Matteo Babini: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Dopo aver studiato nella sua città con [[Arcangelo Cortoni]], egli debuttò, a [[Modena]], incredibilmente giovane, come secondo tenore, nel [[1770]]/[[1771|71]], probabilmente nella prima versione del ''Demetrio'' di [[Giovanni Paisiello|Paisiello]]<ref>Tale data è riportata, ''on line'', dall'[http://www.treccani.it/portale/opencms/Portale/homePage.html ''Enciclopedia Treccani'']; la data 1773 riportata invece dal ''Grove Dictionary'' (vol. I, pag. 267) è evidentemente errata, in quanto il nome di Babbini risulta ripetutamente citato, tra i comprimari, in libretti del biennio precedente (tra cui quello della prima assoluta della ''Merope'' di [[Giacomo Insanguine]], e della prima bolognese de ''L'Astratto'' di [[Niccolò Piccinni]] (cfr. [[Matteo Babini#Ruoli creati|Ruoli creati]], ''infra'').</ref>. Dopo essersi esibito in diversi teatri italiani, ma soprattutto al [[Teatro San Benedetto|San Benedetto]] di [[Venezia]], in ruoli ancora non da primo tenore, Babini fu scritturato prima presso la Corte di [[Berlino]] e, poi, al seguito di Paisiello, presso quella di [[San Pietroburgo]] ([[1777]]/[[1781]]), dove fu molto apprezzato nelle opere del compositore pugliese, anche eccezionalmente in alcune di genere giocoso, genere che egli frequentò invece assai poco in Italia. Secondo ''The Grove Dictionary of Opera''<ref>I, p. 267.</ref>, egli si esibì poi, praticamente in tutta Europa, da [[Lisbona]] a [[Madrid]], da [[Vienna]] a [[Londra]], dove, nel [[1786]], partecipò alla prima del ''Giulio Sabino'' di [[Luigi Cherubini|Cherubini]]. Particolarmente importanti per lo sviluppo delle sue tendenze artistiche verso la recitazione realistica, sembrano essere stati i ripetuti viaggi a Parigi, nel [[1787]]/[[1789]] e poi nel [[1792]], e cioè in momenti topici per la [[Rivoluzione francese|rivoluzione]], in fase prima di maturazione e di esplosione, e poi di sviluppo.
 
La sua carriera in Italia continuò con grande successo per tutti gli anni novanta (partecipò fra l'altro alla prima de ''[[Gli Orazi e i Curiazi (Cimarosa)|Gli Oriazi e i Curiazi]]'' di Cimarosa, creando la parte dell'eroe ''vilain, Marco Orazio'' ), fino al suo addio alle scene nel [[1803]], quando comunque veniva ancora chiamato ad eseguire prime rappresentazioni da compositori come [[Nicola Antonio Zingarelli|Zingarelli]] e [[Ferdinando Bertoni|Bertoni]]. Ristabilitosi nella sua città natale, dopo una carriera italiana tutta incentrata su Venezia, egli si diede all'insegnamento sia del canto che dell'arte scenica, e poté annoverare tra i suoi allievi l'ancora adolescente [[Gioachino Rossini]], all'epoca intenzionato a perseguire una carriera di cantante:<ref>Rossini raccontò in vecchiaia a [[Ferdinand Hiller]] delle sue velleità giovanili di diventare cantante ed del suo incontro con il grande tenore (cfr. Morelli, p. 32).</ref> al giovane artista il vecchio tenore non fece mancare i suoi consigli neppure nella composizione della sua prima precocissima opera, ''[[Demetrio e Polibio]]''<ref>Richard Osborn, ''Rossini. His Life and Works?? (seconda edizione), New York, Oxford University Press, 2007, p. 12, ISBN 978-0-19-518129-6.''</ref>. Morì il 22 settembre del 1816.
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|dramma per musica (opera seria)
|[[Luigi Cherubini]]
|[[HerHis Majesty's Theatre|King's Theatre]] di Londra
|30 marzo 1786
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