Galatea (Elisabetta Sirani): differenze tra le versioni

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Nuova pagina: {{Opera d'arte |immagine = Elisabetta Sirani, Galatea, 1664, Museo Civico di Modena (cropped).jpg |grandezza immagine = 350px |titolo = Galatea |artista = Elisabetta Sirani |data = 1664 |opera = dipinto |tecnica = olio su tela |altezza = 43 |larghezza = 58,5 |città = Modena |ubicazione = Museo Civico }} '''''Galatea''''' è un dipinto di Elisabetta Sirani, realizzato nel 1664 e oggi e...
 
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|data = 1664
|opera = dipinto
|tecnica = [[pittura a olio|olio]] [[olio su tela|su tela]]
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}}
 
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== Storia ==
Dipinto nel 1664, ''Galatea'' è l'ultima opera che [[Elisabetta Sirani]] realizzò per il suo primo mecenate, [[Ferdinando Cospi]], facendola perciò automaticamente entrare nell'ampio "Museo Cospiano". Per questo lavoro in particolare il grande storico e critico d'arte dell'epoca [[Carlo Cesare Malvasia]] definì la Sirani la "pittrice eroina, autrice di una rivoluzione all'interno dell'arte".<ref>{{Cita web|url=https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/galatea-elisabetta-sirani-modena-pittrice-eroina|titolo=La Galatea di Elisabetta Sirani, la “pittrice eroina” che stupì i suoi contemporanei|autore=Federico Giannini|sito=www.finestresullarte.info|lingua=it|accesso=2023-04-11}}</ref>
 
Il dipinto è giunto al Museo di Modena nel [[2008]], grazie al commercialista Carlo Sernicoli, che ha voluto donare al museo due grandi collezioni.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.modena.it/salastampa/archivio-comunicati-stampa/2009/11/il-museo-civico-si-allarga-per-i-capolavori-di-sernicoli|titolo=IL MUSEO CIVICO SI ALLARGA PER I CAPOLAVORI DI SERNICOLI|sito=Sito Ufficio Stampa Comune di Modena|lingua=it|accesso=2023-04-11}}</ref>
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== Descrizione ==
Questo quadro rappresenta una [[Nereidi|Nereide]] della [[mitologia greca]], [[Galatea (Nereide)|Galatea]], dipinta già nel [[1512]] da [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] nel ''[[Trionfo di Galatea|]]''Trionfo di Galatea'']], e due amorini: il primo le offre delle [[Perla|perle]] su un piattino d'argento, mentre il secondo è appoggiato all'enorme [[conchiglia]] trainata da [[Delphinidae|delfini]] su cui è seduta Galatea, e guarda curioso verso lo spettatore.
 
La scena è ambientata in mezzo al [[mar Egeo]], come secondo il mito, visibilmente in burrasca, ed in lontananza si può scorgere un monte, scuro quanto le nuvole nel cielo sullo sfondo.