Bernard Petitjean: differenze tra le versioni

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|nomvescovo = 11 maggio [[1866]] da [[papa Pio IX]]
|consacrato = 21 ottobre [[1866]] dal [[vescovo]] [[Philippe François Zéphirin Guillemin]], [[Società per le missioni estere di Parigi|M.E.P.]]
|deceduto = {{Calcola età3|1884|1110|7|1829|6|14}} a [[Nagasaki]]
}}
{{Bio
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Dopo alcune esperienze pastorali, nel [[1859]] entrò nel seminario della [[Società per le missioni estere di Parigi]] e nove mesi dopo s'imbarcò per il [[Giappone]] su indicazione dei suoi superiori. Per due anni soggiornò nelle [[Ryūkyū|isole Riukyu]], poi si spostò a [[Yokohama]] e quindi a [[Nagasaki]]. Va ricordato che il Giappone si era aperto ai missionari stranieri (con divieto di proselitismo) solo nel 1853 e che nel [[1862]] [[papa Pio IX]] aveva canonizzato [[ventisei martiri del Giappone|ventisei martiri]] uccisi appunto a Nagasaki nel 1597.
 
Petitjean partecipò alla costruzione della chiesa dedicata ai ventisei martiri a Nagasaki, chiesa che venne inaugurata il 19 febbraio [[1865]]. Ed è con sorpresa ed emozione che qui fu contattato dai discendenti degli antichi cristiani giapponesi, i ''[[kakure kirishitan]]'', attirati dalla costruzione della chiesa e della sua croce, che s'erano tenuti nascosti per secoli, tramandandosi solo oralmente e senza clero la fede e alcune preghiere. Per la maggior parte, si trattava di semplici pescatori o artigiani.
 
=== Ministero episcopale ===