Aleardo Terzi: differenze tra le versioni
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|Attività3 = pubblicitario
|Nazionalità = italiano
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== Biografia ==
[[
=== Esordi ===
Aleardo Terzi nasce da una famiglia agiata e cosmopolita: suo padre [[Andrea Terzi (pittore)|Andrea Terzi]], è un celebre illustratore; la madre Rose Engel, di origine [[svizzera]], proviene anch'ella da una famiglia legata al mondo dell'industria libraria; il fratello [[Amedeo John Engel Terzi]] diventerà un disegnatore scientifico, e per alcuni periodi della propria carriera collaborerà con Aleardo
Frequenta l'[[Accademia di belle arti di Palermo]], ma l'abbandona per andare a collaborare con ''
▲Frequenta l'[[Accademia di belle arti di Palermo]], ma l'abbandona per andare a collaborare con ''"[[La Tribuna illustrata]]"''. Nella redazione della rivista avrà modo di conoscere uno dei padri del [[Manifesto (stampato)|manifesto]] [[Pubblicità|pubblicitario]] italiano, [[Giovanni Maria Mataloni]].<ref name=Scrineum/><br>
In questo periodo Terzi inizia ad affinare il proprio stile grafico, in particolare fa la propria comparsa la figura femminile, che rimarrà tra i suoi soggetti preferiti.
Alla produzione grafica affianca inoltre quella [[Pittura|pittorica]], e nel [[1894]], grazie al dipinto ''Azalea'', vince il primo premio alla
A partire dal [[1897]] inizia a collaborare, in qualità d'[[Illustrazione|illustratore]], con l'editore Enrico Voghera di [[Roma]], con l'editore (materno) Emil M. Engel, e con l'Istituto d'arti grafiche di [[Bergamo]]. In particolare, per quest'ultimo, realizzerà il suo primo manifesto pubblicitario, ''Wanda'', relativo ad uno stabilimento balneare di [[Savona]] ([[1900]])
=== Il periodo milanese ===
Nel [[1898]] Terzi decide di trasferirsi a [[Milano]], su invito dell'amico [[Giovanni Maria Mataloni|Mataloni]], per entrare a lavorare presso le [[Casa Ricordi|Officine Ricordi]]. Qui ha modo di incontrare tutti i più importanti cartellonisti pubblicitari dell'epoca: [[Adolfo Hohenstein]], [[Marcello Dudovich]], [[Leopoldo Metlicovitz]] e [[Leonetto Cappiello]]
Inizia anch'egli la propria attività di cartellonista pubblicitario realizzando [[Manifesto (stampato)|manifesti]] per importanti aziende e istituzioni italiane, nonché [[Locandina|locandine]] per il cinema. In particolare sono da ricordare le réclame per i [[Magazzini Mele]] di [[Napoli]]
Abbandona progressivamente lo stile pittorico classico per avvicinarsi a quello [[Art Nouveau|Liberty]] che imperava all'epoca e che già era proprio della Ricordi
Prosegue al contempo l'attività di illustratore collaborando con varie riviste, in particolare si ricordano ''
Nel [[1903]] si trasferisce per un breve periodo a [[Londra]], dal fratello Amedeo
=== Il periodo romano ===
Nel [[1904]] viene nominato direttore e disegnatore presso la casa editrice Danesi di [[Roma]]. Nel [[1905]] si sposa con Adele Bonfiglio, di origini [[brescia]]ne. Avranno tre figli
Nel [[1906]] vince il concorso per la realizzazione di una copertina bandito da ''
Questi episodi sono importanti nella carriera di Terzi, perché è da qui che inizierà anche l'attività di illustratore per l'infanzia. In particolare egli stringerà un duraturo sodalizio con l'allora neonato ''
Nel [[1910]] si conclude il contratto con la Danesi, e ''
A partire dal [[1911]] Terzi inizia la collaborazione con l'editore [[Edoardo Chappuis]] di [[Bologna]]. Alla ricerca di nuove forme espressive, in quest'epoca si cimenta anche nella [[decorazione]] di [[Maiolica|maioliche]] per la [[Richard-Ginori]], e nella realizzazione di [[Scenografia|scenografie]] e [[Costumista|costumi]] per il [[teatro]]
Nel [[1913]] partecipa alla I esposizione della [[Secessione Romana]], per la quale cura tra l'altro il catalogo illustrato
Tuttavia alcune delle sue opere più importanti le realizza ancora una volta per il mondo della [[pubblicità]]: in particolare è da citare il manifesto d'impostazione [[Verismo (arte)|verista]] e [[Impressionismo|impressionista]] realizzato nel [[1914]] per il dentifricio [[Dentol]] che raffigura una scimmia appesa ad un ramo mentre si lava i denti
Sempre nel 1914 è presente all'Esposizione mondiale del libro di [[Lipsia]]
Nel [[1921]], attraverso il manifesto per il colorificio [[MaxMeyer]] commissionatogli dalla Chappuis, crea una delle icone dell'industria italiana: il cagnolino che stringe tra i denti un pennello intriso di vernice
=== La stagione urbinate ===
Per circa cinque anni, dal [[1925]] al [[1930]], Terzi dirige l'[[Scuola del Libro|Istituto del libro]] di [[Urbino]], su invito di [[Luigi Renzetti]]. È inoltre docente di [[disegno]], [[illustrazione]], [[xilografia]] e [[calligrafia]].
Sempre in questo periodo viene nominato direttore grafico dell'[[Enciclopedia Treccani]] ([[1928]]-[[1929]])
=== Il ritiro a Castelletto sopra Ticino ===
[[
All'inizio degli [[Anni 1930|anni trenta]] è di ritorno a [[Milano]] per collaborare, in qualità di grafico pubblicitario, con la [[Wander
Negli ultimi anni si trasferisce a [[Castelletto sopra Ticino|Castelletto Ticino]], nei pressi di [[Novara]], per dedicarsi alla pittura.
Qui muore il 15 luglio del [[1943]] all'età di 73 anni
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |curatore=Anna Maria Ruta |curatore2=Francesco Parisi |titolo=Aleardo Terzi. Un protagonista del Liberty. Pittura, grafica e pubblicità |editore=[[Silvana Editoriale]] |anno=2019 |ISBN=9788836642076 |città=Milano}}
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Cartellonisti pubblicitari]]
[[Categoria:Illustratori italiani]]
[[Categoria:
[[Categoria:Pittori figli d'arte]]
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