Classe Archimede: differenze tra le versioni

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{{F|classi navali|luglio 2013|arg2=seconda guerra mondiale}}
{{S|sottomarini}}
{{Infobox nave
| Nome=Classe Archimede<br /><small>Classe General Mola</small>
|nome=''Archimede''
|immagine Immagine=SmgArchimede.jpg
| Didascalia= R. Smg. ''Archimede''
|dimensioni_immagine=300px
| Categoria=sommergibile
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|bandiera Bandiera=Naval{{Insegna jack of Italynavale|ITA (ca. 19001861-1946).svg}}
| Bandiera2={{Insegna navale|ESP (1939-1945)}}
|bandiera2=Naval Jack of Spain.svg
|tipo Tipo=[[sommergibile]]
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|classe=[[Classe Archimede (sommergibile)|''Archimede'']]
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|proprietario={{Regia Marina}}<br>{{Armada Española (1945-1977)}}
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| Ref=dati tratti da<ref>[http://www.navypedia.org/ships/italy/it_ss_archimede.htm Da Navypedia.]</ref>
}}
La '''Classeclasse Archimede''' era una classe di sommergibili oceanici della [[Regia Marina]] costruiti in 4 esemplari ed entrati tutti in servizio nel [[1934]]. L'unità che diede il nome alla classe, l{{'}}''[[Archimede (sommergibile 1933)|Archimede]]'' fu ceduto nell'aprile del [[1937]] alle forze [[Franchismo|franchiste]] e venne ribattezzato ''General Mola'', così come il gemello ''Torricelli'' che entrato in servizio nel 1934 dopo la cessione ai nazionalisti spagnoli venne ribattezzato ''General SanjuroSanjurjo''. Le altre due unità ultima unità, il ''Galilei'' e il ''Ferraris'' erano dislocati nel Mar Rosso allo scoppio del [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]]. Il ''Galilei'', il [[19 giugno]] [[1940]] dopo un duro combattimento venne costretto all'emersione e catturato, per poi essere rimorchiato in porto come trofeo dal cacciasommergibili ''Moonstone''. Il ''Ferraris'' dopo la caduta dell'[[Africa Orientale Italiana]], il [[3 marzo]] [[1941]] lasciò [[Massaua]] per raggiungere [[Bordeaux]] dopo una navigazione di due mesi senza scalo, per essere poi affondato a [[Gibilterra]] il [[25 ottobre]] [[1941]] mentre cercava di rientrare in [[Italia]]. I nomi ''[[Archimede (sommergibile 1939)|Archimede]]'' e ''[[Evangelista Torricelli (sommergibile 1939)|Torricelli]]'' sono stati poi assegnati a 2due unità della Classe[[classe Brin]].
 
== Unità ==
=== Archimede ===
{{vedi anche|Archimede (sommergibile 1933)}}
Impostato nei [[Cantieri navali Tosi di Taranto|cantieri Tosi]] di [[Taranto]] nel 1931 e varato nel 1933, entrò in servizio nel 1934<ref>per le fonti vedere la relativa voce della Wikipedia spagnola [[:es:General Mola (Submarino)]]</ref> . Nel 1937 prese clandestinamente parte alla [[guerra di Spagna]] fino alla decisione, su pressione da parte di [[Francisco Franco]] e della Marina spagnola nazionalista, di cederlo alla [[Spagna]]: il 19 aprile 1937 fu provvisoriamente denminato ''C. 3'' e l’indomani, al comando del c.c. Pedro Suanzes, si portò a [[Pollenza]] per l’addestramento; ribattezzato ''General Mola'', iniziò la sua prima missione il 13 maggio 1937 e diciassette giorni dopo affondò col cannone il motoveliero ''Granada'' (234 tsl) al largo di [[Soller, mentre il 4 aprile mandò a fondo il [[piroscafo]] ''Rapido''<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 195</ref><ref>http://perso.wanadoo.es/pfcurto/serie_gm.html#gm</ref>. Il 29 giugno cannoneggiò la [[petroliera|nave cisterna]] ''Campero'' (6282 tsl) dovendo però ritirarsi prima di poterla affondare a causa di un attacco aereo, mentre il 26 luglio affondò il piroscafo ''Cabo Palos'' (6432 tsl)<ref>Giorgio Giorgerini,'' Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 195</ref><ref>http://perso.wanadoo.es/pfcurto/serie_gm.html#gm</ref>. Infine l’11 gennaio 1938 silurò il piroscafo olandese ''Hannah'' (3697 tsl), che affondò al largo di Capo Sant’Antonio<ref>http://www.wrecksite.eu/wreck.aspx?144189</ref>. Fu radiato il 24 maggio 1959<ref>http://perso.wanadoo.es/pfcurto/serie_gm.html</ref>; mentre veniva trainato verso i cantiere di demolizione, nel dicembre 1959, affondò in una [[tempesta]]<ref>http://www.worldnavalships.com/forums/showthread.php?p=109689</ref>.
Rimase in servizio per la [[Regia Marina]] per soli tre anni. Nel gennaio 1937 prese parte alla [[guerra di Spagna]] con una sola ed infruttuosa missione.
 
Fu poi ceduto all'[[Armada Española]] dapprima assumendo la denominazione di ''C. 3'' e poi il nome di ''General Mola''.
 
Operò nel resto del conflitto conseguendo vari successi, ossia gli affondamenti del motoveliero ''Granada'' (234 tsl) e dei [[piroscafo|piroscafi]] ''Rapido'', ''Capo Palos'' (6432 tsl) e ''Hannah'' (3697 tsl), oltre al danneggiamento della [[petroliera|nave cisterna]] ''Campero''.
 
Terminata la guerra civile rimase in servizio nella Marina spagnola sino al 1959, anno del suo disarmo; affondò in una [[tempesta]] mentre veniva rimorchiato alla demolizione.
 
=== Evangelista Torricelli ===
{{vedi anche|Evangelista Torricelli (sommergibile 1934)}}
Impostato nel 1931 nei cantieri Tosi di Taranto, fu varato nel 1933 ed entrò in servizio nel 1934<ref>per le fonti vedere la relativa voce della Wikipedia spagnola [[:es:General Sanjurjo (submarino)]]</ref>. Partecipò clandestinamente alla guerra di Spagna durante la quale fu il primo sommergibile italiano a colpire una nave repubblicana spagnola: nella notte fra il 21 ed il 22 novembre 1936 lanciò due siluri contro l’[[incrociatore]] ''Miguel de Cervantes'' alla fonda nei pressi di [[Cartagena]]; una delle armi colpì il ''Miguel de Cervantes'' a [[dritta]] aprendo una falla di metri 21 per 14 a [[poppa]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 191</ref> (la nave necessitò di riparazioni protrattesi sino al marzo 1938). Il 18 gennaio 1937 bombardò le installazioni portuali di [[Barcellona]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 192</ref>. Il 19 aprile 1937, con sigla ''C. 5'', fu ceduto alla Marina spagnola nazionalista e l’indomani, al comando del c.c. Rafael Fernandez Bobadilla, fu spostato a Pollenza per l’addestramento (l’unità assunse poi il nome di ''General Sanjurio'')<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 195</ref>. Il 13 maggio ebbe inizio la prima missione: 17 giorni dopo silurò la [[motonave]] ''Ciudad de Barcelona'' (3946 tsl), affondandola<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 195</ref>. Il 30 agosto 1937 cannoneggiò il mercantile ''Ciudad de Reus'' che però scampò rifugiandosi nelle [[acque territoriali]] francesi<ref>http://www.u-historia.com/uhistoria/historia/articulos/italianos/torriceli/torricelli.htm</ref>. Il 21 gennaio 1938 silurò e affondò il piroscafo britannico ''Endymion''<ref>http://rwhiston.wordpress.com/2010/02/17/1/#_ftnp7</ref>. Il 7 febbraio 1943, mentre si trovava al largo di Cartagena per soccorrere l’equipaggio di un [[aereo]] tedesco precipitato, fu attaccato col cannone dal sommergibile britannico ''Torbay'' riportando vari danni<ref>http://www.worldnavalships.com/forums/showthread.php?p=109689</ref>. Fu radiato il 28 settembre 1959 e avviato alla demolizione<ref>http://www.worldnavalships.com/forums/showthread.php?p=109689</ref>.
 
Dal dicembre 1936 partecipò alla [[guerra di Spagna]], silurando l'[[incrociatore]] spagnolo ''Miguel de Cervantes'' (che riportò gravi danni) ed effettuando azioni di [[bombardamento]] costiero.
 
Nell'aprile 1937 fu ceduto alla [[Armada Española|Marina spagnola nazionalista]] e ribattezzato dapprima ''C. 5'' ed in seguito ''General Sanjurjo''. Ottenne alcuni successi, quali gli affondamenti della [[motonave]] ''Ciudad de Barcelona'' (3946 tsl) e del [[piroscafo]] ''Endymion'', nonché il danneggiamento di un altro mercantile, il ''Ciudad de Reus''.
 
Nel 1943 fu accidentalmente danneggiato dal sommergibile HMS ''Torbay'' mentre recuperava i sopravvissuti di un aereo tedesco.
 
Fu radiato nel 1959 e demolito.
 
=== Galileo Ferraris ===
{{vedi anche|Galileo Ferraris (sommergibile 1935)}}
Impostato nei cantieri Tosi di Taranto il 15 ottobre 1931, fu varato l’11 agosto 1934 ed entrò in servizio il 31 gennaio 1935<ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/Ferraris.html</ref>. Partecipò clandestinamente alla guerra di Spagna, durante la quale fu uno dei sommergibili italiani più attivi: il 2 febbraio 1937 affondò il piroscafo spagnolo repubblicano ''Navarra'' (1688 tsl)<ref>http://www.smgferraris.com/uomini.html</ref>; il 14 agosto dello stesso anno intercettò in [[Egeo]] e danneggiò a cannonate la motonave ''Ciudad de Cadiz'' (4602 tsl) partita da [[Odessa]] e diretta a Barcellona con un carico di armi, finendola poi con un [[siluro]]; quattro giorni dopo cercò infruttuosamente di silurare il piroscafo ''Aldecoa'' mentre poche ore più tardi ebbe successo silurando e affondando il piroscafo ''Armuru'' (2762 tsl) con a bordo rifornimenti (fatto però lesivo delle norme internazionali, dato che il ''Ferraris'' si trovava nelle acque territoriali della [[Grecia]])<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 196</ref>. Fra l’ottobre 1937 ed il febbraio 1938 prestò servizio nella [[Legione spagnola]], con la sigla ''L. 2'' ed il nome ''General Sanjurio II'', senza risultati<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 200</ref>. Allo scoppio della seconda guerra mondiale era in [[Mar Rosso]], a [[Massaua]] ([[Eritrea]]), assegnato alla LXXXI Squadriglia Sommergibili. Partì per la prima missione, al comando del c.c. Livio Piomarta, il 10 giugno 1940 e nella notte fra il 12 ed il 13 individuò un [[cacciatorpediniere]]; mentre s’immergeva per attaccare, però, l’acqua entrata da una [[valvola]] per l’aerazione chiusa in ritardo danneggiò le [[batteria|batterie]] obbligando a rientrare alla base<ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/Ferraris.html</ref>. Il 14 agosto fu fatto uscire in mare per attaccare la [[nave da battaglia|corazzata]] britannica [[HMS Royal Sovereign (05)|''Royal Sovereign'']], che sarebbe dovuta passare verso [[Aden]] fra il 15 ed il 17 agosto; il 15 agosto il ''Ferraris'' lanciò due siluri contro un cacciatorpediniere, mancandolo e subendo poi tre ore di bombardamento con [[bomba di profondità|cariche di profondità]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 408</ref><ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/Ferraris.html</ref>. Il sommergibile svolse poi altre sette infruttuose missioni offensive fra il 25 agosto 1940 ed il 26 gennaio 1941<ref>http://www.smgferraris.com/storia.html</ref>. A inizio 1941 l’inevitabilità della caduta dell’[[Africa Orientale Italiana]] era ormai evidente e si progettò dunque di trasferire i sommergibili nella base atlantica di [[Betasom]], sita a [[Bordeaux]]; il 3 marzo 1941 il ''Ferraris'' partì da Massaua e attraversò in immersione il Mar Rosso e lo stretto di Perim; passò poi per il [[Canale di Mozambico]] e dopo aver doppiato il [[Capo di Buona Speranza]] ed essere passato in [[Atlantico]] si rifornì di [[carburante]] e provviste dalla nave tedesca ''Northmark''; transitò poi ad ovest delle [[Azzorre]] e delle [[Isole di Capo Verde]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 412-413</ref>, raggiungendo Bordeaux il 9 maggio 1941<ref>http://www.smgferraris.com/storia.html</ref>. Fino al 1º ottobre 1941 il ''Ferraris'' rimase in cantiere per essere risistemato; il 14 ottobre partì per la sua prima missione in Atlantico e il 25, mentre si avvicinava ad un convoglio, fu attaccato da un [[idrovolante]] [[PBY Catalina]] che lo colpì impedendogli di immergersi; quindi sopraggiunse il cacciatorpediniere HMS ''Lamerton''<ref>http://www.smgferraris.com/storia.html</ref><ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/Ferraris.html</ref>. Dopo un breve scontro d’artiglieria, il ''Ferraris'' si autoaffondò; morirono due ufficiali, due sottocapi e due marinai mentre il resto dell’equipaggio fu fatto prigioniero<ref>http://www.smgferraris.com/storia.html</ref><ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/Ferraris.html</ref>.
Prese parte alla [[guerra di Spagna]], durante la quale affondò i [[piroscafo|piroscafi]] ''Navarra'' (1688 tsl) e ''Armuru'' (2762 tsl) e la [[motonave]] ''Ciudad de Cádiz'' (4602 tsl).
 
All'inizio della [[seconda guerra mondiale]] era a [[Massaua]]; dal 10 giugno 1940 al 26 gennaio 1941 svolse otto missioni in [[Mar Rosso]], senza mai ottenere risultati.
 
Il 3 marzo 1941 lasciò Massaua prima della caduta della base ed il 9 maggio giunse a [[Bordeaux]], sede della base italiana di [[Betasom]].
 
Dopo un periodo di manutenzione ripartì per la sua prima missione atlantica, ma nel corso di questa, il 25 ottobre 1941, fu danneggiato da [[aereo|aerei]] e poi, attaccato dal [[cacciatorpediniere]] HMS ''Lamerton'', si autoaffondò. Morirono 6 uomini.
 
=== Galileo Galilei ===
{{vedi anche|Galileo Galilei (sommergibile)}}
Impostato il 12 gennaio 1925 nel cantiere [[Odero-Terni-Orlando]] di [[La Spezia]], fu varato il 20 febbraio 1927 ed entrò in servizio il 21 luglio 1928<ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/galileogalilei.html</ref>. Nel 1937 partecipò clandestinamente, senza risultati, alla guerra di Spagna<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 193</ref>, nel corso della quale fu poi temporaneamente assegnato, con sigla ''L. 1'' e nome ''General Mola II'', alla Legione spagnola, operando dal settembre 1937 al febbraio 1948<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 200</ref>.
Prese clandestinamente parte, fra il 1937 ed il 1938, alla [[guerra di Spagna]], servendo anche per alcuni mesi nella [[Legione spagnola]] con il nome ''General Mola II'', senza però ottenere risultati.
All’inizio della seconda guerra mondiale era inquadrato nella LXXXI Squadriglia Sommergibili con base a Massaua (Eritrea), sul Mar Rosso. Al comando del c.c. Corrado Nardi<ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/galileogalilei.html</ref>, il 12 giugno 1940 giunse nella zona assegnatagli, a sud di Aden, per la sua prima missione di guerra<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 395</ref>. Quattro giorni dopo avvistò la nave cisterna ''James Stove'', norvegese, da 8215 tonnellate di [[stazza]] lorda<ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/galileogalilei.html</ref>, e dopo averla fatta abbandonare dall’equipaggio, lanciò tre siluri colpendo la nave che affondò in fiamme<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 395</ref>. Nel pomeriggio del 18 giugno fermò il piroscafo jugoslavo ''Drava'' che però dovette lasciare, dato che la [[Jugoslavia]] era ancora neutrale; il colpo di [[cannone]] sparato per avvertire la nave di fermarsi fu però fatale: fu infatti sentito a bordo di una nave da guerra inglese che mise in allerta il comando di Aden; alle 16.30 il ''Galilei'' fu infatti costretto all’immersione dall’attacco di un aereo<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 395</ref>. Emerso per ricaricare le batterie con il buio, subì un bombardamento con bombe di profondità restando però indenne; nella mattina del 19 si portò a quota periscopica rendendosi conto che l’unica nave presente era la [[cannoniera]] britannica ''Moonstone'', scarsamente armata: il comandante Nardi decise quindi di emergere e attaccarla con le artiglierie<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 396</ref>. Tuttavia il sistema di puntamento del cannone prodiero smise di funzionare e la ''Moonstone'' si muoveva troppo rapidamente per poter prendere efficacemente la mira, mentre dalla cannoniera dopo dieci minuti il tiro fu aggiustato: il primo proiettile che colpì il ''Galilei'' uccise alcuni uomini e ferì Nardi, il secondo decimò i serventi del cannone di prua uccidendo anche il comandante in seconda; il cannone di poppa del ''Galilei'' si bloccò e due colpi della ''Moonstone'' centrarono la [[torretta]] uccidendo il comandante Nardi e altri uomini: unico ufficiale rimasto vivo era il giovane ed inesperto [[guardiamarina]] Mazzucchi, ferito, impegnato a far fuoco col cannone prodiero<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 396</ref>. Quando infine la ''Moonstone'' fu affiancata dal sopraggiunto cacciatorpediniere HMS ''Kandahar'', il sommergibile si arrese<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 396</ref>. L’equipaggio (che aveva avuto 16 vittime) fu preso prigioniero ed il ''Galilei'', rimorchiato ad Aden, fu incorporato nella [[Royal Navy]] e tornò in servizio nel 1942 con il nome ''X. 2'' (poi ''P. 711''); fu impiegato per l’addestramento sino alla radiazione, avvenuta nel 1946<ref>http://www.navypedia.org/ships/uk/brit_ss_archimede.htm</ref><ref>http://www.grupsom.com/Sommergibili/galileogalilei.html</ref>.
 
All'entrata dell'[[Italia]] nel [[secondo conflitto mondiale]] era dislocato a [[Massaua]], nell'[[Africa Orientale Italiana]]. Uscito in mare per la prima missione, il 16 giugno 1940 affondò al largo di [[Aden]] la [[petroliera|nave cisterna]] ''James Stove'' (8215 tsl). Scoperto e più volte attaccato, fu infine catturato dopo un duro scontro con la [[cannoniera]] ''Moonstone'', nel quale perirono 16 membri dell'equipaggio (la supposta cattura di documenti avvenuta a bordo del sommergibile poter aver causato la perdita di altri due sommergibili italiani, il ''[[Luigi Galvani (sommergibile 1938)|Galvani]]'' ed il ''[[Evangelista Torricelli (sommergibile 1939)|Torricelli]]'').
La vicenda del ''Galilei'' fu però caratterizzata da un punto discusso e mai chiarito: la presunta cattura di documenti segreti fra i quali gli ordini di operazione per i sommergibili, tramite i quali gli inglesi sarebbero poi riusciti ad intercettare e affondare altri due sommergibili in Mar Rosso, il ''Galvani'' ed il ''Torricelli''. Il guardiamarina Mazzucchi e gli altri sopravvissuti sostennero che fra i documenti del sommergibile non vi era l’ordine di operazioni (e in effetti questo su altri sommergibili non era presente, dunque non si vede perché sarebbe dovuto essere sul ''Galilei'', specie conoscendo il fatto che i comandanti dei singoli sommergibili erano stati convocati singolarmente ed in segreto per essere informati degli ordini) e che comunque i documenti erano stati distrutti prima della cattura; ma le fonti inglesi sostennero che tali documenti fossero stati rinvenuti a bordo del ''Galilei'' ed impiegati per la distruzione del ''Galvani'' (e forse anche del ''Torricelli'')<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 396-397-398-399</ref>. Del resto è accertato che gli inglesi disponevano di una efficace rete di [[spionaggio]] in Africa Orientale Italiana: la storia dei documenti del ''Galilei'' sarebbe potuta dunque essere stata inventata proprio per evitare che il [[controspionaggio]] italiano s’insospettisse<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 398-399</ref>.
 
Incorporato nella [[Royal Navy]] prima come ''X. 2'' e poi come ''P. 711'', fu impiegato per l'addestramento e demolito nel 1946.
{{-}}
 
== Note ==
 
<references/>
 
== Voci correlate ==
*[[Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale]]
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
[http://www.smgferraris.com/index.html Regio Sommergibile Galileo Ferraris II°]
* {{cita web | 1 = http://www.smgferraris.com/index.html | 2 = Regio Sommergibile Galileo Ferraris II | accesso = 12 giugno 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060502045157/http://www.smgferraris.com/index.html | dataarchivio = 2 maggio 2006 | urlmorto = sì }}
 
{{Classe Archimede (sommergibile)}}
{{Sottomarini della Regia Marina}}
{{Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale}}
{{Classi spagnole guerra civile}}
{{Portale|marina}}
 
[[Categoria:Classi di sommergibili della seconda guerra mondiale|Archimede]]
[[Categoria:Classi di sommergibili della Regia Marina|Archimede]]
 
[[en:Archimede class submarine]]
[[es:Clase General Mola]]
[[ru:Подводные лодки типа «Архимед»]]