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{{Periodico
{{wik|agosto 2006}}
|nome = La Tempra
Rivista diretta e fondata da [[Renato Fondi]] nel [[1914]]
|logo =
|stato = ITA
|codlingua = it
|periodicità =
|genere = Periodico
|formato =
|fondatore = [[Renato Fondi]], [[Giovanni Costetti]]
|fondazione = 1914
|chiusura = 1920
|tiratura =
|data-tiratura =
|sede = [[Pistoia]]
|proprietà =
|capitale sociale =
|direttore = Renato Fondi
}}
'''''La Tempra''''' è stata una [[Periodico|rivista]] fondata a Pistoia nel [[1914]] da [[Renato Fondi]] insieme a [[Giovanni Costetti]]. Il periodico esordisce con una ''Dichiarazione'' che proclama "indipendenza assoluta":
 
''Le molte dottrine, anche nuovissime, fatte per le comunanze non ci soddisfano se non in parte. Ci siamo rifugiati in molte scuole ma non abbiamo potuto ritrovarci, né sviluppare completamente le nostre energie, gli altri, uno per uno, ma non a loro spese, tendono sempre e dovunque all’autosviluppo, diminuendo la misura delle nostre attività di spirito. Ci è necessaria ora un’indipendenza assoluta. {{Citazione|Siamo un po’ penetrati nella psicologia del misticismo contemporaneo: autosuggestione. Abbiamo saggiato il [[futurismo]] – movimento battagliero che ha molti meriti, ma che manca ancora di un forte contenuto etico - e ci siamo sentiti se non molto lontani certo neanche disposti a metterci nelle sue file. Abbiamo vissuto in combriccole, in taverne, in bassifondi della letteratura, e ne siamo usciti nauseati. Ora andiamo creandoci intorno, da noi stessi, un’atmosfera che si assuefaccia alle nostre esigenze spirituali.''}}
La rivista apre, come consuetudine, con una ''Dichiarazione'' stesa da Fondi, forse con la sovrintendenza di [[Giovanni Costetti]].
L’ideale morale e artistico che si persegue è quello di un individualismo indipendente e lontano dalle scuole:
''Le molte dottrine, anche nuovissime, fatte per le comunanze non ci soddisfano se non in parte. Ci siamo rifugiati in molte scuole ma non abbiamo potuto ritrovarci, né sviluppare completamente le nostre energie, gli altri, uno per uno, ma non a loro spese, tendono sempre e dovunque all’autosviluppo, diminuendo la misura delle nostre attività di spirito. Ci è necessaria ora un’indipendenza assoluta. Siamo un po’ penetrati nella psicologia del misticismo contemporaneo: autosuggestione. Abbiamo saggiato il [[futurismo]] – movimento battagliero che ha molti meriti, ma che manca ancora di un forte contenuto etico - e ci siamo sentiti se non molto lontani certo neanche disposti a metterci nelle sue file. Abbiamo vissuto in combriccole, in taverne, in bassifondi della letteratura, e ne siamo usciti nauseati. Ora andiamo creandoci intorno, da noi stessi, un’atmosfera che si assuefaccia alle nostre esigenze spirituali.''
La testata si colloca nell’ambito di una stagione post-futurista che con tale avanguardia non ha ancora finito di fare i conti.
I caratteri che vengono mutuati dalla cultura contemporanea sono infiniti e provengono tutti dal repertorio delle riviste fiorentine: [[individualismo]], [[idealismo]] e [[indipendenza]] costituiscono i cardini principali, ma non i soli.
Tra i prestigiosi collaboratori figurano: [[Giovanni Michelucci]], [[Ildebrando Pizzetti]], [[Giovanni Papini]], [[Giuseppe Prezzolini]], [[Bino Binazzi]].
La rivista nasce come periodico quindicinale, ma continua a uscire con grande irregolarità nell’arco di sette annate, per complessivi ventotto fascicoli. Gli estremi (marzo 14- settembre 1920) coprono un arco di tempo che va dall’immediato anteguerra fino alla vigilia dell’era fascista, attraversando per intero l’avventura bellica. Renato Fondi guida la rivista dalla nascita fino al primo numero dell’anno IV, per i primi diciotto fascicoli; gli ultimi dieci fascicoli escono invece sotto la responsabilità di [[Arrigo Levasti]].
 
Tra i prestigiosi collaboratori figurano: [[Giovanni Michelucci]], [[IldebrandoBenvenuto PizzettiMaria Disertori|Benvenuto Disertori]], [[GiovanniIldebrando PapiniPizzetti]], [[GiuseppeDino PrezzoliniCampana]], [[Bino Binazzi]] e [[Hrand Nazariantz]].
{{da categorizzare}}
 
La rivista nasce come periodico quindicinale, maed continuaesce a uscire con grande irregolarità nell’arconell'arco di sette annateanni, perdal complessivimarzo ventotto1914 fascicoli. Gli estremi (marzo 14-al settembre 1920) coprono un arco di tempo che va dall’immediato anteguerra fino alla vigilia dell’era fascista, attraversando per intero l’avventurail bellicaperiodo bellico. Renato Fondi guida la rivista dalla nascita fino al primo numero dell’annodell'anno IV, per i primi diciotto fascicoli; gli ultimi dieci fascicoli escono invece sotto la responsabilitàdirezione di [[Arrigo Levasti]].
 
== Bibliografia ==
*Roberto Cadonici, ''La grafica e La Tempra'', Libreria dell'orso, Pistoia 2000
*E. Salvi, R. Cadonici, R. Morozzi, ''Il cerchio magico: omaggio a Renato Fondi'', Edizione del Comune di Pistoia, 2002
*E. Godoli (a cura di), Dizionario del futurismo, Firenze, Vallecchi, 2002
 
{{Portale|editoria|letteratura}}
 
[[Categoria:Correnti letterarie italiane]]
[[Categoria:Riviste letterarie italiane del XX secolo]]
[[Categoria:Cultura a Pistoia]]
[[Categoria:Periodici fondati nel 1914]]
[[Categoria:Periodici italiani in lingua italiana]]