Modello di Piispanen: differenze tra le versioni

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Proposto per la prima volta negli [[anni 1930]] dal [[tecnologo]] [[Finlandia|finlandese]] V. Piispanen<ref name="nettuno">Raffaello Levi in ''Modello del processore di taglio piano'', Tecnologia Meccanica, lezione 16ª - [[Università telematica internazionale "UniNettuno"|Consorzio UniNettuno]], 1995</ref>, a livello didattico, il modello costituisce, insieme a quello di Ernst e Merchant, una tappa fondamentale nell'approccio allo studio delle tecnologie sottrattive.
 
Assimilando lo strato di soprametallo a un mazzo di carte<ref name="nettuno"/>, sotto determinate ipotesi il modello definisce relazioni di prima approssimazione tra le grandezze caratterizzanti le condizioni di taglio della [[Lavorazione dei metalli|lavorazione]].
 
A contatto con il tagliente, con cui il grezzo è in [[moto relativo]], il materiale da asportare si [[deformazione plastica|deforma plasticamente]] fino a staccarsi per [[rottura fragile]]. Osservando il fenomeno al microscopio è possibile individuare un'area del soprametallo in cui è netta la separazione tra materiale deformato e materiale non deformato. Nel truciolo si notano linee parallele che evidenziano la direzione della deformazione. L'angolo φ definito dalla direzione della deformazione e la superficie lavorata determinano il piano di scorrimento (o piano di [[sforzo di taglio|taglio]]).