Villa Decani: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: Specificità dei wikilink |
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(33 versioni intermedie di 20 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
|Nome = Villa Decani
|Nome ufficiale = {{sl}} ''Dekani''
|Panorama =
|Didascalia =
Riga 9:
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Litorale-Carso
|Divisione amm grado 2 = Capodistria (comune)
|Amministratore locale =
|Partito =
Riga 25:
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW =
|Abitanti = 1612
|Note abitanti =
Riga 33 ⟶ 30:
|Divisioni confinanti =
|Lingue = [[lingua slovena|sloveno]], [[lingua italiana|italiano]]
|Prefisso = (+386) 05
|Codice statistico =
|Codice catastale =
Riga 42 ⟶ 37:
|Patrono =
|Festivo =
|Raggruppamento = [[
|Mappa =
|Didascalia mappa =
Riga 48 ⟶ 43:
}}
'''Villa Decani'''<ref name="
Il centro abitato sorge in un terrazzamento ai piedi del colle di Antignano (''Tinjan''), in posizione riparata dalla [[bora]], grazie alle tre cime del Monte delle Zare o ''Zarovac'' (''Strzar''), che si eleva a un'altitudine di 242 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]]
== Storia ==
Riga 55 ⟶ 50:
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], e la parentesi del [[Regno ostrogoto]] fino al [[539]], in [[Istria]] si insediarono i [[Impero bizantino|bizantini]] che in seguito subirono la penetrazione temporanea nella penisola dei [[Longobardi]]. Dopo una parentesi di [[Regno longobardo|dominazione longobarda]] dal [[751]] ad opera del loro re [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]], l'Istria tornò in mano [[Impero bizantino|bizantine]] dal [[774]].
Nel [[788]] [[Carlo Magno]], [[re dei Franchi]], occupò l'Istria inglobandola nel [[Regnum Italiae]] affidato da Carlo al figlio [[Pipino d'Italia|Pipino]]; nell'[[803]] venne istituita la ''Marchia Austriae et Italiae'' che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte di [[Pipino d'Italia|Pipino]] nell'[[810]], il territorio passò in mano al figlio [[Bernardo d'Italia|Bernardo]]<ref>[
Con la morte di [[Carlo Magno]] nell'[[814]] la carica imperiale passò a [[Ludovico il Pio|Ludovico I]];
In seguito al [[Trattato di Verdun]], nell'[[843]], Cessato il dominio franco con la deposizione di [[Carlo il Grosso]], [[Berengario del Friuli|Berengario]], divenuto re d'Italia, passò il marchesato aquileiese al suo vassallo [[Vilfredo (Marchese del Friuli)|Vilfredo]] che venne poi nell'[[895]] da lui nominato marchese del Friuli e dell'Istria.
Nel [[952]] l'imperatore [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] obbligò il re d'Italia [[Berengario II di Ivrea|Berengario II]] a rinunciare alle contee “Friuli et Istria”, unendole al [[Sacro Romano Impero Germanico|Impero romano-germanico]] e subordinandole al Ducato di Baviera tenuto dal suo fratellastro [[Enrico I di Baviera|Enrico I]] a cui succedette il figlio [[Enrico II di Baviera|Enrico II]]. Nel [[976]] l'Istria passò al [[Ducato di Carinzia]] appena costituito dall'imperatore [[Ottone II di Sassonia|Ottone II]].
Nel [[1040]], dopo la morte l'anno prima di [[Corrado II il Salico|Corrado II]], [[Enrico III il Nero|Enrico III di Franconia]] fece
Morto il marchese Urlico I, nel [[1070]] l'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] cedette il marchesato
▲Morto il marchese Urlico I, nel [[1070]] l'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] cedette il marchesato d’Istria a [[Marquardo IV di Eppenstein]]; Marquardo IV, duca di Carinzia, aveva sposato Edvige o Haldemud, figlia di Wilpurga e Variento, duca del Friuli e signore di Gorizia<ref>citato come Conte di Gorizia in “[http://books.google.it/books?id=DnI5AAAAcAAJ&pg=PA311&lpg=PA311&dq=gorizia+Variento&source=bl&ots=pWpiuoUzEt&sig=0qDF4AmG2SRSK0s-1B6ZPSJ6hkU&hl=it&ei=kPaqTf7QMYSWswb4m6GYCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBcQ6AEwAA#v=onepage&q=gorizia%20Variento&f=false Notizie delle Cose del Friuli, scritte secondo i tempi, da Gian-Giuseppe Liruti, Signor di Villafredda ec., Accademico della Società Colombaria di Firenze, e dell'Accademia Udinese, Tomo Terzo, in Udine MDCCLXXVII]”</ref>, dal quale ereditò le signorie isontine.<br />
Nel [[1077]] l'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] costituì il [[Patriarcato di Aquileia|Principato ecclesiastico di Aquileia]] che ebbe influenza, mediante apposito diploma emesso lo stesso anno, anche sulla marca di Carniola e sulla contea dell'Istria.<br />
Fu così che la bassa valle del [[Risano (fiume)|Risano]] passò in mani patriarcali.
Nel [[1279]] il territorio di Villa Decani, insieme a quello della vicina [[Capodistria]], venne annesso alla [[Repubblica di Venezia]] (tale situazione venne poi confermata dal Trattato di Treviso del 1291) e divenne di proprietà della famiglia De Cano, alla quale appartenne fino alla fine del [[XV secolo|Quattrocento]]. <br />
In seguito alle pestilenze del [[1348]] e del [[1361]], nella bassa valle del [[Risano (fiume)|Risano]], si insediarono le prime comunità [[Lingua slovena|slovene]].
Rispetto agli altri abitati della valle, Villa Decani è di origine più recente: sorse soltanto nel [[1480]], quando il Senato veneziano decretò il diritto a stabilirvisi a Giovanni Ducaino, uno dei signori di [[Castello di San Servolo|San Servolo]], proveniente da [[Scutari]], nell'attuale [[Albania]].
Nei primi decenni del [[XVI secolo]], durante la [[Guerra della Lega di Cambrai]], il paese fu devastato e saccheggiato sia dalle truppe veneziane sia da quelle austriache.
Caduta la [[Repubblica di Venezia|Serenissima]], con la [[Pace di Presburgo]] seguì il destino degli ex possedimenti veneziani entrando per un breve periodo nel [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d’Italia napoleonico]].
Col [[Trattato di Schönbrunn]] del 1809 entrò a far parte delle [[Province Illiriche]] per entrare poi per la prima volta in mano austriaca col [[Congresso di Vienna]] nel 1815 nel [[Regno d'Illiria]] come '''Villa Decani'''<ref name="AdSdT"/>; passò in seguito sotto il profilo amministrativo al [[Litorale austriaco]] nel 1849 come comune autonomo con la denominazione di '''Decani'''<ref name="Gemeindelexikon"/>.
Dopo la [[prima guerra mondiale]] rimase capoluogo comunale,
Sotto il [[fascismo]], nel [[1932]] dinanzi alla sede comunale si riunirono centinaia di agricoltori che manifestavano a favore dell'utilizzo della lingua madre, dell'abbassamento delle imposte e della riduzione dei debiti.
Fu soggetta alla [[OZAK|Zona d'operazioni del Litorale adriatico]] (OZAK) tra il settembre 1943 e il maggio 1945. Fin dal giugno 1945, trovandosi a sud della [[Linea Morgan]], entrò nella zona ad amministrazione jugoslava e, a seguito del [[Trattato di Parigi (1947)|Trattato di Parigi]], nel 1947 a far parte della zona B del [[Territorio Libero di Trieste]]<ref name="IGM"/> fino al 1954 quando passò alla Jugoslavia.
Dopo il [[1954]] nel fondovalle del [[Risano (fiume)|Risano]], iniziarono a sorgere le prime industrie dei settori metallurgico, chimico e caseario. <br />
Nel [[1965]] venne istituito il decanato di Villa Decani, contenente le parrocchie dei precedenti decanati di [[San Dorligo della Valle|Dolina]] e [[Ospo]]<ref>Daniela Milotti Bertoni, Istria - Duecento Campanili Storici, Bruno Fachin Editore, [[Trieste]], [[1997]]</ref>
* [[Monte di Capodistria]] (''Smarje'')
* [[Paugnano]] (''Pomjan'')
Riga 97:
Dal 1991 fa parte della [[Slovenia]].
==
La chiesa del luogo, consacrata nel [[1492]] alla Beata Vergine Assunta, fu eretta nel [[1229]]<ref>[http://kp.rkc.si/dokumenti/zupnije/seznam.pdf Lista delle chiese appartenenti alla Diocesi di Capodistria -
Nel [[1841]] fu costruito l'attuale campanile, anch'esso in pietra arenaria e terminante con un'alta cuspide. Sul retro della chiesa si trova, invece, un cimitero e un monumento alla [[Armata popolare di liberazione della Iugoslavia|guerra di liberazione
▲La chiesa del luogo, consacrata nel [[1492]] alla Beata Vergine Assunta, fu eretta nel [[1229]]<ref>[http://kp.rkc.si/dokumenti/zupnije/seznam.pdf Lista delle chiese appartenenti alla Diocesi di Capodistria - Maggio 2008]</ref> e ristrutturata nel [[1491]] in stile gotico. L'edificio, in pietra arenaria, presenta facciata dipinta e tetto in pietra, mentre, all'interno, l'abside è poligonale e decorata da affreschi analoghi a quelli di [[Cristoglie]] (''Hrastovlje''). Nel [[1902]] la chiesa fu ampliata e ristrutturata e, nel [[1944]], il pittore e incisore sloveno [[Tone Kralj]] dipinse la pala dell'altare maggiore e del presbiterio, ai lati della statua antica di San Cirillo e Metodio. Sono tuttora conservati due altari [[Arte barocca|barocchi]]. <br />
▲Nel [[1841]] fu costruito l'attuale campanile, anch'esso in pietra arenaria e terminante con un'alta cuspide. Sul retro della chiesa si trova, invece, un cimitero e un monumento alla [[Armata popolare di liberazione della Iugoslavia|guerra di liberazione Jugoslava]].
In un vicolo di Villa Decani è conservata una stele romana raffigurante due busti maschili, mentre poco al di fuori dell'abitato sono presenti mosaici e resti di abitazioni [[Impero romano|romane]] e [[Alto Medioevo|alto-medievali]], rinvenuti nel [[1979]].
==
=== Evoluzione demografica ===
Nel [[1906]]<ref name="Gemeindelexikon"/><ref name="Gemeindelexikon2">le frazioni di, e le frazioni di ''Dvori'', ''Feranzan'', ''Ficoni'', ''Fornej'', ''Gračišče'', ''Gregoriči'', ''Karnica'', ''Kavaliči'', ''Kocjančiči'', ''Kortine'', ''Lonche, Loka auch Predloka'', ''Manzinovaz, Cepki'', ''Podpecchio, Podpeč'', ''Prapoce, Prapreč'', ''Risano, Rižan'', ''Rosariol di sopra, Rožari pri Cerkvi'', ''Rosariol di sotto, Rožari'', ''Santini di Rosariol'', ''S. Antonio, Sv. Anton'', ''S. Domenica, Brižovec'', ''Škofari'', ''Stepani'', ''Sustetti, Sušteti'', ''Tomažiči'', ''Turki'', ''Villadol, Dol'', ''Zanigrad'' e ''Zazid'' nel comune con indicazione bilingue di "Decani, Pasja Vas" in: {{collegamento interrotto|1=[http://contentdm.lib.byu.edu/cdm4/document.php?CISOROOT=/FHSS&CISOPTR=32817&CISOSHOW=32727 Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Bearbeit auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1900. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1906] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, sotto l'[[Impero Austro-ungarico]], Villa Decani era comune autonomo e racchiudeva gli insediamenti di Acquaro (''Potok''), [[Antignano (Capodistria)|Antignano]] (''Tinjan''), Besovica (poi, in italiano, "[[Besovizza]]"), Bonini, Boscari (già ''Buškarji'', ora ''Boškarji''), Buzari (ora ''Bužarji''), Cepinje, Cerej (nota in seguito, in [[Lingua italiana|italiano]], come Cerei), Cernical (poi denominata "San Sergio", in [[Lingua slovena|sloveno]] ''Črni Kal''), [[Covedo]] (''Kubed''), [[Cristoglie]] (''Hrastovlje''), Dolani<ref name="IGM"/>, Dvori, Feranzan, Ficoni (ora ''Fikoni''), Fornej (ora ''Žnidarji''), [[Gracischie|Gračišče]], Gregoriči, Karnica (ora ''Krnica''), Kavaliči, Kocjančiči, Kortine (ora ''Kortina''), Lonche (''Loka''), Manzinovaz (''Cepki''), Podpecchio (''Podpeč''), Prapoce (''Prapreč'', ora ''Praproče''), Risano<ref name="IGM"/> (''Rižan'', ora ''Rižana''), Rosariol di sopra (''Rožari pri Cerkvi''), Rosariol di sotto (''Rožari'', ora ''Rožar''), Santini di Rosariol (ora ''Šantini''), [[Sant'Antonio (Capodistria)|S. Antonio]] (''Sv. Anton''), S. Domenica (''Brižovec''), Škofari (ora ''Škofarji''), Stepani, Sustetti (''Sušteti''), Tomažiči, Turki, Vertine (ora ''Vrtine''), [[Villadolo|Villadol]] (''Dol'', ora ''Dol pri Hrastovljah''), [[Sanigrado|Zanigrad]] e [[Sasseto|Zazid]].<br />
In quel periodo il comune contava 6.025 abitanti, di cui 888 risiedevano nella sede comunale, allora denominata ''Decani, Pasja Vas''<ref name="Gemeindelexikon"/> (in sloveno, letteralmente ''Villa Dei Cani'') e abitata prevalentemente da cittadini di madrelingua slovena, come la maggior parte dei comuni dell'entroterra [[Carso|carsico]] di [[Trieste]] e dell'[[Istria]] settentrionale. Inoltre, a quel tempo, Villa Decani si estendeva per 70,63 km<sup>2</sup> e comprendeva quasi interamente la valle del [[Risano (fiume)|Risano]], occupando più di un quinto dell'attuale territorio comunale di [[Capodistria]].
== Corsi
== Alture principali ==
M.te delle Zare (''Strzar''), m 242; M.te Decani (''Dekanski hrib''), m 226; M.te Calvo (''Goli Hrib''), m 217; Castellier (''Kaštelir''), m 214
== Note ==
<references/>▼
== Bibliografia ==
* Dario Alberi, ''Istria, storia, arte, cultura'', Lint Editoriale [[Trieste]], 1997
==
{{interprogetto}}
▲<references/>
{{Capodistria}}
|