I Palazzi di Napoli. Storia, curiosità e aneddoti che si tramandano da secoli su questi straordinari testimoni della vita partenopea'', Newton e Compton editori, Napoli, 2004.
* ''Napoli e Dintorni'', TCI, 2007
==Voci correlate==
*[[Barocco napoletano]]
*[[Francesco Antonio Picchiatti]]
== Altri progetti ==
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{{Controllo di autorità}}
▲Dal [[1621]] ereditò il cantiere della [[Chiesa di San Carlo alle Mortelle]] nel quale progettò anche il collegio diventando architetto di fiducia dei [[Barnabiti]]. Nel [[1638]] fu attivo presso la fabbrica della [[Chiesa dei Santi Apostoli (Napoli)|Chiesa dei Santi Apostoli]] dove progettò l'elegante campanile bicromo e nel cantiere della [[Chiesa di Santa Maria della Stella]] . Nel [[1641]] progettò la [[Basilica Sant'Agostino alla Zecca]] in collaborazione con il figlio e nel [[1643]], insieme a [[Cosimo Fanzago]], preogettò il Duomo di [[Pozzuoli]] al [[Rione Terra]]. Il Picchiatti morì nel [[1643]] e alla sua morte la direzione dell'opera fu assegnata a [[Onofrio Antonio Gisolfi]]. Parte fondamentale della storia della città partenopea, Bartolomeo Picchiatti a partire dagli inizi del'900 dà il nome ad una piccola ma importante via della città, situata in zona [[Soccavo]]
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