I '''''cantorini''''', erano dei libri con [[notazione musicale|notazioni]] usati dai [[cantore|cantori]] [[medioevo|medievali]] nei [[coro (musica)|cori]] [[liturgia|liturgici]]. Essi entrano a testa alta nelle produzioni culturali e nella pratica religiosa del tempo. Tali produzioni sono corredate con [[miniatura|miniature]] raffiguranti soggetti religiosi ed [[iconografia]] classica comunque ispirate al contenuto del canto. Tali opere sono state composte da artisti e miniatori [[Firenze|fiorentini]], [[Siena|senesi]] e [[Toscana|toscani]] in genere a cavallo tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XVI secolo]]. Vanno annoverati tra questi: [[Lorenzo Monaco]], [[Mariano del Buono]], [[Niccolò di ser Sozzo]], Don [[Silvestro dei Gherarducci]] - autore del celebre [[Parto della Vergine]] nel [[1360]], [[Sano di Pietro]], [[Giovanni Pietro da Cemmo]] - autore di [[Giuseppe venduto dai Fratelli]] ed il [[Maestro del Breviario Francescano]]. Tra le decorazioni dei canti più comuni vi sono i [[capolettera]] generalmente miniati in sontuosa eleganza.
==Bibliografia==
*[[ S.M]]., "Leviamo i canti", in ''Medioevo'', II-III (2009), pag. 14.