Ansaldo Cebà: differenze tra le versioni

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|AnnoNascita = 1565
|LuogoMorte = Genova
|GiornoMeseMorte = aprile
|AnnoMorte = 1623
|Epoca = 1500
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== Biografia ==
[[File:GabrielloChiabreraOttavio Leoni, Gabriello Chiabrera, 1625, NGA 159736.jpg|thumb|upright=0.8|left|[[Gabriello Chiabrera]]]]
Nato a Genova nel 1565, Cebà studiò all'[[Università degli Studi di Padova|Università di Padova]] con [[Sperone Speroni]] e [[Giason Denores]], approfondendo specialmente lo studio della [[lingua greca]], tanto da potere poi tradurre e commentare i ''[[Caratteri (Teofrasto)|Caratteri]]'' di [[Teofrasto]]. Tornato in patria nel 1591, fu accolto nell'Accademia degli Addormentati. Innamoratosi di Aurelia Spinola, scrisse per lei le rime uscite a Padova nel 1596. In seguito ebbe una relazione con Geronima Di Negro. Quando costei si fece monaca, si pentì dei trascorsi giovanili e diede alle sue liriche (pubblicate nel 1611) tutt'altro indirizzo. Le poesie di questo secondo periodo hanno pertanto carattere gnomico, eroico, sacro, comprese le canzonette ispirate al [[Pierre de Ronsard|Ronsard]] (che il Cebà imitò anche scrivendo in [[Lingua francese|francese]]).
Dopo gli studi a [[Padova]] sotto [[Giason Denores]]<ref>Nato a [[Cipro]], intorno al 1530, suddito [[Repubblica di Venezia|veneziano]], insegnò filosofia morale a Padova ove morì nel 1590. Fonte: ''Enciclopedie on line'' (Treccani.it).</ref> e [[Sperone Speroni]] (come [[Gabriello Chiabrera]], cui dedicò il sonetto ''Cigno gentil fra i più famosi cigni''), tornò a Genova e fu animatore dell'Accademia degli Addormentati (1591-1593). All'ambiente dell'Accademia, orientata dal suo magistero all'impegno civile e politico, va ricondotta gran parte della sua produzione: il trattato politico ''Il cittadino di republica'' (1617) rivolto all'educazione dell'élite della [[Repubblica di Genova]]; due tragedie<ref>Le due tragedie si rileggono nel volume: ''Tragedie'', a cura di M. Corradini, Milano, Vita e Pensiero, 2001</ref> (''La principessa Silandra'', 1621; ''Alcippo spartano'', 1623) e vari [[Poema epico|poemi epici]], sia sacri (''Lazzaro Mendico'' 1614, e ''La reina Esther'' del 1615, difesa dal Chiabrera dalla condanna dell'[[Inquisizione]] in due lettere<ref>Le due lettere si rileggono in G. Chiabrera, ''Lettere (1585-1638)'', a cura di Simona Morando, Leo S. Olschki, Firenze, 2003</ref>) sia civili (''Furio Camillo'', 1623). Le idee dell'autore sul poema epico sono illustrate nel dialogo ''Il Gonzaga'' (Genova, 1621) che si inserisce nel dibattito sorto dopo la pubblicazione della ''[[Gerusalemme liberata]]'': il Cebà si dichiara difensore dei classici e di uno stile più sobrio e rifiuta il modello di poema epico proposto da [[Torquato Tasso]]. Compose anche due volumi di ''Rime'' (1596 e 1610), molte di argomento civile, ispirate ai modelli della [[lirica greca]], come nel conterraneo Gabriello Chiabrera.
 
Dopo gli studi a [[Padova]] sotto [[Giason Denores]]<ref>Nato a [[Cipro]], intorno al 1530, suddito [[Repubblica di Venezia|veneziano]], insegnò filosofia morale a Padova ove morì nel 1590. Fonte: All''Enciclopedie on line'' (Treccani.it).</ref> e [[Sperone Speroni]] (come [[Gabriello Chiabrera]], cui dedicò il sonetto ''Cigno gentil fra i più famosi cigni''), tornò a Genova e fu animatoreambiente dell'Accademia degli Addormentati (1591-1593). All'ambiente dell'Accademia, orientataimpregnato daldi suo magistero all'impegno civile e politico, va ricondotta gran parte della sua produzione: il trattato politico ''Il cittadino di republicaRepubblica'' (1617) rivolto all'educazione dell'élite della [[Repubblica di Genova]]; due tragedie<ref>Le due tragedie si rileggonoleggono nel volume: ''Tragedie'', a cura di M. Corradini, Milano, Vita e Pensiero, 2001.</ref> (''La principessa Silandra'', 1621; ''Alcippo spartano'', 1623) e vari [[Poema epico|poemi epici]], sia sacri (''Lazzaro Mendico'' 1614, e ''La reina Esther'' del 1615, difesa dal Chiabrera dalla condanna dell'[[Inquisizione]] in due lettere<ref>Le due lettere si rileggonoleggono in G. Chiabrera, ''Lettere (1585-1638)'', a cura di Simona Morando, Leo S. Olschki, Firenze, 2003.</ref>) sia civili (''Furio Camillo'', 1623). Le idee dell'autore sul poema epico sono illustrate nel dialogo ''Il Gonzaga'' (Genova, 1621) che si inserisce nel dibattito sorto dopo la pubblicazione della ''[[Gerusalemme liberata]]'': il Cebà si dichiara difensore dei classici e di uno stile più sobrio e rifiuta il modello di poema epico proposto da [[Torquato Tasso]]. Compose anche due volumi di ''Rime'' (1596 e 1610), molte di argomento civile, ispirate ai modelli della [[lirica greca]], come nel conterraneo Gabriello Chiabrera.
[[File:Palazzo Giacomo Lomellini Genoa 07.JPG|thumb|Genova, [[Palazzo Giacomo Lomellini]], Affreschi di Fiasella tratti da ''La reina Esther'' di Cebà]]
 
== Opere ==
* {{Cita libro|editore= appresso Giuseppe Pauoni
|cognome= Cebà
|nome=CEBÀ, Ansaldo
|titolo= I charatteri morali di Theofrasto interpretati per Ansaldo Cebà. Al cardinale Federigo Borromeo
|città= Genova
|accesso=15 febbraio2 settembre 2019
|data= 1620
|url= https://books.google.it/books?id=jYf3kJcznhIC&printsec=frontcover&hl
}}
* {{Cita libro|editore= appresso Giuseppe Pauoni
|nomeautore= Ansaldo Cebà
|titolo= Il Gonzaga ouero Del poema heroico dialogo d'Ansaldo Cebà: al Cardinale Don Alessandro da Este
|anno=1931 1621
|città= Genova
|accesso= 3 febbraio 2020
|url= https://books.google.it/books?id=WhwxzmUcUAkC&printsec=frontcover&hl
}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Giovanni Mario Crescimbeni]], ''Istoria della volgar poesia'', II, 1, Venezia 1730, pp. 485 ss.;
* M. Corradini, ''Genova e il barocco. Studi su Angelo Grillo, Ansaldo Cebà, Anton Giulio Brignole Sale'', Milano, Vita e pensiero, 1994. ISBN 88-343-0452-7.
* [[Giovanni Battista Spotorno]], in ''Elogio di liguri illustri'', IV, Genova 1846, pp. 65 ss.;
* Giovanni Battista Spotorno, ''Storia letteraria'' ''della Liguria'', Genova 1850, ''ad Indicem'';
* A. Giuliani, ''Ansaldo Cebà'', in ''Giornale ligustico'', IX (1882), pp. 1 ss.;
* Girolamo Bertolotto, ''Liguri ellenisti: Ansaldo Cebà'', ''ibid.'', XVIII (1891), pp. 220 ss.;
* Piero Restagno, ''Di un letterato genovese del secolo XVII e sue opere'', Sampierdarena 1906;
|autore=* [[Antonio Belloni (critico)|Antonio Belloni]], ''Il Seicento'', Milano s.d., ''ad Indicem'';
* Emilio Zanette, ''Su Ansaldo Cebà'', in ''Convivium'', IV(1932), pp. 94 ss.;
* [[Rodolfo De Mattei]], ''L'idea democratica nel Seicento'', in ''[[Rivista storica italiana]]'', LX(1948), pp. 49 ss.;
* Tommaso Bozza, ''Scrittori politici dal 1550 al 1650'', Roma 1949;
* {{cita pubblicazione|autore=Eden Sarot|titolo=Ansaldo Cebà and Sara Copia Sullam|url=https://archive.org/details/sim_italica_1954-09_31_3/page/138|pubblicazione=Italica|volume=31|numero=3|anno=1954|lingua=en|jstor=476839|pp=138-150}}
* [[Claudio Varese]], ''Teatro, prosa, politica'', in ''Storia della letteratura italiana Garzanti'', V, Milano 1967, ''ad Indicem''.
* M.{{cita libro|autore=Marco Corradini, ''|titolo=Genova e il barocco. Studi su Angelo Grillo, Ansaldo Cebà, Anton Giulio Brignole Sale'', |url=https://archive.org/details/genovaeilbarocco0000corr|città=Milano,|editore=[[Vita e Pensiero (casa editrice)|Vita e pensiero, ]]|anno=1994. |ISBN =88-343-0452-7.}}
* AA.VV., ''La letteratura ligure. La Repubblica aristocratica (1528-1797)'', 2 voll., Genova, Costa e Nolan, 1992. ISBN 88-7648-164-8.
* D.Donata Ortolani, ''Cultura e politica nell'opera di Ansaldo Cebà'', ''Studi di filologia e letteratura'', I, 1970, pp.&nbsp;117–178.
* C. Reale, ''Un'amicizia di trent'anni. Il ricordo di Ansaldo Cebà e un inedito di Gabriello Chiabrera'', in ''Esperienze letterarie'', XII (1987), pp.&nbsp;27–43.
* M.[[Marina Caffiero]], ''Amor platonico tra conversione e immortalità. Lettere d'Ansaldo Cebà a Sara Copio Sullam'', in ''Scrivere d'amore. Lettere di uomini e donne tra Cinque e Novecento'', a cura di Manola Ida Venzo, Roma, Viella, 2015. ISBN 978-88-6728-447-4.
*{{DBI
|nome=CEBÀ, Ansaldo
|nomeurl=ansaldo-ceba
|autore=C. Mutini
|anno=1979|volume=23
}}
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{EI
|nome=Ansaldo Cebà
|nomeurl=ansaldo-ceba
|autore=[[Antonio Belloni (critico)|Antonio Belloni]]
|anno=1931
|volume = vol. 9
|accesso=15 febbraio 2019
}}
 
{{Barocco}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|letteratura}}
 
[[Categoria:Traduttori dal greco all'italiano]]
[[Categoria:Scrittori in lingua italiana]]