Separatore D'Arbela: differenze tra le versioni
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{{NN|ingegneria|marzo 2012}}
Il '''separatore D'Arbela''' è un [[interruttore|dispositivo elettromeccanico]] progettato e costruito per interrompere il circuito elettrico ad alta tensione delle [[locomotiva elettrica|locomotive elettriche a corrente continua]] [[
Sin dalla nascita della [[trazione ferroviaria|trazione]] in [[corrente continua]] a
A tal proposito, vennero inseriti nel circuito delle locomotive dei [[relais|relè]] che in caso di superamento di determinati valori di assorbimento di corrente, facessero intervenire tempestivamente tali protezioni.
Il problema più gravoso era però quello di interrompere il flusso elettrico globale che, in alcuni casi, raggiunge anche valori di migliaia di [[Ampere]].
Il separatore D'Arbela (dal nome del progettista, ingegnere [[Alfredo D'Arbela]]) venne costruito a tale scopo; era costituito da un [[interruttore|contattore]], attraverso cui passava tutta la corrente assorbita dalla macchina, posto in parallelo ad una valvola fusibile ad alta tensione, che veniva azionato mediante servomotore pneumatico.
In caso di intervento del circuito di protezione, aprendosi il contattore, tutta la corrente passando attraverso la valvola fusibile fondendosi interrompeva il circuito. Ciò evitava che l'extracorrente di apertura del circuito bruciasse saldandoli i contatti dato che il lavoro gravoso di interruzione veniva demandato al fusibile.
L'inconveniente maggiore del sistema era rappresentato dalla necessità di sostituire ogni volta il fusibile ad alta tensione per il ripristino funzionale dei circuiti.
Questo in condizioni piuttosto difficili e pericolose, visto che il fusibile era normalmente ubicato sull'imperiale (che in linguaggio tecnico è il tetto della locomotiva).
Nel corso degli anni il separatore è stato installato a bordo di numerosi modelli di locomotive (
Il ''separatore'' rimarrà l'unico sistema di protezione dei circuiti ad alta tensione delle locomotive a corrente continua italiane fino all'avvento, negli [[Anni 1960|anni sessanta]], dei primi modelli di [[interruttore extrarapido]].
==Bibliografia==
* {{Cita libro | autore = Erminio Mascherpa | titolo = Locomotive da corsa. Storia del gruppo E.326 | editore = Editrice Trasporti su Rotaie | città = Salò | anno = 1993 | ISBN = 88-85068-06-5 | cid = ErminioMascherpa1993}}
* {{cita pubblicazione | autore = Luigi Voltan, Angelo Nascimbene, con la collaborazione di Sergio Pautasso | anno = 2006 | mese = febbraio | titolo = 80 anni di locomotive elettriche FS a corrente continua | rivista = Tutto treno tema | numero = 21 | pp = 15-17, 50, 78 | issn = 1124-4232 | cid = tTT21}}
* {{cita pubblicazione | autore = Luigi Voltan | anno = 2007 | mese = luglio - agosto | titolo = Il Gruppo delle E 326 | rivista = Tutto treno | numero = 210 | pp = 20-67 | issn = 1124-4232 | cid = LuigiVoltan2007}}
* {{Cita libro | autore = Giovanni Cornolò | titolo = Dall'E.626 all'Eurostar. 1928-2008: ottant'anni di locomotive elettriche FS | editore = Ermanno Albertelli | città = Parma | anno = 2008 | pp = 143-154 | ISBN = 88-87372-63-2 | cid = GiovanniCornolò2008}}
==Voci correlate==
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== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|trasporti}}
[[Categoria:Meccanica e tecnologia ferroviaria]]
[[Categoria:Elettrotecnica]]
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