Nicolò Da Ponte: differenze tra le versioni

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{{Monarca
[[immagine:Doge_Niccol%C3%B2_da_Ponte.png|thumb|150px|left|Lo stemma araldico di Nicolò da Ponte]]
[[de:|nome = Nicolò da Ponte]]
|immagine = Anonymous - Niccolò da Ponte - GG 1833 - Kunsthistorisches Museum.jpg
|legenda = Ritratto di Nicolò da Ponte del [[1580]], [[Kunsthistorisches Museum]]
|stemma = Coat of Arms of the House of da Ponte.svg
|titolo = [[Doge di Venezia]]
|inizio regno = 11 marzo [[1578]]
|fine regno = 30 luglio [[1585]]
|incoronazione =
|investitura =
|predecessore = [[Sebastiano Venier]]
|erede =
|successore = [[Pasquale Cicogna]]
|nome completo =
|altrititoli =
|data di nascita = 15 gennaio [[1491]]
|luogo di nascita = [[Venezia]]
|data di morte = {{Calcola età3|1585|7|30|1491|1|15}}
|luogo di morte = [[Venezia]]
|sepoltura = [[Chiesa di Santa Maria della Carità (Venezia)|Chiesa di Santa Maria della Carità]], [[Venezia]]
|casa reale =
|dinastia = [[da Ponte]]
|padre = Antonio da Ponte
|madre = Regina Spadolin
|consorte = Arcangela Canal
|consortedi =
|coniuge 1 =
|coniuge 2 =
|coniuge 3 =
|coniuge 4 =
|coniuge 5 =
|figli = Antonio
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
|motto reale =
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Nicolò da
|Cognome = da Ponte
|Sesso = M
|LuogoNascita = Venezia
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|GiornoMeseMorte = 30 luglio
|AnnoMorte = 1585
|Epoca = 1500
|Categorie = [[Categoria:Dogi della Repubblica di Venezia]]
|Attività = doge
|FineIncipit = fu l'ottantasettesimo [[doge (Venezia)|doge]] della [[Repubblica di Venezia]]
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = fu l'ottantasettesimo87º [[dogeDoge (Venezia)|doge]] della [[Repubblica di Venezia]]
}}
 
== Biografia ==
Regnò in un periodo abbastanza tranquillo e morì il [[30 luglio]] [[1585]] alla veneranda età di novantaquattro anni.
=== Infanzia ed educazione ===
Nacque a [[chiesa di Sant'Agnese (Venezia)|Sant'Agnese]] dal [[patriziato veneziano|patrizio]] Antonio e da Regina Spandolino, originaria di [[Costantinopoli]]. La famiglia [[Da Ponte]] aveva attraversato da poco un periodo di grave dissesto finanziario dopo la conquista [[Impero ottomano|ottomana]] di [[Eubea|Negroponte]], dove possedeva cospicui beni, ma il matrimonio del padre con una greca fa pensare che ancora mantenesse interessi commerciali in Oriente.
 
Ciononostante non gli mancò un'ottima educazione, essendosi formato presso il noto "[[Giovanni Battista Cipelli|Egnazio]]" e avendo seguito successivamente lezioni di filosofia all'[[Università di Padova]]. Non concluse però gli studi, forse per lo scoppio della [[guerra della Lega di Cambrai]]. Riuscì comunque a conseguire il dottorato in medicina a Venezia ([[1514]]).
== Vita ==
Nacque da Antonio e Regina Spandolin. Membro d'un casato di scarsa importanza e abbastanza povero (aveva perso quasi tutti i beni a causa delle numerose guerre tra Venezia e la [[Turchia]]), si dedicò subito al commercio riuscendo ad ottenere in poco tempo guadagni per oltre 150.000 [[ducati]].
 
=== Carriera ===
Si mormora che ottenne tanto successo grazie all'attività d’usuraio piuttosto che di mercante.
Come tutti i giovani rampolli veneziani, cominciò un promettente ''cursus honorum'' (aveva notevoli dote sia fisiche che intellettive) che lo vide eletto savio agli Ordini, ma lo interruppe subito. Pare infatti che nel ventennio tra il [[1512]] e il [[1530]] fosse impegnato nei commerci, tant'è che riuscì a costruirsi un [[palazzo Da Ponte|sontuoso palazzo]] a [[chiesa di San Maurizio (Venezia)|San Maurizio]] e a mettere da parte una fortuna stimata in 150.000 ducati. Al contempo, coltivava con successo gli interessi culturali: nel [[1521]] ebbe il compito di sostituire per due anni [[Sebastiano Foscarini]] come lettore di filosofia alla scuola di [[Rialto (Venezia)|Rialto]].
 
=== Matrimonio ===
Laureatosi a [[Padova]], presto si dedicò alla carriera pubblica ed in particolar modo alla vita diplomatica (ebbe numerosi incarichi soprattutto come ambasciatore a [[Roma]] presso il [[Papa]]).
Nel [[1520]] sposò Arcangela di Alvise [[Canal]] che gli diede Antonio e Paolina. Essendogli premorto il figlio ([[1558]]), lasciò i suoi beni al nipote Nicolò con il quale, morto nel [[1590]] senza eredi, si estinse il ramo dei Da Ponte cui apparteneva.
 
Nel [[1570]] divenne [[Procuratori di San Marco|procuratore di S.San Marco]].
Si sposò con Arcangela Canal ed ebbe un figlio, Antonio, premortogli.
 
=== Dogado e morte ===
Nel [[1570]] divenne [[Procuratori di San Marco|procuratore di S. Marco]].
Divenne doge il 3 marzo [[1578]]. L'elezione fu lunga (si arrivò al quarantaquattresimo scrutinio) e non priva di contrasti.
 
Nonostante l'età, specie per l'epoca assai avanzata, il suo dogado durò più di sette anni e lo vide molto attivo e presente nell'amministrazione dello Stato. Durante la crisi interna del [[1581]]-[[1582|82]], che portò alla riforma del [[Consiglio dei Dieci]], rappresentò un riferimento per i giovani politici. In più occasioni si distinse per il suo [[anticlericalismo]]. Morì nel [[1585]] alla veneranda età di novantaquattro anni.
== Dogado ==
Dopo una vita passata a dedicarsi al commercio e a cariche amministrative, divenne doge l'[[11 marzo]] [[1578]]. Avendo superato gli ottantasette anni, età notevolissima in special modo all'epoca, pochi s'attendevano davvero una sua elezione.
 
== Altri progetti ==
Secondo le malelingue più che per meriti ottenne la carica grazie al denaro.
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Il denaro che egli aveva conservato durante tutta la vita fu speso ad effusione durante i sette anni del suo dogato, in modo eccessivo e pacchiano secondo i cronisti.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione|carica=[[Dogi della Repubblica di Venezia|Doge di Venezia]]|periodo=11 marzo [[1578]] 30 luglio [[1585]]
Il suo dogado si distinse soprattutto per il riordino amministrativo dello stato veneziano seguito alla [[guerra di Cipro]] ([[1570]] – [[1573]]) : fu abolita la ''zonta'' (organo aggiunto al Senato veneziano che spesso s’era intromessa nella vita politica della nazione) e furon istituiti i ''provveditori sopra la zecca'' per controllare le spese e la vita economica.
 
Nicolò Da Ponte contribuì in modo effimero a queste innovazioni vista la tarda età.
 
Spesso s’addormentava od era malato e si pensò persino di deporlo.
 
Il [[15 aprile]] 1585 ebbe un colpo apoplettico che ne minò la salute e la parola ed infine ormai esausto per i malanni e gli anni che s'accumulavano togliendoli forze, morì il 30 luglio 1585, senza aver mai davvero contribuito allo stato veneziano se non come una pallida figura di rappresentanza.
 
{{Box successione|carica=[[Dogi della Repubblica di Venezia|Doge di Venezia]]|periodo=[[1578]]–[[1585]]
|precedente=[[Sebastiano Venier]]|successivo=[[Pasquale Cicogna]]}}
 
{{Dogi di Venezia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Veneziabiografie|Storiastoria}}
 
|Categorie = [[Categoria:Dogi della Repubblica di Venezia]]
[[de:Nicolò da Ponte]]
[[frCategoria:Nicolò daDa Ponte]]
[[pl:Nicolò da Ponte]]
[[uk:Да Понте Ніколо]]