Esercito sasanide: differenze tra le versioni
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▲{{Infobox unità militare
|Nome= Esercito sasanide
|Immagine=Knight-Iran.JPG
|Larghezzaimmagine=305px
|Didascalia=Rilievo dedicato a [[Cosroe II]] a [[Taq-e Bostan]]. Nella parte inferiore è
|Categoria=esercito
|Attiva= [[224]]-[[651]]
|Nazione= [[Sasanidi]]
|Servizio=
|Tipo= [[
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|Dimensione=
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|Battaglie= ''si veda la voce [[Guerre romano-sasanidi (224-363)]],<br />[[Guerre romano
|Anniversari=
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|Onori_di_battaglia=
<!-- Comandanti -->
|Comandanti_degni_di_nota= [[Ardashir I]], [[Sapore I]], [[Sapore II]]
<!-- Simboli -->
|Simbolo=
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{{Campagnabox Guerre romano-sasanidi 395}}
{{Campagnabox Guerre romano-sasanidi 627}}
L<nowiki>'</nowiki>'''esercito sasanide''' ([[lingua persiana|persiano]]: <
==Contesto storico==
{{Vedi anche|Guerre romano-sasanidi (224-363)|Guerre romano
Le ripetute disfatte subite dai [[Parti]] da parte degli imperatori romani del II secolo, generarono discredito sulla [[Arsacidi di Partia|dinastia arsacide]], alimentando un movimento nazionale all'interno dell'attuale [[Iran]]. E così nel [[224]] un nobile persiano, di nome [[Ardashir I]], messosi a capo di una rivolta, riuscì a porre fine al regno dei Parti "''in tre battaglie''".<ref>{{
{{
I [[Sasanidi]] rivendicavano il possesso di tutto l'impero che era stato degli [[Achemenidi]], ivi compresi i territori, ora romani, dell'Asia Minore e del [[Vicino Oriente]] fino al [[
{{
Ardashir, fondatore della [[dinastia sasanide]], per consolidare il proprio potere riformò l'esercito, creando una forza armata permanente e sotto il suo diretto controllo, i cui ufficiali facevano una carriera separata dai [[satrapo|satrapi]] e dalla nobiltà locale. Ardashir ripristinò le organizzazioni militari [[achemenidi]] (da cui i Sasanidi affermavano di discendere), mantenne le formazioni di cavalleria dei [[Parti]] e utilizzò nuovi tipi di armature e di tecniche d'assedio.
Per tutta la sua esistenza, l'esercito sasanide contribuì a fare dell<nowiki>'</nowiki>''Eranshahr'' una delle due "superpotenze" dell'[[Eurasia]] occidentale della [[tarda antichità]]; oltre a scontrarsi con i Romani a occidente, le forze sasanidi furono principalmente impiegate per la difesa della parte orientale del regno dalle incursioni delle tribù nomadi dell'[[Asia centrale]], come gli [[Unni bianchi]] e i [[popolazioni turche|Turchi]].
Sembra che a partire dal [[229]]/[[230]], [[Campagna sasanide di Alessandro Severo|Sasanidi e Romani si scontrarono per la prima volta]]. Sappiamo infatti che le armate persiane [[assedio (storia romana)|assediarono]] nel [[229]], seppure inutilmente, la città [[Regno cliente (storia romana)|"alleata"]] ai Romani di [[Hatra]] (per farne una base di attacco contro questi ultimi.<ref name="Millar149">F. Millar, ''The Roman near East (31 BC - AD 337)'', Cambridge Massachusetts & London 1993, p. 149.</ref><ref>F. Vattioni, ''Le iscrizioni di Hatra'', 1981; H.J.W. Drijvers, "Hatra, Palmyra and Edessa", in ''Aufstieg Niedergang Römischen Welt'', II.8 (1977), p. 799.</ref><ref name="Southern61">Pat Southern, ''The Roman Empire: from Severus to Constantine'', p. 61.</ref><ref name="Dione80,3.3">{{
La reazione romana non si fece attendere. Nel [[232]], i Romani invasero la Media, puntando alla capitale [[Ctesifonte]], già diverse volte occupata dalle [[esercito romano|armate romane]] al tempo dei Parti. Alla fine di [[Campagna sasanide di Alessandro Severo|questa campagna]] Romani e Sasanidi accettarono lo ''status quo ante bellum''.<ref>''[[Historia Augusta]]'', ''Severus Alexander'', 55-57; {{cita|Vittore|XXIV}}; {{cita|Eutropio|VIII, 23}}; [[
Era iniziato così un [[Guerre romano-sasanidi (224-363)|lungo conflitto]] che durò per ben quattro secoli, fino all'invasione araba del [[VII secolo]], in cui entrambi i contendenti, cercando di guadagnare antichi territori (in [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia]], [[Siria (provincia romana)|Siria]] e [[Regno d'Armenia|Armenia]]), si trovarono poco dopo a perderli, per poi rioccuparli, alternando fasi vittoriose a disfatte rovinose.
==Struttura per unità==
[[File:Naqsh i Rustam. Investiture d'Ardashir 1.jpg|thumb
Le principali modifiche che portarono con il tempo furono l'aver abbandonato quasi interamente i carri da guerra, l'introduzione del corpo degli elefanti e un maggiore utilizzo della cavalleria sul modello dei Parti, sia pesante (catafratti) sia di arcieri a cavallo.<ref>George Rawlinson, ''The Seven Great Monarchies of the Ancient Eastern World. The Seventh Monarchy: History of the Sassanian or New Persian Empire'', p. 189.</ref> Sappiamo, inoltre, che questo esercito non era permanente come [[esercito romano|quello romano]], con soldati di professione [[paga (esercito romano)|pagati]] regolarmente per il loro mestiere. Vi era un'eventuale divisione del bottino finale.<ref name="ErodianoVI,5.3"/> Ci troviamo piuttosto di fronte ad un sistema simile a quello [[feudale]], dove per ogni campagna era necessario assemblare un esercito di volta in volta, composto da nobili a capo dei loro "clan", sottoposti poi sotto il comando di un principe della [[Sasanidi|casa reale]].
Usavano soprattutto l'arco ed il cavallo in guerra, diversamente dai Romani che prediligevano la [[fanteria (storia romana)|fanteria]], tanto che i Sasanidi si dice crescessero fin dall'infanzia, cavalcando e tirando con le frecce, vivendo costantemente per la guerra e la caccia.<ref name="ErodianoVI,5.4">[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI, 5.4.</ref> In sintesi l'esercito sasanide era, così, composto da:
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===Cavalleria catafratta===
[[File:Issyk Golden Cataphract Warrior.jpg|thumb|
[[File:Ancient Sasanid Cataphract Uther Oxford 2003 06 2(1).jpg|thumb
La spina dorsale dell'esercito ([[lingua persiana|persiano]] '''<
Shapur II (Sapore II) riformò l'esercito adottando una cavalleria ancor più pesante e maggiormente efficiente. Queste unità montate indossavano armature di spesse placche di ferro che ricoprivano l'intero corpo. Ciò le rendeva assai simili a statue di ferro che si muovevano. Alcuni cavalieri erano armati di lancia e altri di spada o mazza. Esistono riproduzioni di una simile cavalleria, la meglio conservata delle quali è un bassorilievo di roccia a [[Taq-e Bostan]], dove Khosrau II (Cosroe II) inforca il suo cavallo favorito Shabdiz. Questa è la descrizione che fa di questo reparto, [[Libanio]], al tempo di [[Sapore II]]:
{{
===Cavalleria leggera con arcieri===
Assieme alla cavalleria pesante, esisteva la cavalleria leggera (con [[Arciere
===Reparti con elefanti da guerra===
Entrambi i tipi di cavalleria erano rafforzati da [[elefante da guerra|elefanti]] da guerra (come ricorda anche [[Libanio]] durante le [[Campagne siriano-mesopotamiche di Sapore II|campagne militari di Sapore II]]<ref>[[Libanio]], ''Orationes'', LIX, 65.</ref>) e da reparti appiedati di arcieri che rovesciavano sul nemico nugoli di frecce. I reparti con gli elefanti erano schierati in prima linea. Pur non essendo particolarmente numerosi assolvevano assai bene il loro compito, terrorizzando gli avversari per la mole gigantesca, i barriti o il fetore dei loro corpi,<ref>[[Ammiano Marcellino]], ''Storie'', XIX, 2.3; XIX, 7.6; XXV, 1.14; XXV, 3.4; XXV, 6.2.</ref> portandoli anche a fuggire di fronte alle loro cariche, riuscendo ad esempio a vincere nella [[battaglia del Ponte]] contro gli Arabi per il terrore provocato in essi dalla vista di quei pachidermi lanciati in corsa contro le loro difese, non preparate a un simile urto.
La loro efficacia dipendeva però strettamente dalla natura del terreno, che doveva essere in una pianura abbastanza ampia, mentre poco o nulla potevano in terreni rotti, montagnosi o silvestri. I reparti con gli elefanti erano guidati da un ben preciso comandante, chiamato ''Zend−hapet'', o "Comandante degli indiani", perché gli animali venivano appunto dall'India, ovvero perché essi erano condotti da ''mahut'', nativi dell'[[Hindustan]]. Tali enormi animali agivano da vere e proprie torri mobili sui campi di battaglia e causavano panico e disordine nei ranghi nemici, aprendo varchi nelle linee avversarie entro cui si lanciavano poi le cavallerie.
===Fanteria===
La fanteria era composta prevalentemente da lancieri in modo "leggero", che, come i loro antenati [[Dinastia achemenide|achemenidi]], erano di scarso valore nel combattimento. [[Procopio di Cesarea]] li derideva, infatti, definendoli "''una folla di contadini miserabili che entrano in battaglia per nessun altro scopo che quello di scavare attraverso i muri e per spogliare gli uccisi e in generale per servire i soldati [cioè i cavalieri].''"<ref>[[Procopio di Cesarea]], ''Guerra parsiana'', I, 15.22-30.</ref> Vi erano però anche alcuni reparti di fanteria "pesante", che in questo caso erano anche ben pagati ed equipaggiati, e provenivano soprattutto dalle regioni di [[
*[[Daylami]]: fanteria pesante,
*[[Dailamites]]: ''élite'' della fanteria,
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==Uomini, organizzazione e gerarchia interna==
[[File:British Museum Shapur II Plate.jpg|thumb
Sembra non ci fossero ufficiali esperti d'armi che prestassero servizio in modo continuo e neppure un sistema di reclutamento durevole, poiché non vi erano unità militari permanenti, sebbene molti fossero i nobili a disposizione dell'esercito sasanide. Per questi motivi, spesso ingaggiavano [[
{{
Qui di seguito la gerarchia base di un'armata sasanide:
* ''[[Eran Spahbod|Erān Spahbod]]'': comandante in capo.
* ''[[Spahbod]]'': generale di campo.
* ''[[Pādgospān]]'' o ''Paduspān'' (in [[lingua persiana]]: پادوسبان): comandante di ciascuna
* ''[[Marzban|Marzbān]]'' o ''[[Kanarang|Kanārang]]'': equivalente ad un [[Margravio]] o comandante della guardie di confine; secondo [[Procopio di Cesare]], aveva lo stesso grado dell'[[Impero bizantino]] dello
* ''[[Poshtikbān Sālār]]'': a capo delle guardie imperiali.
* ''[[Erān anbāraghbad]]'': grado ''Senior'', responsabile per gli approvvigionamenti delle truppe.
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==Tattica==
===Armamento===
[[File:Sassanid army helmet by Nickmard Khoey.jpg|thumb|
[[File:Sword and scabbard from 7th Century Persia.jpg|thumb|left|
L'equipaggiamento militare dei [[catafratto|cavalieri pesanti sasanidi]] era così costituito:
* Cavalleria ''clibanaria'': elmo, usbergo ([[Lingua pahlavi|Pahlavi]] ''griwban''
* Cavalleria catafratta elmo, usbergo, pettorale, cotta di maglia, guanto protetto, cintura, cosciali, arco con due elementi e due corde di ricambio, faretra con 30 frecce, lancia e armatura per il cavallo (''zen-abzar''); e ciò talvolta s'aggiungeva un [[lazo]] (''kamand'') o una [[frombola]] con le relative pallottole a sfera.
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===Tecniche d'assedio===
A differenza dei [[Parti]] [[arsacidi di Partia|arsacidi]], i [[Sasanidi]] cercarono di assimilare le [[assedio (storia romana)|tecniche di assedio]] dei loro avversari romani, mai veramente apprese dai loro predecessori.<ref name="Southern231-232">Pat Southern, ''The Roman Empire: from Severus to Constantine'', pp. 231-232.</ref> Per comprendere meglio come si erano evoluti, ormai quasi al pari dei Romani, basterebbe analizzare ciò che accadde durante l'[[assedio di Dura Europos (256)|assedio di Dura Europos]] del [[256]]<ref>{{
Si racconta che nel corso dell'assedio e successiva caduta di Dura Europos, i Sasanidi furono abili a costruire un tunnel sotto le mura cittadine, che permisero loro di introdursi di notte ed occupare la città. La guarnigione romana era riuscita a sacrificare la strada interna che costeggiava questo lato di mura oltre ai vicini edifici, con il riempimento di quest'area attraverso le macerie dei vicini edifici abbattuti, al fine di rafforzare la base delle mura contro i possibili attacchi persiani da sotto terra. I Romani procedettero, inoltre, con la costruzione di un cumulo di terra all'esterno delle mura, formando così uno spalto, sigillato con un mattoni di fango per evitarne l'erosione, lungo il lato occidentale che aveva il suo centro nella porta palmirena, ingresso principale alla città di Dura Europos. Ciò però non fu evidentemente sufficiente a salvarsi dall'attacco finale sasanide, sebbene nessuna fonte racconti in modo dettagliato di questo [[assedio (storia romana)|terribile assedio]], durato alcuni mesi, sono rimati a testimonianza i numerosi scavi archeologici effettuati in loco.<ref>Clark Hopkins ,
Gli scavi archeologici hanno evidenziato numerosi tentativi di sfondamento da parte degli ingegneri di [[Sapore I]]:
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*Ancora i Persiani attaccarono la torre n. 14, la più meridionale lungo la parete occidentale. Essa si affacciava su un burrone profondo, nella parte meridionale della città. Questa volta il tunnel dei persiani ebbe in parte successo, poiché se da un lato essi causarono il crollo della torre in oggetto e di parte delle mura adiacenti, non riuscirono a sfondare in modo definitivo le difese romane, che avevano adottato la contromisura romana di rafforzare la base delle mura all'inizio dell'assedio.
*Questo nuovo insuccesso non scoraggiò i Persiani, i quali tentarono un terzo approccio per entrare in città. Fu costruita infatti una rampa, che doveva attaccare nuovamente la torre n. 14. E se i Romani tentarono disperatamente di fermare il progresso della rampa, contemporaneamente i Persiani costruirono un nuovo tunnel sotterraneo, che permettesse loro di condurre le armate persiane al di là delle mura romane, in fila per quattro. Alla fine i Sasanidi riuscirono a penetrare a Dura sia grazie alla rampa sia al tunnel.
*Vi è da aggiungere che proprio in questa occasione, i ricercatori moderni hanno riscontrato di aver trovato le prove che i persiani utilizzarono "[[guerra chimica|gas velenosi]]" a [[Dura Europos]], contro i difensori romani durante l'assedio. Sono stati infatti messi in luce i resti di 20 soldati romani ai piedi delle mura della città, i quali, secondo un archeologo dell'[[Università di Leicester]], sembrano essere stati "contagiati" da gas velenosi in seguito all'accensione di bitume e cristalli di zolfo, utilizzati probabilmente lungo il tunnel sotterraneo scavato dai sasanidi. I soldati romani che avevano così costruito un tunnel parallelo, si trovarono imprigionati quando le forze sasanidi rilasciarono il gas contro i Romani. Un solo soldato sasanide fu scoperto tra i corpi romani, tanto da farlo ritenere il responsabile dell'aver rilasciato i gas, prima che i fumi lo uccidessero anch'egli.<ref>[http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/7837826.stm Gli antichi Persiani "gasarono" i Romani, BBC NEWS].</ref><ref>[http://www.archaeology.org/1001/topten/syria.html Prima guerra chimica a Dura-Europos, Syria].</ref>
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Altro assedio di un secolo successivo, che bene mette in mostra le capacità sasanidi in questo settore fu [[
{{
Dopo il quinto giorno, l'assedio si fece sempre più pressante:
{{
==Dimensione==
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Riguardo alle dimensioni delle armate sasanidi abbiamo qualche indicazione dagli autori greci o latini del vicino [[Impero romano]]/[[Impero bizantino]]:
{| class="
|+ '''Dimensione delle armate sasanidi dal III secolo'''
! width="14%" |
! width="32%" | N.
! width="27%" |
! width="27%" |
|-
| [[232]]<ref name="Severo Alessandro"/>
|
| [[Guerre romano
| [[Campagna sasanide di Alessandro Severo|contro Alessandro Severo]]<ref name="Severo Alessandro"/>
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==Note==
== Bibliografia ==
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;Fonti moderne
* A.D.H. Bivar, "Cavalry Equipment and Tactics on the Euphrates Frontier"
* Michael B. Charles, ‘The Rise of the Sassanian Elephant Corps: Elephants and the Later Roman
* Kaveh Farrokh, ''Sassanian Elite Cavalry, AD224-642'', Osprey Publishing 2005
* David Nicolle, ''Sassanian Armies : the Iranian empire early 3rd to mid-7th centuries AD'', Montvert Publishing 1996. ISBN 1-874101-08-6
* Philip Rance, "Elephants in Warfare in Late Antiquity", ''Acta Antiqua Academiae Scientiarum Hungaricae'' 43 (2003), pp.
* Peter Wilcox, ''Rome's Enemies 3: Parthians and Sassanid Persians'' ([[Osprey Publishing]] 2001). ISBN 0-85045-688-6
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*[[Sasanidi]]
== Altri progetti ==
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