Dynamics Explorer: differenze tra le versioni

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| foto_veicolo = Dynamics Explorer.jpg
| descrizione_foto_veicolo = Una rappresentazione dei due satelliti della missione Dynamics Explorer.
| proponente = [[NASA]]
| aziende = [[Radio Corporation of America|RCA Astro]]
| durata = 9 anni e 6 mesi
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| semiasse_maggiore = 18.238 km
| eccentricità = 0,6238922
| periodo = 409 minuti<ref name="nssdc-launch1">{{cita web |url=https://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftOrbit.do?id=1981-070A |titolo=NASA Space Science Data Coordinated Archive HeaderDynamics Explorer 1 - Trajectory Details |sito=[[National Space Science Data Center]] |editore=NASA |accesso=11 gennaio 2018 |dataarchivio=25 gennaio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170125184808/http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftOrbit.do?id=1981-070A |urlmorto=sì }}</ref>
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Nel caso del DE 1, una volta messo in orbita, il satellite era stabilizzato utilizzando la tecnica della [[stabilizzazione di spin]], una tecnica di stabilizzazione passiva nella quale lintero veicolo ruota su se stesso in modo che il suo vettore di momento angolare rimanga pressoché fissato nello spazio inerziale.<ref name="ciani">{{Cita web|url=https://www2.units.it/atmocube/theses/controllo_assetto_Ciani.pdf|formato=pdf|p=14|accesso=6 dicembre 2017|nome=Manuela|cognome=Ciani|titolo=Studio del sistema di assetto del satellite AtmoCube tramite attuatori magnetici|editore=Università degli studi di Trieste|data=2003|dataarchivio=1 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201045625/https://www2.units.it/atmocube/theses/controllo_assetto_Ciani.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Il movimento di rotazione è stabile se il
satellite gira attorno allasse che ha momento dinerzia massimo.<ref name="ciani"/> Nel caso dello DE 1, tale asse era perpendicolare al piano orbitale e la velocità di rotazione era pari a 10&nbsp;[[Giri al minuto|rpm]].<ref name="nssdc-desc1"/> Per quanto riguarda invece il DE 2, esso era stabilizzato attraverso il metodo della [[stabilizzazione a gradiente di gravità]], un metodo passivo basato sulla distribuzione di massa del corpo e sul [[campo gravitazionale terrestre]], con l'asse di imbardata rivolto verso il centro della Terra. La completa stabilizzazione triassiale era poi raggiunta attraverso un rotazione attorno ad un asse perpendicolare al piano orbitale alla velocità di un solo giro per orbita.<ref name="nssdc-desc2">{{cita web |url=https://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/spacecraftDisplay.do?id=1981-070B|titolo=Dynamics Explorer 2|sito=[[National Space Science Data Center]] |editore=NASA |accesso=11 gennaio 2018}}</ref>
 
== Strumentazione ==
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* Uno spettrometro di massa per la caratterizzazione degli ioni, chiamato Retarding Ion Mass Spectrometer (RIMS);
* Uno spettrometro di massa per la caratterizzazione degli ioni energetici, chiamato Energetic Ion Mass Spectrometer (EIMS);
* Uno strumento di osservazione dei fenomeni aurorali, chiamato Spin Scan Auroral Imager (SAI), costituito da tre fotometri, due operanti nelle lunghezze d'onda del visibile e uno operante nell'ultravioletto.<ref name="iowa">{{cita pubblicazione |url=http://www.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a122345.pdf|formato=pdf|titolo=Geocoronal imaging with Dynamics Explorer: A first look|nome=R. L.|cognome=Rairden|nome2=L. A.|cognome2=Frank|nome3=J. D.|cognome3=Craven| data=settembre 1982| editore=University of Iowa|accesso=11 gennaio 2018|dataarchivio=1 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170301222551/http://www.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a122345.pdf|urlmorto=sì}}</ref>,
 
I dati ricavati da questi strumenti venivano poi utilizzati per la conduzione di altri due esperimenti posti a bordo del satellite chiamati "Auroral Physics Theory" e "Controlled and Naturally Occurring Wave Particle Interactions Theory", quest'ultimo si avvaleva anche di un trasmettitore situato sull'[[isola Siple]], in [[Antartide]].<ref name="nssdc-cnow">{{cita web |url=https://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/experimentDisplay.do?id=1981-070A-08|titolo=Controlled and Naturally Occurring Wave Particle Interactions Theory|sito=[[National Space Science Data Center]] |editore=NASA |accesso=11 gennaio 2018}}</ref>
 
=== Dynamics Explorer 2 ===
Il DE 2 trasportava nove strumenti scientifici:<ref name="nssdc-exp2">{{cita web |url=https://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/experimentSearch.do?spacecraft=Dynamics%20Explorer%202|titolo=Dynamics Explorer 2 - Experiment Search Results|sito=[[National Space Science Data Center]] |editore=NASA |accesso=11 gennaio 2018|dataarchivio=28 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111028220830/http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/experimentSearch.do?spacecraft=Dynamics%20Explorer%202|urlmorto=sì}}</ref>
* Uno strumento chiamato [[Retarding Potential Analyzer]] (RPA) che misurava il flusso di ioni lungo il vettore velocità del satellite, nonché la composizione e la temperatura di tali ioni;
* Uno strumento chiamato [[Ion Drift Meter]] (IDM) che misurava i movimenti del plasma ionosferico perpendicolari al vettore velocità del satellite;
* Un [[magnetometro fluxgate]] triassiale, chiamato Magnetic Field Observations Triaxial Fluxgate Magnetometer B (MAG-B);
* Un [[interferometro di Fabry-Pérot]] (FPI);<ref name=Spencer1982 />
* Una [[sonda di Langmuir]] (LANG), ossia uno strumento utilizzato per determinare il potenziale elettrico e la temperatura e la [[densità elettronica]] del plasma;
* Uno strumento per caratterizzare il plasma a bassa quota, chiamato Low Altitude Plasma Instrument (LAPI);
* Uno spettrometro, chiamato Neutral Atmosphere Composition Spectrometer (NACS), utilizzato per analizzare la composizione della componente dell'atmosfera;
* Uno strumento chiamato Vector Electric Field Instrument (VEFI), per effettuare misure di [[campo elettrico]];
* Uno spettrometro chiamato Wind and Temperature Spectrometer (WATS), utilizzato per misurare i flussi e la temperatura delle particelle neutre e la concentrazione di determinati gas nell'alta atmosfera.<ref name=Spencer1982>{{cita pubblicazione|cognome= Spencer|nome=N. W.|cognome2=Wharton|nome2=L. E.|cognome3=Carignan|nome3=G. R. |cognome4= Maurer|nome4=J. C.|anno=1982|titolo= Thermosphere zonal winds, vertical motions and temperature as measured from Dynamics Explorer|rivista= Geophys. Res. Lett.|volume= 9|pp=953-956|doi=10.1029/GL009i009p00953}}</ref>