Joseph Wirth: differenze tra le versioni
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|Attività = politico
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , cancelliere della [[Repubblica di Weimar]] dal 10 maggio [[1921]] al 14 novembre [[1922]]
}}
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=== Epoca imperiale ===
Joseph Wirth nacque a [[Friburgo in Brisgovia]] nel [[1879]], figlio del caposquadra Karl Wirth e di Agathe Zeller.<ref>[https://www.dhm.de/lemo/biografie/joseph-wirth Joseph Wirth 1879-1956 - Lebendige Museum Online]</ref> I suoi genitori riuscirono a garantire a lui e ai suoi due fratelli il mantenimento per raggiungere il livello di istruzione superiore. Una volta superato l'esame di maturità, iniziò quindi gli studi di economia sociale e di matematica presso la [[Università di Friburgo in Brisgovia|Freiburg Albert-Ludwigs-Universität]], dove si laureò nel [[1906]] con una tesi proprio di matematica.
Nel [[1908]] accettò un lavoro come professore in una scuola secondaria nella sua città natale. Nel [[1909]] fu uno dei fondatori del ''Vinzenzvereins'', un'organizzazione cattolica di aiuto per le classi disagiate. A questo periodo risale la sua iscrizione al Zentrumspartei - Partito di Centro -, per il quale sedette dal [[1912]] in Consiglio comunale. Un anno dopo si trasferisce alla ''Badische Ständeversammlung'', la dieta del [[Baden (stato)|Baden]]. Nel [[1914]] divenne infine membro del [[Reichstag (
=== Repubblica di Weimar ===
Joseph Wirth accolse con favore la [[Rivoluzione di novembre]] del [[1918]], anche se aveva condiviso per un anno la [[Burgfrieden|Burgfriedenspolitik]]<ref>letteralmente ''Politica della tregua'', secondo la quale i partiti non al governo in Germania decisero di bloccare manifestazioni e forme di opposizione durante il periodo bellico.</ref> del Cancelliere [[Theobald von Bethmann-Hollweg]]. Nel [[1918]] Wirth fu anche ministro delle finanze del Baden.
In seguito alle dimissioni di [[Matthias Erzberger]], fu nominato cancelliere [[Hermann Müller]] di Friburgo, che lo nominò proprio successore come ministro delle finanze. Durante il successivo governo [[Konstantin Fehrenbach|Fehrenbach]], Wirth si occupò del tema delle riparazioni di guerra. Alle dimissioni di Fehrenbach in seguito all'Ultimatum di Londra, in cui si dovettero accogliere le richieste di riparazione, Joseph Wirth ascese alla carica di Cancelliere.
Nel maggio [[1921]], in qualità di portavoce del centro sinistra prestò giuramento - all'età di 41 anni - come più giovane Cancelliere tedesco, record tuttora vigente. In un primo momento mantenne anche la carica di ministro delle Finanze. Il suo governo si è basò sulla cosiddetta ''[[Coalizione di Weimar|Weimarer Koalition]]'' (Coalizione di Weimar) dei partiti centristi: [[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]], [[Partito di Centro Tedesco|Zentrum]] e [[Partito Democratico Tedesco|DDP]]. Il Governo Wirth I decise in breve tempo per l'adozione
Il 20 marzo [[1921]] si era tenuto in Alta [[Slesia]] una referendum sul mantenimento della regione in seno alla Germania, in cui una maggioranza del 60% optò per rimanere nei confini preesistenti. La [[Società delle Nazioni]] aveva infatti previsto come possibilità all'interno del [[
Il Presidente del Reich, [[Friedrich Ebert (padre)|Friedrich Ebert]] chiese comunque la disponibilità a Wirth per la formazione di un nuovo esecutivo ed il 26 ottobre [[1921]], il Gabinetto Wirth II era nuovamente al lavoro. Il cambiamento più importante all'interno dell'organico si registrò nel campo della politica estera: il ministro degli Esteri [[Friedrich Rosen]] venne - dopo un breve periodo gestito ''ad interim'' dallo stesso Wirth - sostituito da [[Walther Rathenau]]. Nel mese di aprile del [[1922]], una delegazione tedesca, guidata da Wirth e Rathenau presenziò per la prima volta alla [[Conferenza Internazionale Economica]] di [[Genova]]. Il 16 di aprile, a margine della Conferenza Internazionale la stessa delegazione stipulò inoltre il cosiddetto [[Trattato di Rapallo (1922)|Trattato di Rapallo]]. Il trattato aveva come scopo la ripresa delle relazioni diplomatiche ed economiche tra
{{Citazione|C'è il nemico, che versa il suo veleno nelle ferite di un popolo. - C'è il nemico - e non ci sono dubbi: questo nemico è a destra!<ref>orig. ted.:''a steht der Feind, der sein Gift in die Wunden eines Volkes träufelt. – Da steht der Feind – und darüber ist kein Zweifel: dieser Feind steht rechts!''</ref>|Joseph Wirth: ''Der Reichskanzler anläßlich der Ermordung des Reichaußenministers Walther Rathenau''. Discorso al Reichstag, 25 giugno 1922<ref>Joseph Wirth (Zentrum): ''Der Reichskanzler anläßlich der Ermordung des Reichaußenministers Walther Rathenau''. In Reichstag (236ª Assemblea), 25 giugno 1922. In: ''Verhandlungen des Reichstags. Stenographische Berichte. I. Wahlperiode 1920''. Bd. 356. Berlin 1922, pagg. 8054–8058 ([http://www.dhm.de/lemo/html/dokumente/wirth/index.html online]).</ref>}}
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=== Gli anni dell'esilio ===
Wirth acquistò una villa a [[Lucerna]] e viaggiò per colloqui con i vertici politici di Francia e Gran Bretagna. Durante un viaggio lungo la costa orientale degli Stati Uniti, tenne lezioni per spiegare i metodi del regime nazista presso le [[Università Harvard|Università di Harvard]]
=== Bundesrepublik ===
Joseph Wirth ritornò in patria solo nel [[1949]], allorquando le autorità di occupazione francesi lo permisero. Si dichiarò contrario alla politica di [[Konrad Adenauer]], in quanto perpetuava la divisione della Germania. Perciò, Wirth, insieme a [[Wilhelm Elfes]] fondò con i neutralisti, guidati dal [[Partito
La Repubblica Federale Tedesca gli rifiutò, a causa della sua cooperazione con i comunisti e le discussioni intavolate con i rappresentanti della [[DDR]], il riconoscimento di una pensione, come era accaduto per Heinrich Bruning e Hans Luther. All'interno degli atti della [[CIA]] Joseph Wirth viene anche sospettato di essere in realtà un agente sovietico.
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{{Onorificenze
|immagine=Leninpeace_b.jpg
|nome_onorificenza=Premio
|collegamento_onorificenza=Premio_Lenin_per_la_pace#Premio_Stalin_per_la_pace
|motivazione=
|luogo= [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[1955]]
}}
== Note ==▼
== Bibliografia di riferimento ==▼
<references/>▼
* Georg Herbstritt: ''Ein Weg der Verständigung?: Die umstrittene Deutschland- und Ostpolitik des Reichskanzlers a.D. Dr. Joseph Wirth in der Zeit des Kalten Krieges (1945/51–1955)'' (= Europäische Hochschulschriften: Reihe 3, Geschichte und ihre Hilfswissenschaften 569), [[Francoforte sul Meno]], [[1993]]. ISBN 3-631-46332-4.
* Ulrike Hörster-Philipps: ''Joseph Wirth: 1879–1956; eine politische Biographie.'' (= Veröffentlichungen der Kommission für Zeitgeschichte: Reihe B, Forschungen, Bd. 82) [[Friburgo in Brisgovia]], [[1998]]. ISBN 3-506-79987-8.
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* Rudolf Morsey: "Leben und Überleben im Exil. Am Beispiel von Joseph Wirth, [[Ludwig Kaas]] und [[Heinrich Brüning]]", in: Paulus Gordan (Hrsg.): ''Um der Freiheit willen. Eine Festgabe für und von [[Johannes Schauff|Johannes]] und Karin Schauff'', Neske, [[Pfullingen]], [[1983]], ISBN 3-7885-0257-6, pagg. 86–117.
* Ulrich Schlie: ''Altreichskanzler Joseph Wirth im Luzerner Exil (1939–1948)''. In: ''Exilforschung'' n.15, [[1997]], pagg. 180–199.
▲== Note ==
▲<references/>
== Altri progetti ==
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{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Cancellieri della
[[Categoria:Emigranti dalla Germania nazista]]
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