Adolfo Coppedè: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
nuova voce |
|||
| (25 versioni intermedie di 15 utenti non mostrate) | |||
Riga 6:
|GiornoMeseNascita = 29 aprile
|AnnoNascita = 1871
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 15 agosto
|AnnoMorte = 1951
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = architetto
|Nazionalità = italiano
}}
[[File:Castello Cova di Milano nella sua vista di tre quarti.jpg|thumb|right|Il ''Castello Cova'' a Milano (1915)]]
== Biografia ==
Terzo e ultimo figlio dell'intagliatore ed ebanista [[Mariano Coppedè|Mariano]] e
Seguì il suo mentore in giro per le maggiori capitali europee avendo modo di apprendere quanto di più moderno emergeva sull'architettura e al rientro in Italia iniziò la sua attività di progettista costruendo numerosi edifici per il suo mecenate.
▲Terzo e ultimo figlio dell'intagliatore ed ebanista [[Mariano Coppedè]] e della moglie Antonietta Bizzarri, dopo aver frequentato un corso di studi e artistici, passò a lavorare nella bottega da ebanista e intagliatore del padre. Iniziò anche a interessarsi alla pittura e si iscrisse all'[[Accademia di belle arti]], ma non essendo ancora certo su quale dovesse essere la sua strada, nel 1898 volle concorrere al progetto di una cattedrale indetto da un ente di [[Roma]]. In maniera inattesa il suo progetto raccolse l'interesse dei giurati anche se non ottenne il primo posto. In quella occasione conobbe un industriale dell'[[isola d'Elba]] che fu il motore della sua formazione professionale.
▲Seguì il suo mentore in giro per le maggiori capitali europee avendo modo di apprendere quanto di più moderno emergeva sull'architettura e al rientro in Italia iniziò la sua attività di progettista costruendo numerosi edifici per il suo mecenate.
Nel 1903 decise di sposarsi con Anita Burchi e, ritornato a Firenze anche per occuparsi dell'attività paterna, iniziò a progettare varie ville e palazzi utilizzando il nuovo [[stile liberty]] che si andava affermando all'epoca.
Vinse più volte il premio Martelli, premio conferito dall'[[Accademia
La notorietà acquisita con le sue realizzazioni gli valse diverse onorificenze fra le quali quella di grand'ufficiale dell'[[Ordine della Corona d'Italia]]. Dopo la fine della [[prima guerra mondiale]] ebbe modo di dedicarsi, assieme al fratello [[Gino Coppedè|Gino]], all'arredamento di interni di alcune navi passeggeri per conto di due diverse società di navigazione italiane.
== Mostre ==
La mostra “Adolfo Coppedè agli esordi dell'Elba contemporanea” celebra la presenza sull'isola dell'architetto italiano all'inizio del XX secolo, proprio nel periodo di risveglio economico e culturale grazie al potenziamento dell'industria mineraria e siderurgica e all'energia intellettuale che circolava sull'isola.
== Bibliografia ==
* {{DBI
|nome = COPPEDE, Adolfo
|nomeurl = adolfo-coppede
|autore = Mauro Cozzi
|anno = 1983
|pagine =
|volume = 28
|accesso = 23-03-2014
}}
* {{Cita libro |autore = [[Rossana Bossaglia]] |autore2 = Mauro Cozzi |titolo = I Coppedè |città = Genova |editore = Sagep |anno = 1982 |isbn = 88-7058-063-6}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==▼
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
▲==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Architetti modernisti]]
▲{{portale|biografie|architettura}}
| |||