Polittico dell'Assunta: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(18 versioni intermedie di 14 utenti non mostrate)
Riga 3:
|grandezza immagine=320px
|titolo=Polittico dell'Assunta
|artista=[[Il Moretto|Moretto]]
|artista2=
|data=[[1529]]-[[1530]]
Riga 16:
}}
 
Il '''''polittico dell'Assunta''''' era un [[polittico]] a [[pittura a olio|olio]] su [[pittura su tavola|tavola]] (i due angeli laterali sono a [[pittura a tempera|tempera]] grassa verniciata) del [[Il Moretto|Moretto]], databile al [[1529]]-[[1530]]. Conservato originariamente nella [[Basilica di Santa Maria degli Angeli (Gardone Val Trompia)|basilica di Santa Maria degli Angeli]] di [[Gardone Val Trompia]], in [[provincia di Brescia]], viene smembrato nel [[1805]] e i pannelli sono oggi dispersi in diverse sedi: quattro sono nella [[Pinacoteca di Brera]] a [[Milano]], due al [[Museo del Louvre]] di [[Parigi]] e due in collezione privata a [[Brescia]]. La cornice lignea, invece, è ancora custodita nella chiesa.
 
L'opera fa parte della produzione artistica matura del Moretto: vi si osserva maggiore attenzione nella resa di ombre e dettagli, mentre i personaggi sono molto più espressivi, immersi in un atteggiamento contemplativo e distaccato non rilevabile in lavori precedenti. Il polittico può infatti essere considerato la prima delle opere "contemplative" del Moretto, prodotte negli anni successivi durante la piena maturità del pittore.
 
==Storia==
L'opera si trovava originariamente nella [[Basilica di Santa Maria degli Angeli (Gardone Val Trompia)|basilica di Santa Maria degli Angeli]] di [[Gardone Val Trompia]], in [[provincia di Brescia]]<ref name= "redona221 ">Pier Virgilio {{Cita|Begni Redona, |pag. 221}}.</ref>. Viene realizzato probabilmente nel [[1529]]-[[1530]], date ottenute attraverso testimonianze indirette: la cornice lignea viene infatti attribuita all'intagliatore [[Clemente Zamara]], documentato a Gardone tra il [[1527]] e il [[1528]]<ref name= redona224 >Pier Virgilio {{Cita|Begni Redona, |pag. 224}}.</ref>. In un documento del [[1528]], oltretutto, si cita il pagamento da poco avvenuto di un'ancona lignea da parte del convento, verosimilmente quella realizzata per l'opera del Moretto<ref name= redona224 />. I pannelli rimangono al loro posto fino al [[1805]] quando, in seguito alle spoliazioni operate dai francesi dopo la [[secolarizzazione]] degli ordini religiosi del [[1803]], vengono staccati e inviati alla [[Pinacoteca di Brera]] di [[Milano]]<ref name= redona221 />.
 
L'operazione viene supervisionata dal pittore Paolo Rossini, che sull'atto di trasferimento delle casse scrive: "Quadri tutti provenienti da Gardone e dipinti tutti sopra Tavole e bene mantenuti e salvo le minute grezzadure facile a perfettamente rimediarvi, e renderli come novi, sono dipinti della più buona maniera del Moretto"<ref name= redona221 />. I sei dipinti principali sono minuziosamente descritti ai numeri 49, 50, 51, 52, 53 e 54 nell<nowiki>'</nowiki>''Elenco dei quadri, ed altri oggetti d'Arte procedenti dalle corporazioni di questo dipartimento spediti alla Direzione Generale del Demanio e Diritti Uniti di Milano'' in data [[19 febbraio]] [[1808]]<ref name= redona221 />. Nel [[1812]] la pinacoteca scambia i pannelli con i ''Santi Bonaventura e Antonio da Padova'' e i ''Santi Bernardino da Siena e Ludovico da Tolosa'', assieme a un dipinto del [[Boltraffio]], uno di [[Marco d'Oggiono]] e una tavola del [[Vittore Carpaccio|Carpaccio]], con il [[Museo del Louvre]], ricevendo in cambio due tele di [[Van Dyck]], una di [[Rubens]], una di [[Jordaens]] e un [[Rembrandt]]<ref name= redona223 >Pier Virgilio {{Cita|Begni Redona, |pag. 223}}.</ref>.
 
I due piccoli angeli, dipinti sulle volute laterali di coronamento, rimangono invece aggregati alla cornice lignea, che ancora vede Falsina nel [[1930]] permettendogli di comporre una ricostruzione grafica del polittico originario, sovrapponendo ai vuoti le immagini dei dipinti che li occupavano e ottenendo l'immagine visibile a lato<ref name= redona223 /><ref name= falsina >Luigi {{Cita|Falsina, |pagg. 81- ÷ 83}}.</ref>. Negli anni successivi il tutto scompare: i due angeli vengono recuperati nel [[1946]] sopra un armadio della [[sagrestia]] e acquistati prima del [[1972]] per una collezione privata, dove si trovano ancora oggi<ref name= redona223 />. La cornice, anch'essa ritrovata in seguito, si trova ancora oggi nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Gardone, ovviamente privata di tutti i pannelli, delle due volute e anche del coronamento superiore, in origine composto da due angeli a mezzo busto e da un intaglio decorativo centrale a cartoccio, probabilmente rubati<ref name= redona224 />.
 
==Descrizione==
[[Immagine:Assunzione di Maria (polittico moretto).jpg|thumb|200px|right|L<nowiki>'</nowiki>''Assunta'']]
Il polittico era organizzato su due ordini recanti tre pannelli ciascuno, quattro laterali e due centrali. Il pannello centrale superiore, emergente dalla cornice, era quello dell<nowiki>'</nowiki>''Assunta'', raffigurata eretta sulle nuvole con le mani sul petto e tre angeli attorno, circondata da una forte luce. A sinistra si trovava il pannello con i ''Santi Girolamo e Paolo'', mentre a destra quello con le ''Sante Caterina e Chiara''. I santi non sono in adorazione verso l<nowiki>'</nowiki>''Assunta'' centrale, benché siano rivolti nella sua direzione, ma sono raffigurati in varie posture: [[Paolo di Tarso|san Paolo]] sta leggendo il libro delle [[Lettere di Paolo|sue lettere]], mentre [[san Girolamo]] reca un lungo papiro, la sua [[Vulgata]], ma seguendo la direzione dei suoi occhi si capisce che sta leggendo il libro retto da Paolo. Sull'altro lato, [[santa Chiara]] regge un [[ostensorio]], legato a un episodio della sua vita, mentre [[santa Caterina d'Alessandria]] si appoggia sulla spada del suo [[martirio (Cristianesimo)|martirio]]. Anche in questo caso, le due figure non sono rivolte verso l<nowiki>'</nowiki>''Assunta'' ma si guardano reciprocamente negli occhi.
 
Al livello inferiore si trovava un'impostazione abbastanza simile, con un'unica figura centrale affiancata da due pannelli dove sono dipinti altri quattro santi: a sinistra si trovavano i ''Santi Bonaventura e Antonio da Padova'', a sinistra i ''Santi Bernardino da Siena e Ludovico da Tolosa'' e al centro ''San Francesco d'Assisi''. Analogamente ai pannelli superiori, i santi non sono raffiguranti in atteggiamento di adorazione, bensì [[san Bonaventura]] è rivolto all'osservatore esterno, [[sant'Antonio da Padova]] legge un testo, così come [[san Ludovico da Tolosa]]. [[San Bernardino da Siena]], reggente un tondo con il trigramma [[IHS]], è l'unico rivolto verso la scena centrale, dove è posto [[san Francesco d'Assisi]].
Riga 35:
A parte il pannello con l<nowiki>'</nowiki>''Assunta'', i tre dipinti inferiori sono gli unici a presentare uno sfondo, un paesaggio collinare unitario convergente verso ''San Francesco d'Assisi'' sovrastato da un cielo azzurro con nuvole. Un minimo accenno a uno sfondo si rileva anche nel pannello delle ''Sante Caterina e Chiara'', dove si scorgono alcune nuvole. Tutte le figure del polittico sono adornate da ampie vesti colorate, anche molto ricche per ''san Bonaventura'', ''san Ludovico da Tolosa'' e l<nowiki>'</nowiki>''Assunta''. Come raccordo tra il pannello superiore emergente e il resto della cornice, più basso, erano poste le due tavole sagomate, in funzione di [[volute]], raffiguranti due angeli in atteggiamento di adorazione verso la Madonna, bordate da un ricco intaglio ligneo dorato.
 
La decorazione pittorica sulla cornice lignea, comunque, non sembra suggerire in alcun modo l'intervento del Moretto, comprendendo decorazioni a motivi vegetali ad arabesco molto stilizzati sulle [[lesene]] e sulla [[predella]] di base, divisa in tre settori dai [[piedistallo|piedistalli]] delle stesse lesene<ref name= redona224 />. Il settore centrale, fra l'altro, conteneva un'ultima tavoletta raffigurante ''San Francesco stigamtizzatostigmatizzato'', poi trafugata<ref name= redona224 />. I due piccoli piedistalli immediatamente ai lati sono decorati da due figure francescane, così come i piedistalli delle quattro lesene superiori. Una scritta corre sulle tre [[trabeazione|trabeazioni]], celebrando l'[[Assunzione di Maria]] con le parole "«ASSVNMPTA EST MARIA IN CELVM / GAVDENT ANGELI LAVDANTES BENEDICV(N)T DO(MI)N(VM)"»<ref name= redona224 />.
 
==Stile==
[[Immagine:San Francesco d'Assisi (Moretto).jpg|thumb|200px|right|''San Francesco d'Assisi'']]
Un primo approccio critico di rilievo viene condotto da Pietro Da Ponte nel [[1898]], che redige al riguardo alcune scarne annotazioni, quasi in forma di appunti, nei quali analizza i colori utilizzati nelle vesti e nei volti e avanza ipotesi di influenza da [[Tiziano]]<ref name= redona224 /><ref>Pietro {{Cita|Da Ponte, |pagg. 72- e 73}}.</ref>. Non vede comunque i due pannelli inferiori, a quel tempo già aal Louvre<ref name= redona226 >Pier Virgilio {{cita|Begni Redona, |pag. 226}}.</ref>. Dopo di lui, il secondo ad occuparsi del polittico smembrato è [[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]] nel [[1929]] che, pur nemmeno lui osservando direttamente i dipinti al Louvre, accosta lo stile di quest'opera alla ''[[MadonnaPala col Bambino e san Giovanni Battista fanciullo in gloria con i santi Benedetto, Paterio,di Sant'Eufemia e Giustina]]'' della [[chiesa di Sant'Afra]] a [[Brescia]], oggi nella [[Pinacoteca Tosio Martinengo]], notandovi "una osservazione sempre più attenta degli effetti di luce, la morbidezza cresciuta dei panni, come di soffice felpa"<ref name= redona226 /><ref>Adolfo {{cita|Venturi, |pagg. 158- ÷ 161}}.</ref>. Nel [[1930]], invece, Falsina colloca l'opera al [[1545]], riconoscendovi una maniera più tarda<ref name= falsina />. Nel saggio del Falsina viene anche approntata la ricostruzione grafica del polittico prima citata, sovrapponendo alla fotografia della cornice vuota le immagini dei pannelli dispersi<ref name= redona226 />.
 
Sbaglia invece György Gombosi nel [[1943]], che quasi incomprensibilmente vede i tre pannelli inferiori come un [[trittico]] del Moretto e nei tre superiori un trittico di [[Giovan Battista Moroni]], pensando che l'opera del Moretto fosse quella citata nella parrocchiale di [[Gavardo]] da [[Francesco Paglia]] nel [[1660]], finita poi a Gardone solo per essere stata qui depositata in attesa del trasferimento a Milano<ref>György Gombosi,name= pagg.redona226 65-67</ref><ref>{{cita|Gombosi|pagg. name=65 redona226÷ 67}}.</ref>.
 
L'ipotesi del Gombosi viene radicalmente scartata da Camillo Boselli nel [[1947]]<ref name= boselli />, giustificando gli stretti rapporti fra i sei pannelli e analizzando anche stile e ruolo dei due angeli-volute, ritrovati l'anno precedente<ref name= redona226 />. Procede poi nell'analisi dei dipinti, che colloca in un periodo di "salda maturità", ma li trova molto autonomi e sganciati fra di loro: secondo il critico, l'idea del polittico, in quegli anni dominata dal [[polittico Averoldi]] di [[Tiziano]] appena giunto a Brescia e per questo caratterizzata da una forte unità d'insieme, non è qui resa al meglio, forse a causa della poca praticità dell'autore nel lavorare per scomparti<ref name= redona229 >Pier Virgilio {{cita|Begni Redona, |pag. 229}}.</ref>. Notare, però, che il Boselli sembra dimenticare il paesaggio unitario che unifica idealmente i tre pannelli inferiori<ref name= redona229 />. Nello stesso momento, però, riconosce che la medesima impostazione a polittico consente al pittore di "risolvere per la prima volta nell'arte sua il problema di individuare un corpo nella luce senza bisogno di un appesantimento illuministico dell'ambiente", in particolare nell<nowiki>'</nowiki>''Assunta'', "che una gran mandorla di luce limita e definisce al centro del polittico"<ref name= boselli >Camillo {{cita|Boselli, |pag. 300}}.</ref>.
 
Valerio Guazzoni, nel [[1981]], affianca l'opera alla ''[[Madonna col Bambino con i santi Rocco e Sebastiano]]'' di [[Pralboino]] e ad altre tele, componendo un grande capitolo dell'arte del Moretto "divenuta improvvisamente più attenta a certi valori dell'atmosfera, [...] alla dolcezza di certe ombre"<ref name= guazz >Valerio {{cita|Guazzoni, |pagg. 31- ÷ 33}}.</ref>. Il critico parla inoltre di una "nuova capacità di guardare persone e cose del mondo quotidiano con intensità di partecipazione, che va più a fondo nella ricerca di espressività"<ref name= guazz />. Gli esiti di questo atteggiamento, ormai avviato verso tutte le prossime opere "contemplative" del Moretto<ref name= redona229 />, sono rintracciabili nelle figure dei santi, "che traggono dall'accostante spirito francescano la loro misura, la loro peculiare inflessione"<ref name= guazz />. Guazzoni, infine, mette in relazione questa ricercata dolcezza con la crescente influenza che [[sant'Angela Merici]] stava avendo in quegli anni a Brescia, i cui risultati sono "una pietà che provoca all'azione, attenta agli uomini e alle cose"<ref name= guazz />.
 
==Altre immagini==
Riga 56:
 
==Note==
{{<references|2}}/>
 
==Bibliografia==
* {{Cita pubblicazione|autore=Camillo Boselli, ''|titolo=Il Moretto, 1498-1554'', in "|rivista=Commentari dell'Ateneo di Brescia per l'anno 1954 - Supplemento", |città=Brescia |cid=Boselli|anno=1954}}
* {{Cita libro|autore=Pietro Da Ponte, ''|titolo=L'opera del Moretto'', |città=Brescia|cid=Da Ponte|anno=1898}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Luigi Falsina, ''|titolo=Gemme artistiche triumpline'', in "|rivista=La valle Trompia", |città=Brescia|cid=Falsina|anno 7, Brescia =1930}}
* {{Cita libro|autore=György Gombosi, ''|titolo=Moretto da Brescia'', Basel |città=Basilea|cid=Gombosi|anno=1943}}
*{{Cita libro|autore=Valerio Guazzoni, ''|titolo=Moretto. Il tema sacro'', |città=Brescia |cid=Guazzoni|anno=1981}}
* {{Cita libro|autore=Pier Virgilio Begni Redona, ''|titolo=Alessandro Bonvicino - Il Moretto da Brescia'', |editore=Editrice La Scuola, |città=Brescia|cid=Begni Redona|anno=1988}}
*{{Cita libro|autore=[[Adolfo Venturi, '']]|collana=Storia dell'arte italiana'', volume IX, ''|titolo=La pittura del Cinquecento'', |città=Milano |cid=Venturi|anno=1929|editore=Ulrico Hoepli}}
 
==Voci correlate==
Riga 71:
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Moretto da Brescia|preposizione=sul|etichetta=''polittico dell'Assunta''}}
 
{{Palazzo di Brera}}
{{Portale|Lombardia|pittura}}
 
[[Categoria:Dipinti del Moretto]]
[[Categoria:Polittici smembrati|Assunta]]
[[Categoria:Dipinti a Brescia]]
[[Categoria:Dipinti nella Pinacoteca di Brera]]
[[Categoria:Dipinti nel Louvre]]
[[Categoria:AssunzioniDipinti sull'assunzione della Vergine]]
[[Categoria:Dipinti su san Girolamo]]
[[Categoria:Dipinti su san Paolo]]
Riga 86 ⟶ 87:
[[Categoria:Dipinti su santa Chiara d'Assisi]]
[[Categoria:Dipinti su san Francesco d'Assisi]]
[[Categoria:Dipinti su san Bonaventura da Bagnoregio]]
[[Categoria:Dipinti su sant'Antonio da Padova]]
[[Categoria:Dipinti su san Bernardino da Siena]]
[[Categoria:Dipinti su san Ludovico di Tolosa]]
[[Categoria:Furti napoleonici nella Repubblica di Venezia]]