Bartolomeo Picchiatti: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Genovesi2Chiesagenovesi.JPGjpg|thumb|rightLa [[chiesa di San Giorgio dei Genovesi (Napoli)|180px|LaChiesa di San Giorgio dei Genovesi]] a [[Napoli]], considerata la principale opera dell'architetto]]
{{Bio
|Nome = Bartolomeo
|Cognome = Picchiatti
|Sesso = M
|LuogoNascita = Firenze Ferrara
|GiornoMeseNascita = o Ferrara
|AnnoNascita = 1571
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 3 aprile
|AnnoMorte = 1643
|Attività = architetto
|Attività2 =ingegnere
|Epoca = 1500
|Epoca2 = 1600
|Attività = architetto
|Attività2 = ingegnere
|Nazionalità = italiano
}}
Architetto di origini incerte, si trasferì a [[Roma]] nel [[1597]] e a Napoli nel [[1598]], chiamato probabilmente dall'architetto [[Giulio Cesare Fontana]] come suo luogotenente, alla morte di questi diviene ingegnere della Regia Corte, posto riservato anche al figlio.
 
==Biografia==
Architetto di origini incerte, si trasferì a Napoli nel [[1593]]<ref>{{Collegamento interrotto|1=http://www.storicibarnabiti.it/PDF/Barnabiti_studi_26/Ricciardi.pdf |data=luglio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, chiamato dall'architetto [[Domenico Fontana]] come suo luogotenente. Iniziò la propria carriera come luogoteneteluogotenente di Domenico e [[Giulio Cesare Fontana]] nel completamento delle opere incompiute dalda FontanaGiulio Cesare dopo la sua partenza in [[Spagna]]. Il Picchiatti ha direttoDiresse i cantieri di scavo dei [[Regi Lagni]], progettati dal Fontana agli inizi del [[XVII secolo]], mentre unadal parte[[1634]] dellala mastodontica opera fu diretta dall'ingegnere [[Tommaso Alappio]] (? – ?, 23 agosto [[1646]]) con supervisione dei cantieri del Picchiatti. Nel [[1614]] fu incaricato dalla Congregazione dei Nobili alla progettazione ed edificazione del [[Palazzo Buono|Palazzo Monte dei Poveri Vergognosi]] che successivamente.<ref>Successivamente fu trasformato in palazzo nobiliare e successivamente in sede de [[La Rinascente]] che recentemente ha chiuso i battenti.</ref> Tre anni dopo nacque [[Francesco Antonio Picchiatti]], anch'esso architetto qualificato e competente che aiuterà il padre negli ultimi anni di vita. Acquisì buona fama presso gli ambienti napoletani dell'epoca, nel [[1620]] realizzarealizzò la [[Chiesa di San Giorgio dei Genovesi (Napoli)|chiesa di San Giorgio dei Genovesi]] e nell'anno successivo progettaprogettò il portale di [[Palazzo di Sangro]] ed eseguito da [[Giuliano Finelli]] e il tempietto nel [[Santuario della Madonna dell'Arco]].
 
Dal [[1621]] ereditò il cantiere della [[Chiesa di San Carlo alle Mortelle]] nel quale progettò anche il collegio diventando architetto di fiducia dei [[Barnabiti]]. In seguito alla morte di Giulio Cesare Fontana avvenuta nel [[1627]], gli subentrò nell'ufficio di Ingegnere della Regia Corte, posto riservato anche al figlio. Dal [[1632]], insieme a [[Cosimo Fanzago]], progettò il [[Duomo di Pozzuoli]] al [[Rione Terra]] sulle preesistenze del Capitolium romano. Nel [[1638]] fu attivo presso la fabbrica della [[Chiesa dei Santi Apostoli (Napoli)|Chiesa dei Santi Apostoli]] dove progettò l'elegante campanile bicromo e nel cantiere della [[Chiesa di Santa Maria della Stella]] . Nel [[1641]] progettò la [[Basilica di Sant'Agostino alla Zecca]] in collaborazione con il figlio e neldi [[1643]],incerta insiemedata a [[Cosimo Fanzago]], preogettòfu il Duomorestauro didella [[Pozzuoli]]Chiesa aldi [[RioneSanta Terra]].Maria Il Picchiatti morì nel [[1643]] e alla sua morte la direzione dell'opera fu assegnata a [[Onofrio Antonio GisolfiDonnalbina]]. Parte fondamentale della storia della città partenopea, Bartolomeo Picchiatti a partire dagli inizi del'900 dà il nome ad una piccola ma importante via della città, situata in zona [[Soccavo]]
 
Il Picchiatti morì nel [[1643]] e alla sua morte la direzione dell'opera fu assegnata a [[Onofrio Antonio Gisolfi]] che gli subentrò, fino al [[1656]], nella carica di Ingegnere regio. Parte fondamentale della storia della città partenopea, Bartolomeo Picchiatti a partire dagli inizi del Novecento dà il nome ad una piccola ma importante via della città, situata in zona [[Soccavo]].
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Francesco Domenico Moccia e Dante Caporali, ''NapoliGuida-Tra Luoghi e Monumenti della città storica'', Clean, 2001
*Aurelio De Rose, ''I Palazzi di Napoli. Storia, curiosità e aneddoti che si tramandano da secoli su questi straordinari testimoni della vita partenopea'', Newton e Compton editori, Napoli, 2004.
* ''Napoli e Dintorni'', TCI, 2007
 
==Voci correlate==
*[[Barocco napoletano]]
*[[Francesco Antonio Picchiatti]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Controllo di autorità}}
Dal [[1621]] ereditò il cantiere della [[Chiesa di San Carlo alle Mortelle]] nel quale progettò anche il collegio diventando architetto di fiducia dei [[Barnabiti]]. Nel [[1638]] fu attivo presso la fabbrica della [[Chiesa dei Santi Apostoli (Napoli)|Chiesa dei Santi Apostoli]] dove progettò l'elegante campanile bicromo e nel cantiere della [[Chiesa di Santa Maria della Stella]] . Nel [[1641]] progettò la [[Basilica Sant'Agostino alla Zecca]] in collaborazione con il figlio e nel [[1643]], insieme a [[Cosimo Fanzago]], preogettò il Duomo di [[Pozzuoli]] al [[Rione Terra]]. Il Picchiatti morì nel [[1643]] e alla sua morte la direzione dell'opera fu assegnata a [[Onofrio Antonio Gisolfi]]. Parte fondamentale della storia della città partenopea, Bartolomeo Picchiatti a partire dagli inizi del'900 dà il nome ad una piccola ma importante via della città, situata in zona [[Soccavo]]
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