Juan Antonio Llorente: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 17 febbraio
|AnnoMorte = 1823
|Epoca = 1700
|Epoca2 = 1800
|Attività = storico
|Attività2 = politico
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|PostNazionalità = ,{{sp}} ecclesiastico [[apostata]], uno dei principali autori della storia dell'[[Inquisizione spagnola]]<ref>''Enciclopedia Italiana Treccani'' alla voce corrispondente</ref>
|Immagine = Juan Antonio Llorente by Goya.jpg
|Didascalia = Ritratto dipinto da [[Francisco de Goya|Goya]] tra il [[1810]] e il [[1811]] di Llorente raffigurato con la croce di cavaliere [[commendatore]] dell'[[Ordine Reale di Spagna]].
}}
 
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=== Esilio in Francia ===
Con il ritorno al potere di [[Ferdinando VII]] viene [[Restaurazione|restaurato]] l'[[assolutismo monarchico]] nel [[1814]] e ristabilita l'Inquisizione. Con la sconfitta francese nella [[battaglia di Vitoria]] Llorente fugge in Francia<ref>Gérard Dufour, ''Juan Antonio Llorente en France, 1813-1822: contribution à l'étude du libéralisme chrétien en France et en Espagne au début du XIXème siècle'', Librairie Droz, 1979</ref> portando con sé i documenti sull'Inquisizione che egli ritiene essere una sua personale proprietà.<ref> Alcuni di questi documenti saranno venduti nel [[1821]] alla Biblioteca Reale di Parigi per una somma considerevole.</ref> Nel frattempo il re restaurato condanna Llorente al bando del Regno e confisca i suoi beni.
Nel frattempo il re restaurato condanna Llorente al bando del Regno e confisca i suoi beni.
 
Llorente si rifugia prima a [[Lectoure]], successivamente a [[Bordeaux]] e, sul finire dell'[[Impero napoleonico|Impero]] nel 1814, a Parigi. Tenta inutilmente di ottenere il perdono da Ferdinando VII.
Il 17 febbraio [[1817]], l'[[ultrarealisti|ultrarealista]] Clausel de Coussergues dichiara alla Camera che l'Inquisizione in Spagna era «il più moderato dei tribunali, a malapena un tribunale di censura, che nei secoli aveva fatto meno vittime del furore rivoluzionario in Francia durante il Terrore».<ref>Aldo Alessandro Mola, ''Sentieri della libertà e della fratellanza ai tempi di Silvio Pellico: atti del convegno di Saluzzo 6-7 aprile 1990'', Centro per la storia della massoneria (Rome, Italy), Bastogi, 1994 p.34</ref>.
 
Si tratta di un episodio marginale condannato all'unanimità dalla Camera ma il clamore che suscita questa dichiarazione sia presso i rifugiati spagnoli che sulla stampa liberale mostra a Llorente i vantaggi che può trarne con un'opera su questo argomento. Pubblica infatti la ''Histoire critique de l'inquisition d'Espagne'', in quattro volumi, che sarà tradotta in inglese, in tedesco, in olandese e in italiano e che gli procurerà critiche, ostilità e infine la [[sospensione a divinis]].
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==Opere==
===''Storia critica dell'Inquisizione spagnola''===
La sua opera più nota, la ''Historia critica de la Inquisicion en España y America'', ha grande successo appena pubblicata a Parigi nel 1817 e tradotta in spagnolo nel 1822.<ref>''Sapere.it'' alla voce "Llorente, Juan Antonio"</ref>. La critica [[storiografia|storiografica]] è concorde nell'evidenziare le esagerazioni e gli errori di quest'opera, soprattutto per la mancata documentazione che Llorente non possiede riguardo alle cifre delle vittime del Tribunale dell'Inquisizione.<ref>Henry Kamen, ''The Spanish Inquisition: an historical revision'', 1998.</ref> Llorente stima che sotto il Grande Inquisitore [[Tomás de Torquemada|Torquemada]] furono bruciate sul rogo 1022010.220 persone, 6860 condannate a essere bruciate in effigie, e 9732197.321 "riconciliate" con la Chiesa.<ref>[http://books.google.fr/books?id=VDs3AAAAMAAJ ''Histoire critique..'', pp. 272 e sgg.]</ref>
Come in altri trattati anche qui Llorente si caratterizza per quella faziosità<ref>''Enciclopedia Italiana Treccani ibidem''</ref> che nota il cardinale Paolo Polidori, censore della congregazione, in uno scritto del 1824:
{{Citazione|Juan Antonio LLorenteLlorente, notissimo[autore] di altre opere celebri pel più sfrontato disprezzo della Santa Sede Apostolica […] costante nelle sue idee chiede che si tolga l’appello a Roma, onde sempre più resti esclusa ogni giurisdizione straniera<ref>Index Librorum Prohibitorum, prot. 1823-1824 (106), ff. 432r-440v.</ref>.}}
 
Uno dei più noti studiosi di Llorente, Gerard Dufour, in una conferenza tenuta a Madrid nel [[1987]], giudica Llorente soprattutto un politico impegnato non tanto contro la Chiesa ma contro il potere temporale dei Papi.<ref>Stefania Pastore, ''Il vangelo e la spada: l'inquisizione di Castiglia e i suoi critici (1460-1598)'', Ed. di Storia e Letteratura, 2003 p.VI</ref>
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* ''Noticia biográffica, o Memorias para la historia de mi vida'' (Notice biographique, ou Mémoires de l'auteur), Paris 1822.
* Les portraits politiques des papes (Paris, 1822).
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine=Ordre royal d'Espagne ribbon.svg
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordine Reale di Spagna
|collegamento_onorificenza=Ordine Reale di Spagna
|motivazione=
}}
 
==Note==
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==Voci correlate==
*[[Inquisizione spagnola]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* [https://web.archive.org/web/20100121071626/http://meticebeta.univ-montp3.fr/lexique/content/view/579/31 L'Inquisition espagnole], Lexique de l'Espagne moderne, M. Boeglin - V. Parello, U.O.H.
* {{cita web|httphttps://archive.org/stream/histoirecritiqu00pellgoog#page/n13/mode/2up|Histoire critique de l'Inquisition d'Espagne Par Juan Antonio Llorente}}
 
{{Controllo di autorità}}