Photon mapping: differenze tra le versioni
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{{F|computer grafica|marzo 2013}}
[[File:Caustics.jpg|thumb|Un'immagine realizzata con l'utilizzo del ''Photon Mapping'']]
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L'[[algoritmo]] del photon mapping procede attraverso due fasi.
La prima fase consiste nel simulare l'emissione di [[fotone|fotoni]] ("''photon tracing''"; di solito è consigliabile emetterne più di 10.000) dalle sorgenti di luce dell'immagine e nel tracciamento, all'interno della scena, di una mappa [[tridimensionalità|3D]] di fotoni virtuali; la seconda fase consiste nel [[rendering]] della scena utilizzando le informazioni contenute nella mappa, precedentemente creata, per stimare la [[radianza]] riflessa sulle superfici della scena.
Al contrario degli algoritmi di rendering tradizionali permette di calcolare con buona precisione effetti di luce quali [[Caustica (ottica)|caustiche]], riflessioni, e [[surface scattering]], per cui risulta particolarmente utile nella produzione di immagini con elementi in [[cristallo]] o [[metallo]], o con materiali translucidi.
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[[File:Glas-ohne.jpg|150px|rendering senza photon mapping]] [[File:Glas-1000-enery.jpg|150px|rendering con photon mapping, 1000 fotoni]] [[File:Glas-2000-enery.jpg|150px|rendering con photon mapping, 2000 fotoni]] [[File:Glas-6000-enery.jpg|150px|rendering con photon mapping, 6000 fotoni]] [[File:Caustics.png|150px|tracciamento dei fotoni nella prima fase del calcolo]]<br />
<small>Nell'ordine, da sinistra: rendering ''senza photon mapping'', con ''1000'' fotoni, con ''2000'' fotoni, con ''6000'' fotoni e il ''tracciamento dei fotoni'' nella prima fase di calcolo.</small>
{{Portale|informatica}}
[[Categoria:Grafica 3D]]
[[Categoria:Computer grafica]]
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