Isn't It a Pity: differenze tra le versioni

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|produttore = [[Phil Spector]]<br />[[George Harrison]]
|formati = [[7"]]
|note = <bigspan style="font-size: 120%;">Doppio lato A</bigspan><br />n. 1 {{Bandiera|CanadaCAN}} #1;<br />n. 1 {{Bandiera|USA}} #1
|prima discografia = [[Singolosingolo discografico(musica)|Singoli]] di [[George Harrison]] negli [[USA]]
|precedente = -
|successivo = [[What Is Life]]/[[Apple Scruffs (brano musicale)|Apple Scruffs]]
|anno successivo = 1971
|seconda discografia = [[Singolosingolo discografico(musica)|Singoli]] di [[George Harrison]] a [[doppio lato A]]
|tipo album2 = Singolo
|precedente2 = -
|successivo2 = [[Bangla Desh (singolo)|Bangla Desh]]/[[Deep Blue (branoGeorge musicaleHarrison)|Deep Blue]]
|anno successivo2 = 1971
}}
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|incisione = [[All Things Must Pass]]
|durata = 7:08
|traccia precedente = [[Wah-Wah (brano musicale)|Wah-Wah]]
|traccia successiva = [[What Is Life]]
}}
{{Brano musicale
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|incisione = [[All Things Must Pass]]
|durata = 4:45
|traccia precedente = [[Art of Dying (brano musicale)|Art of Dying]]
|traccia successiva = [[Hear Me Lord]]
}}
'''''Isn't It a Pity''''' è un brano musicale di [[George Harrison]], apparso sul suo triplo album ''[[All Things Must Pass]]'' ([[1970]]), dove è spezzettata in due tronconi: '''''Isn't It a Pity (Version One)''''' e '''''Isn't It a Pity (Version Two)'''''<ref name="BB">{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/people/george-harrison/songs/isnt-it-a-pity/|titolo=George Harrison: Isn't It a Pity|editore=''The Beatles Bible''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>.
 
== Il brano ==
 
=== Composizione e analisi del testo e della musica ===
''Isn't It a Pity'' rappresenta una delle composizioni più vecchie del triplo LP: risale infatti al [[1966]]<ref group=N>[[AllMusic]] riporta ''rumors''voci secondo ile quali ''Isn't It a Pity'' venne composta due anni dopo.</ref>, ma [[John Lennon]] mise il suo veto per la pubblicazione a nome dei [[Beatles]]<ref name="BB"/>. Molte tracce di ''[[All Things Must Pass]]'' vennerofurono scritte quando il chitarrista era ancora un membro dei ''Fab Four'', ma nel periodo tra il [[1968]] ed il [[1969]]<ref name="HB103">{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 103}}.</ref>; inoltre, tra la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] e l'inizio degli [[Anni 1980|anni ottanta]] [[George Harrison]] fece riemergere altri due pezzi scartati dalla ''band'' per la pubblicazione sul ''[[White Album]]'': ''[[Not Guilty (brano musicale)|Not Guilty]]'' su ''[[George Harrison (album)|George Harrison]]'' ([[1979]])<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 130}}.</ref> e ''[[Circles (George Harrison)|Circles]]'' su ''[[Gone Troppo]]'' ([[1982]])<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 137}}.</ref>. Anche altri due brani, ''Woman Don't You Cry for Me'' e ''Beautiful Girl'', apparsi su ''[[Thirty-Three & 1/3]]'' ([[1976]]), risalgono alle ultimissime settimane di vita del complesso, ma non si hanno notizie che George le abbia "presentate" agli altri tre<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/k56319.html|titolo=Thirty Three and 1/3|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>.
 
Il testo di ''Isn't It a Pity'' è diviso in due metà. La prima, con alcuni passaggi che ricordano ''[[The End (The Beatles)|The End]]'' didei [[Paul McCartneyBeatles]], mostra il chitarrista rammaricarsi per il dolore che le persone si causano l'un l'altra. L'altra metà presenta un concetto simile a ''[[Within You Without You]]'', pubblicata su ''[[Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band]]'' ([[1967]]), ovvero dellel'amarezza verso le persone che non capiscono la diversità umana. Le parti vocali, rassegnate ma distaccate, rendono Harrison neutralequasi dasopra unle giudizioparti; lo stesso avviene su ''Within You Without You''. Le emozioni, soprattutto nella ''Version One'', sono però riprodotte dalla musica, con il lungo assolo di [[chitarra slide|chitarra ''slide'']] e le parti orchestrali. In seguito, George disse che la canzone è un'osservazione di quello che è la società ed anche lui stesso, ovvero che situtti prendeprendono qualcosa che poi non siviene restituiscerestituito; ha inoltre affermato che sembravano storie di amoreamori adolescenziali, ed hae ricordatoricordò di quando aveva un contratto con la [[Warner Bros. Records]], e scrisse ''Blood from a Clone'' riguardo alle indagini degli elementi di un disco di successo, le quali avevano fatto venire fuori che bisognava parlare di storie di amore adolescenzialiadolescenziale. Ridacchiando, disse che aveva scritto ''Isn't It a Pity'' volendo puntare su quell'argomento. La prima versione, con la sua durata di 7 minuti ed una lunga coda, fa comparareparagonare questa traccia con ''[[Hey Jude]]''<ref group=N>QuestoIl paragone è stato compiutofatto anche da [[George Harrison|Harrison]] stesso.</ref>; tra i due brani c'è comunque una grandissima differenza, poiché il primo presenta il ''[[Wall of Sound]]'' di [[Phil Spector]], ed il secondo una produzione cristallina firmata [[George Martin (produttore)|George Martin]]. La ''Version Two'', più breve di circa due minuti, non ricorda molto le abituali produzioni spectoriane, ed è musicalmente molto meno emotiva<ref name="BB"/>.
''Isn't It a Pity'' rappresenta una delle composizioni più vecchie del triplo LP: risale infatti al [[1966]]<ref group=N>[[AllMusic]] riporta ''rumors'' secondo i quali ''Isn't It a Pity'' venne composta due anni dopo.</ref>, ma [[John Lennon]] mise il suo veto per la pubblicazione a nome dei [[Beatles]]<ref name="BB"/>. Molte tracce di ''[[All Things Must Pass]]'' vennero scritte quando il chitarrista era ancora un membro dei ''Fab Four'', ma nel periodo tra il [[1968]] ed il [[1969]]<ref name="HB103">{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 103}}</ref>; inoltre, tra la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] e l'inizio degli [[Anni 1980|anni ottanta]] [[George Harrison]] fece riemergere altri due pezzi scartati dalla ''band'' per la pubblicazione sul ''[[White Album]]'': ''[[Not Guilty (brano musicale)|Not Guilty]]'' su ''[[George Harrison (album)|George Harrison]]'' ([[1979]])<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 130}}</ref> e ''[[Circles (George Harrison)|Circles]]'' su ''[[Gone Troppo]]'' ([[1982]])<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 137}}</ref>. Anche altri due brani, ''Woman Don't You Cry for Me'' e ''Beautiful Girl'', apparsi su ''[[Thirty-Three & 1/3]]'' ([[1976]]), risalgono alle ultimissime settimane di vita del complesso, ma non si hanno notizie che George le abbia "presentate" agli altri tre<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/k56319.html|titolo=Thirty Three and 1/3|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>.
 
Il testo di ''Isn't It a Pity'' è diviso in due metà. La prima, con alcuni passaggi che ricordano ''[[The End (The Beatles)|The End]]'' di [[Paul McCartney]], mostra il chitarrista rammaricarsi per il dolore che le persone si causano l'un l'altra. L'altra metà presenta un concetto simile a ''[[Within You Without You]]'', pubblicata su ''[[Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band]]'' ([[1967]]), ovvero delle persone che non capiscono la diversità umana. Le parti vocali, rassegnate ma distaccate, rendono Harrison neutrale da un giudizio; lo stesso avviene su ''Within You Without You''. Le emozioni, soprattutto nella ''Version One'', sono però riprodotte dalla musica, con il lungo assolo di [[chitarra slide|chitarra ''slide'']] e le parti orchestrali. In seguito, George disse che la canzone è un'osservazione di quello che è la società ed anche lui stesso, ovvero che si prende qualcosa che poi non si restituisce; ha inoltre affermato che sembravano storie di amore adolescenziali, ed ha ricordato di quando aveva un contratto con la [[Warner Bros. Records]], scrisse ''Blood from a Clone'' riguardo alle indagini degli elementi di un disco di successo, le quali avevano fatto venire fuori che bisognava parlare di storie amore adolescenziali. Ridacchiando, disse che aveva scritto ''Isn't It a Pity'' volendo puntare su quell'argomento. La prima versione, con la sua durata di 7 minuti ed una lunga coda, fa comparare questa traccia con ''[[Hey Jude]]''<ref group=N>Questo paragone è stato compiuto anche da [[George Harrison|Harrison]] stesso.</ref>; tra i due brani c'è comunque una grandissima differenza, poiché il primo presenta il ''[[Wall of Sound]]'' di [[Phil Spector]], ed il secondo una produzione cristallina firmata [[George Martin]]. La ''Version Two'', più breve di circa due minuti, non ricorda molto le abituali produzioni spectoriane, ed è musicalmente molto meno emotiva<ref name="BB"/>.
 
=== Prime registrazioni ===
Il ''demo'' di ''Isn't It a Pity'' ebbe una strana pubblicazione: assente dalla ristampa, comprendente molte ''bonus tracks''track e altri piccoli cambiamenti, di ''All Things Must Pass''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/stch639b.html|titolo=All Things Must Pass|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, non è apparso nemmeno su ''bootlegs''[[bootleg]] come ''Songs for Patti'' ([[1993]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/ge648137.html|titolo=Songs for Patti|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, ''Beware of ABKO!'' ([[1998]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/str001.html|titolo=George Harrison - Beware of ABKO!|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref> o ''A True Legend'' ([[1999]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/str007.html|titolo=George Harrison - A True Legend|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref> e sul ''demo album'' ''[[Early Takes: Volume 1]]'' ([[2012]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.allmusic.com/album/early-takes-vol-1-mw0002332516|titolo=Early Takes, Vol. 1|editore=''[[AllMusic]]''|accesso=6 agosto 2014|autore=[[Stephen Thomas Erlewine]]}}</ref>. Non incluso sullanella versione su cdCD della raccolta ''[[Let It Roll: Songs by George Harrison|Let It Roll]]''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/p9650192.html|titolo=Let It Roll|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, ma come ''bonus track'' della versione iTunes<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://itunes.apple.com/it/album/let-it-roll-songs-george-harrison/id721271514|titolo=Let It Roll - Songs of George Harrison (Remastered)|editore=''[[iTunes]]''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>.
 
Alcuni membri dei [[Beatles]], ugualmente, durante le caotiche ''[[Let It Be (album The Beatles)#Storia#Le sessioni di registrazione|Get Back sessions]]'' del gennaio [[1969]], interpretarono ''Isn't It a Pity''<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 88 - 90}}.</ref> in due occasioni: il 25 ed il 26<ref name="BB"/>. Nella prima data, in cuidove non era presente [[Billy Preston]], vennerofurono soprattutto provate tre canzoni non destinate al ''[[Concerto dei Beatles sul tetto|Rooftop Concert]]'', ovvero ''[[Two of Us (brano musicale)|Two of Us]]'', ''[[Let It Be (album The Beatles)|Let It Be]]'' e ''[[For You Blue]]''; quest'ultima forma un trittico di composizioni harrisoniane assieme a ''Isn't It a Pity'' e l'ineditoinedita ''Window, Window''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/1969/01/25/get-back-let-it-be-sessions-day-14/|titolo=25 January 1969: Get Back/Let It Be sessions: day 14|editore=''The Beatles Bible''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>, che venne registrata ma scartata anche per ''All Things Must Pass''<ref name="JPGR1">{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/stch639.html|titolo=All Things Must Pass|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>. L'indomani, Harrison e [[Ringo Starr]] furono i primi ad arrivare, e, in attesa di Preston, Lennon e sua moglie [[YokoYōko Ono]], e [[Paul McCartney]], il quale venne accompagnato dalla allora compagnafidanzata [[Linda Eastman]] e dalla suadi lei figlia adottiva Heather<ref group=N>Mentre la coppia John & Yoko veniva sempre assieme negli studi di registrazione, la comparsa della famiglia McCartney non era solita.</ref>, il primo fece ascoltare all'amico ''Isn't It a Pity'', ''Window, Window'' e ''[[Let It Down]]''<ref name="BB2">{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/1969/01/26/get-back-let-it-be-sessions-day-15/|titolo=26 January 1969: Get Back/Let It Be sessions: day 15|editore=''Pepperland''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>, anch'essa apparsa su ''All Things Must Pass''<ref name="JPGR1"/>, e lo aiutò a progredire con la sua composizione di ''[[Octopus's Garden]]''<ref name="BB2"/><ref group=N>Sebbene la collaborazione Harrison-Starkey sul brano sia anche documentata in una scena del film ''[[Let It Be - Un giorno con i Beatles|Let It Be]]'' ([[1970]]), nella pubblicazione della traccia su ''[[Abbey Road (album)|Abbey Road]]'' ([[1969]]) è accreditata al solo batterista; lo stesso destino ebbero originariamente due ''hit'' di Ringo, ''[[It Don't Come Easy]]'' e ''[[Back Off Boogaloo]]'', ma, a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]] i crediti vennerofurono modificati. L'unico pezzo accreditato ai due sin dall'inizio è ''[[Photograph (Ringo Starr)|Photograph]]'', apparso sull'album ''[[Ringo (album)|Ringo]]'' ([[1973]])</ref>; arrivati gli altri tre musicisti, la ''band'' si focalizzò su ''[[The Long and Winding Road]]'' e nuovamente ''Let It Be'', senza rinunciare ad abbandonarsi a ''jam-sessions''session, a ''cover'' di vecchi pezzi ''[[rock 'n'and roll]]'' degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], come ''[[Great Balls of Fire]]'' di [[Jerry Lee Lewis]], e a qualche composizione inedita<ref name="BB2"/>. In queste ''sessions''sessioni, Harrison dichiarò che volvevavoleva offrire questa canzone a [[Frank Sinatra]]<ref name="BB"/>.
Il ''demo'' di ''Isn't It a Pity'' ebbe una strana pubblicazione: assente dalla ristampa, comprendente molte ''bonus tracks'' e altri piccoli cambiamenti, di ''All Things Must Pass''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/stch639b.html|titolo=All Things Must Pass|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, non è apparso nemmeno su ''bootlegs'' come ''Songs for Patti'' ([[1993]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/ge648137.html|titolo=Songs for Patti|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, ''Beware of ABKO!'' ([[1998]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/str001.html|titolo=George Harrison - Beware of ABKO!|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref> o ''A True Legend'' ([[1999]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/str007.html|titolo=George Harrison - A True Legend|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref> e sul ''demo album'' ''[[Early Takes: Volume 1]]'' ([[2012]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.allmusic.com/album/early-takes-vol-1-mw0002332516|titolo=Early Takes, Vol. 1|editore=''[[AllMusic]]''|accesso=6 agosto 2014|autore=[[Stephen Thomas Erlewine]]}}</ref>. Non incluso sulla versione su cd della raccolta ''[[Let It Roll: Songs by George Harrison|Let It Roll]]''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/p9650192.html|titolo=Let It Roll|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, ma come ''bonus track'' della versione iTunes<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://itunes.apple.com/it/album/let-it-roll-songs-george-harrison/id721271514|titolo=Let It Roll - Songs of George Harrison (Remastered)|editore=''[[iTunes]]''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>.
 
Alcuni membri dei [[Beatles]], ugualmente, durante le caotiche ''[[Let It Be (album The Beatles)#Storia#Le sessioni di registrazione|Get Back sessions]]'' del gennaio [[1969]], interpretarono ''Isn't It a Pity''<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 88 - 90}}</ref> in due occasioni: il 25 ed il 26<ref name="BB"/>. Nella prima data, in cui non era presente [[Billy Preston]], vennero soprattutto provate tre canzoni non destinate al ''[[Rooftop Concert]]'', ovvero ''[[Two of Us (brano musicale)|Two of Us]]'', ''[[Let It Be (album The Beatles)|Let It Be]]'' e ''[[For You Blue]]''; quest'ultima forma un trittico di composizioni harrisoniane assieme a ''Isn't It a Pity'' e l'inedito ''Window, Window''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/1969/01/25/get-back-let-it-be-sessions-day-14/|titolo=25 January 1969: Get Back/Let It Be sessions: day 14|editore=''The Beatles Bible''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>, che venne registrata ma scartata anche per ''All Things Must Pass''<ref name="JPGR1">{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/stch639.html|titolo=All Things Must Pass|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>. L'indomani, Harrison e [[Ringo Starr]] furono i primi ad arrivare, e, in attesa di Preston, Lennon e sua moglie [[Yoko Ono]], e [[Paul McCartney]], il quale venne accompagnato dalla allora compagna [[Linda Eastman]] e dalla sua figlia adottiva Heather<ref group=N>Mentre la coppia John & Yoko veniva sempre assieme negli studi di registrazione, la comparsa della famiglia McCartney non era solita.</ref>, il primo fece ascoltare all'amico ''Isn't It a Pity'', ''Window, Window'' e ''[[Let It Down]]''<ref name="BB2">{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/1969/01/26/get-back-let-it-be-sessions-day-15/|titolo=26 January 1969: Get Back/Let It Be sessions: day 15|editore=''Pepperland''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>, anch'essa apparsa su ''All Things Must Pass''<ref name="JPGR1"/>, e lo aiutò a progredire con la sua composizione di ''[[Octopus's Garden]]''<ref name="BB2"/><ref group=N>Sebbene la collaborazione Harrison-Starkey sul brano sia anche documentata in una scena del film ''[[Let It Be - Un giorno con i Beatles|Let It Be]]'' ([[1970]]), nella pubblicazione della traccia su ''[[Abbey Road (album)|Abbey Road]]'' ([[1969]]) è accreditata al solo batterista; lo stesso destino ebbero originariamente due ''hit'' di Ringo, ''[[It Don't Come Easy]]'' e ''[[Back Off Boogaloo]]'', ma, a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]] i crediti vennero modificati. L'unico pezzo accreditato ai due sin dall'inizio è ''[[Photograph (Ringo Starr)|Photograph]]'', apparso sull'album ''[[Ringo (album)|Ringo]]'' ([[1973]])</ref>; arrivati gli altri tre musicisti, la ''band'' si focalizzò su ''[[The Long and Winding Road]]'' e nuovamente ''Let It Be'', senza rinunciare ad abbandonarsi a ''jam-sessions'', a ''cover'' di vecchi pezzi ''[[rock 'n' roll]]'' degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], come ''[[Great Balls of Fire]]'' di [[Jerry Lee Lewis]], e a qualche composizione inedita<ref name="BB2"/>. In queste ''sessions'', Harrison dichiarò che volveva offrire questa canzone a [[Frank Sinatra]]<ref name="BB"/>.
 
=== Registrazione ===
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|genere = Rock
|etichetta = [[Dark Horse Records]]
|incisione = [[AllLive Thingsin MustJapan Pass(George Harrison)|Live in Japan]]
|durata = 6:24
|traccia precedente = Devil's Radio
|traccia successiva = [[While My Guitar Gently Weeps]]
}}
L'importanza dei [[Beatles]] per la [[Apple Records]] è chiara anche perché venne concesso a [[George Harrison]] di pubblicare la stessa canzone in due versioni su uno stesso album, e di poter aggiungere a questo un disco, noto come ''[[Apple Jam]]'', contenente solo ''[[jam-sessions'' session]], due concessioni non affatto comuni. Le due ''Isn't It a Pity'' vennero pubblicate il 27 novembre [[1970]] negli [[USA]] e tre giorni dopo in [[Gran Bretagna]]<ref name="BB"/> su ''[[All Things Must Pass]]'', di enorme successo commerciale. La prima, con una durata di 7:08, chiude il lato A dell'album, ed è preceduta da ''[[Wah-Wah (brano musicale)|Wah-Wah]]'', scritta quando, durante le ''[[Let It Be (album The Beatles)#Storia#Le sessioni di registrazione|Get Back sessions]]'', George abbandonò il resto del gruppo<ref group=N>Questo avvenne il 10 gennaio, con [[George Harrison]] stufo dei continui litigi con [[Paul McCartney]] e [[John Lennon]]. Questa situazione, documentata dalle macchine da presa per il film ''[[Let It Be - Un giorno con i Beatles|Let It Be]]'', durò fino al 15, quandàoquando il chitarrista solista rientrò nei [[Beatles]], con la promessa che avrebbero cambiato ''___location'' e che si sarebbero impegnati a registrare un album con ledelle nuove canzoni, e non a organizzare un concerto.</ref>; ad aprire la seconda facciata del triplo 33 giri è ''[[What Is Life]]'', composizione originariamente ipotizzata per [[Billy Preston]]. ''Isn't It a Pity (Version Two)'' è invece la penultima traccia del lato D, posta tra ''[[The Art of Dying (brano musicale)|The Art of Dying]]'', che tratta di [[reincarnazione]], e la preghiera ''[[Hear Me Lord]]'', brano conclusivo dell'album senza contare le cinque ''jams''jam del terzo LP<ref name="JPGR1"/>. La ''Version One'' apparve sulla raccolta ''[[Let It Roll: Songs by George Harrison]]'' ([[2009]])<ref name="AM">{{cita web|lingua=en|url=http://www.allmusic.com/song/isnt-it-a-pity-mt0010138617|titolo=Isn't It a Pity - George Harrison|editore=''[[AllMusic]]''|accesso=6 agosto 2014|autore=Matthew Greenwald}}</ref>. Inoltre, venne eseguita dal vivo nel ''tour'' giapponese con [[Eric Clapton]] del [[1991]], che avvennesi svolse dal primo al diciassette dicembre; ''Isn't It a Pity'' venne inclusa nel doppio album dal vivo ''[[Live in Japan (George Harrison)|Live in Japan]]'' ([[1992]]), posta come settima traccia del secondo CD tra ''Devil's Radio'' e ''[[While My Guitar Gently Weeps]]''<ref name="JPGR2">{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/k9269642.html|titolo=Live in Japan|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>.
 
In molti stati, ''[[What Is Life]]'' apparve come lato B di ''[[My Sweet Lord]]'' <ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/r5884.html|titolo=George Harrison - My Sweet Lord|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, ma negli [[StatesStati Uniti]] l'SPil 45 giri divenne aun doppio lato A, e l'altra ''a-side'' era la prima versione di ''Isn't It a Pity''<ref name="BB"/>; i due pezzi arrivarono quindi assieme alla prima posizione di ''[[The Billboard Hot 100]]''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.allmusic.com/artist/george-harrison-mn0000209142/awards|titolo=George Harrison - Awards|editore=''[[AllMusic]]''|accesso=6 agosto 2014|autore=Bruce Eder}}</ref>. In [[Canada]] questa canzone era l'unico lato A, ed, anche in queste caso, giunse al vertice delle classifiche<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.collectionscanada.gc.ca/rpm/028020-119.01-e.php?brws_s=1&file_num=nlc008388.3733&type=1&interval=24&PHPSESSID=5ppv5gl1nvtb61pjd64e29bap6|titolo=Top Singles - Volume 14, No. 19, December 26 dicembre 1970|editore=''Library and Archives Canada''|accesso=6 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140429161226/http://www.collectionscanada.gc.ca/rpm/028020-119.01-e.php?brws_s=1&file_num=nlc008388.3733&type=1&interval=24&PHPSESSID=5ppv5gl1nvtb61pjd64e29bap6}}</ref>.
 
Il critico musicale Matthew Greenwald di [[AllMusic]] ha affermato che questa canzone ricorda le ballate di [[Bob Dylan]]<ref group=N>[[George Harrison]] era un grande ''fan'' di [[Bob Dylan]]; i due composero insieme ''[[I'd Have You Anytime]]'', anch'essa diin ''[[All Things Must Pass]]'', album che conteneva inoltre una ''cover'' di un contemporaneo brano del chitarrista statunitense, ''[[If Not for You]]''. </ref> e la melodia di ''[[BallatBallad of Sir FrankFrankie Crisp (Let It Roll)|BallatBallad of Sir FrankFrankie Crisp]]''. Ugualmente, ha giudicato ''Isn't It a Pity'' come una composizione che lega bene con le tematiche del triplo LP, e che è, nel contempo, commuoventecommovente e potente<ref name="AM"/>. Descritta da Hervé Bourhis come delicata<ref name="HB103"/>, il sito [[Sputnikmusic]] ha giudicato la prima versione della traccia come una delle più belle canzoni del chitarrista, lodandone il testo e le parti vocali, e dandole il massimo dei votvoti; all'altra ha dato due su cinque, affermando che è migliore la prima<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.sputnikmusic.com/review/3402/George-Harrison-All-Things-Must-Pass/|titolo=George Harrison - All Things Must Pass|editore=''[[Sputnikmusic]]''|accesso=7 agosto 2014|autore=robo2448}}</ref>. Gli ascoltatori della AOL Radio, con un sondaggio, hanno considerato ''Isn't It a Pity'' come la loro settima canzone di Harrison preferita, ponendola fra ''[[Dream Away]]'' (da ''[[Gone Troppo]]'', [[1982]]) ede ''[[All Those Years Ago]]'' (da ''[[Somewhere in England]]'', [[1981]]); da ''All Things Must Pass'' figuravano anche ''What Is Life'' alla terza posizione e ''My Sweet Lord'' alla prima<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.aolradioblog.com/2010/04/03/best-george-harrison-songs/|titolo=10 Best George Harrison Songs|editore=''AOL Radio Blog''|accesso=8 agosto 2014|autore=Boonsri Dickinson}}</ref>.
 
== Formazione ==
 
=== ''Isn't It a Pity (Version One)'' ===
* [[George Harrison]]: [[canto (musica)Canto|voce]], [[canto (musica)|cori]], [[chitarraChitarra slide|chitarra ''slide'']]
 
* [[Pete Ham]]: [[chitarra ritmica]] [[chitarraChitarra acustica|acustica]]
* [[George Harrison]]: [[canto (musica)|voce]], [[canto (musica)|cori]], [[chitarra slide|chitarra ''slide'']]
* Pete Ham: [[chitarra ritmica]] [[chitarra acustica|acustica]]
* Tom Evans: chitarra ritmica acustica
* Joey Molland: chitarra ritmica acustica
* [[Klaus Voormann]]: [[basso elettrico]]
* Tony Ashton: [[pianoforte]]
* [[Billy Preston]]: [[tastiereTastiera (strumento)elettronica|tastiere]]
* Gary Wright: tastiere
* [[Ringo Starr]]: [[batteriaBatteria (strumento musicale)|batteria]]
* Mike Gibbins: [[tamburelloTamburello basco|tamburello]]
* Musicisti non accreditati: [[archiArchi (musica)|archi]], [[cornoCorno (strumento musicale)|corno]]<ref name="BB"/>
 
=== ''Isn't It a Pity (Version Two)'' ===
 
* [[George Harrison]]: [[canto (musica)Canto|voce]], [[canto (musica)|cori]], [[chitarraChitarra slide|chitarra ''slide'']]
* [[Eric Clapton]]: [[chitarra elettrica]]
* Pete Ham: [[chitarra ritmica]] [[chitarraChitarra acustica|acustica]]
* Tom Evans: chitarra ritmica acustica
* Joey Molland: chitarra ritmica acustica
* [[Carl Radle]]: [[basso elettrico]]
* Tony Ashton: [[pianoforte]]
* Bobby Whitlock: [[organoOrgano (strumento musicale)|organo]]
* [[Ringo Starr]]: [[batteriaBatteria (strumento musicale)|batteria]]
* Mike Gibbins: [[tamburelloTamburello basco|tamburello]]
* Musicisti non accreditati: [[archiArchi (musica)|archi]], [[cornoCorno (strumento musicale)|corno]]<ref name="BB"/>
 
=== ''Live in Japan'' ===
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Probabile ''line-up'':
 
* [[George Harrison]]: [[canto (musica)Canto|voce]], [[chitarra]]
* [[Eric Clapton]]: [[canto (musica)|cori]], chitarra
* Andy Fairweather-Low: cori, chitarra
* Nathan East: cori, [[basso elettrico]]
* Greg Phillinganes: cori, [[tastiereTastiera (strumento)elettronica|tastiere]]
* Chuck Leavell: cori, tastiere
* [[Steve Ferrone]]: [[batteriaBatteria (strumento musicale)|batteria]]
* [[Ray Cooper]]: [[percussioni]]
* Tessa Niles: cori
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== ''Covers'' ==
 
=== ''The Concert for George'' ===
Nel corso del ''[[Concert for George]]'', un'iniziativa in memoria di [[George Harrison]] datata 29 novembre [[2002]]<ref name="HB158">{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 158}}.</ref>, esattamente un anno dopo la sua morte del musicista<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 157}}.</ref>, alcuni suoi amici, come [[Paul McCartney]], [[Ringo Starr]], [[Eric Clapton]], [[Billy Preston]] e [[Ravi Shankar]], assieme al figlio [[Dhani Harrison]], si riunirono alla [[Royal Albert Hall]], dove suonarono le canzoni dell'ex-''[[Beatles|beatle]]''<ref name="HB158"/>. ''Isn't It a Pity'' venne interpretata da Preston, e, nell'[[Concert for George (album)|omonimo CD]], la sua ''cover'' è stata posta tra ''[[Handle with Care (Traveling Wilburys)|Handle with Care]]'', interpretata da [[Tom Petty]], Danhi Harrison e [[Jeff Lynne]], e ''[[Photograph (Ringo Starr)|Photograph]]'' di Starr, il quale la co-scrisse con l'amico scomparso<ref name="AM2">{{cita web|lingua=en|url=http://www.allmusic.com/album/concert-for-george-mw0000329292|titolo=Concert for George - Original Soundtrack|editore=''[[AllMusic]]''|accesso=7 agosto 2014|autore=[[Stephen Thomas Erlewine]]}}</ref>. Da ''[[All Things Must Pass]]'' erano presenti anche ''[[Beware of Darkness (brano musicale)|Beware of Darkness]]'' (Eric Clapton), la [[All Things Must Pass (brano musicale)|sua ''title track'']] (Paul McCartney), ''[[My Sweet Lord]]'' (Billy Preston) e ''[[Wah-Wah (brano musicale)|Wah-Wah]]'' (Eric Clapton)<ref name="JPGR1"/><ref name="AM2"/>.
 
Nel corso del ''[[Concert for George]]'', un'iniziativa in memoria di [[George Harrison]] datata 29 novembre [[2002]]<ref name="HB158">{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 158}}</ref>, esattamente un anno dopo la sua morte del musicista<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 157}}</ref>, alcuni suoi amici, come [[Paul McCartney]], [[Ringo Starr]], [[Eric Clapton]], [[Billy Preston]] e [[Ravi Shankar]], assieme al figlio [[Dhani Harrison]], si riunirono alla [[Royal Albert Hall]], dove suonarono le canzoni dell'ex-''[[Beatles|beatle]]''<ref name="HB158"/>. ''Isn't It a Pity'' venne interpretata da Preston, e, nell'[[Concert for George (album)|omonimo CD]], la sua ''cover'' è stata posta tra ''[[Handle with Care]]'', interpretata da [[Tom Petty]], Danhi Harrison e [[Jeff Lynne]], e ''[[Photograph (Ringo Starr)|Photograph]]'' di Starr, il quale la co-scrisse con l'amico scomparso<ref name="AM2">{{cita web|lingua=en|url=http://www.allmusic.com/album/concert-for-george-mw0000329292|titolo=Concert for George - Original Soundtrack|editore=''[[AllMusic]]''|accesso=7 agosto 2014|autore=[[Stephen Thomas Erlewine]]}}</ref>. Da ''[[All Things Must Pass]]'' erano presenti anche ''[[Beware of Darkness (brano musicale)|Beware of Darkness]]'' (Eric Clapton), la [[All Things Must Pass (brano musicale)|sua ''title track'']] (Paul McCartney), ''[[My Sweet Lord]]'' (Billy Preston) e ''[[Wah-Wah (brano musicale)|Wah-Wah]]'' (Eric Clapton)<ref name="JPGR1"/><ref name="AM2"/>.
 
=== Altre ===
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* [[Paul Young (cantante)|Paul Young]] - [[2006]]
* [[David McAlmont]] ''feat.'' [[Bernard Butler]] - [[2011]]
* [[Jonathan Wilson]] ''feat.'' [[Graham Nash]] - 2011
* [[Roberta Flack]] - [[2012]]
== Note ==
 
== Note ==
=== Annotazioni ===
 
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=== Fonti ===
 
{{<references}}/>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
{{George Harrison}}
{{Ringo Starr}}
{{All Things Must Pass}}
{{BeatlesPortale|rock}}
{{Portale|Musica|Rock}}