Dirar ibn al-Azwar: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Ḍirār ibn al-Azwar
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|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Bilād al-Shām
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 640 ?
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Appartenente al [[clan]] dei [[Banu Asad]] della [[tribù]] dei [[Quraysh]] di [[La Mecca|Mecca]], fu uno dei ''[[Mubarizun|Mubārizūn]]'' e un abile guerriero, impegnato nella [[guerra della ridda]] sotto il [[califfato]] di [[
Fu presente nella [[battaglia di Ajnadayn|battaglia di Ajnādayn]] e nella [[Battaglia dello Yarmuk|Campagna dello Yarmūk]].
==Biografia==
Figlio del ''[[Sayyid]]'' dei B. Asad, Mālik b. Aws, apparteneva a una famiglia che fu tra le ultime a convertirsi all'[[islam]] (dopo la [[conquista di Mecca]], ossia
Dopo la [[battaglia del Fossato]], assieme a [[Tulayha|Ṭulayḥa b. Khuwaylid]], fu inviato da [[Maometto]] per convincere i suoi contribuli ad abbracciare la nuova religione.<ref>
=== Guerra della ridda ===
Ḍirār passò la sua vita a combattere nella [[guerra della ridda]], operando come percettore delle imposte (della ''[[zakat|zakāt]]'') prima di dedicarsi al mestiere delle armi, servendo come esploratore a cavallo nella "[[Guardia mobile]]", una unità di élite costituita dal generale [[Khalid ibn al-Walid|Khālid b. al-Walīd]]. Fu inviato da [[
Un altro evento particolare che riguardò Ḍirār fu quello di essere inviato da Khālid b. al-Walīd, alla guida di un distaccamento di guerrieri appartenenti ai [[Banu Tamim|Banū Tamīm]] per affrontare [[Malik ibn Nuwayra|Mālik b. Nuwayra]], capo dei Banū
=== Battaglia di Ajnādayn ===
Le forze dell'[[esercito dei Rashidun]]
{{Citazione|Perché aspettiamo, quando Allah, l'Altissimo, è dalla nostra parte? Per Allah, i nostri nemici penseranno che noi abbiamo paura di loro. Li aggrediremo con te.<ref name="justislam36">Waqidi, p. 36 [http://www.justislam.co.uk/The%20Sword%20of%20Allah/29.05.html], Cap. 29 in: ''In Swords of Allah''. N.B. Questo dialogo è messo in dubbio dagli studiosi, dal momento che solo [[al-Waqidi]] lo riporta.</ref>}}
Khālid decise di permettere che i singoli campioni musulmani combattessero contro i campioni bizantini anche perché, in caso di loro vittoria, sarebbero stati eliminati ufficiali bizantini abili, facilitando il compito delle forze islamiche. Pertanto Khālid permise a Ḍirār di agire secondo questo intendimento e Ḍirār prese quindi con sé [[corazza]] ed [[elmetto]] per proteggersi dagli [[arcieri]] [[ghassanidi]] al servizio dei Bizantini, imbracciando il suo [[scudo]] fatto di pelle d'[[elefante]], una volta appartenuto a un Bizantino.<br/>
[[Waqidi]] afferma che Ḍirār lanciò il suo personale grido di battaglia quando s'avvicinò al nemico:
{{Citazione|"Io sono la morte dei Pallidi (vólti)<br/>Io sono l'uccisore dei Bizantini<br/>Io sono un flagello mandato su di voi<br/>Io sono Ḍirār ibn al-Azwar!"<ref name="justislam36"/>}}
Dal momento che pochi campioni ghassanidi avanzarono per la [[singolar tenzone]], Ḍirār abbandonò immediatamente la propria armatura e indumenti, facendosi conoscere dai suoi nemici come un "nudo campione". Nei successivi pochi minuti le cronache musulmane, indifferenti della veridicità di quanto narravano, egli avrebbe ucciso diversi nemici, inclusi due generali, uno dei quali governatore di [[Amman]] (allora Philadelphia) e l'altro di [[Tiberiade]], demoralizzando i ranghi ghassanidi.
Dopo quell'episodio, avvenuto il 24 aprile, le forze musulmane sarebbero entrate senza trovare ostacoli a [[battaglia di Bosra (634)|Boṣra]], unendosi poi a quelle condotte da [['Amr ibn al-'As]], nei pressi di Adjnādayn.
=== Battaglia del Yarmuk ===
I musulmani non presero prigionieri, visto che il generale bizantino Theodore Trithyrius e altri comandanti erano morti in battaglia. Un gran numero di soldati bizantini tentò la fuga per evitare il massacro, ma molti di loro furono catturati nel successivo inseguimento musulmano. <br/>
▲It is recorded by [[Ibn Taymiyyah]] and Muhammad Yusuf Al Dihlawi, author of Hayatus Sahabah, that in the one particular clash a rank of Muslims were fell back at Byzantine onslaught, he along with [[Ikrimah ibn Abi Jahl]] stood firm with 400 men holding the deserted line and successfully defend the Muslim position until the once fleeting Muslim ranks were back to battlefield and reinforced the position again.<ref>[https://books.google.co.id/books?id=wZALAwAAQBAJ&pg=PA376&dq=dhirar+azwar&hl=en&sa=X&ei=9yLaVJmQNpGJuwSY4oAY&ved=0CFUQ6AEwCA#v=onepage&q=dhirar%20azwar&f=false Islamic Books by Ibn Taymiyyah Maqdisi and Abdullah Azzam]</ref><ref>[https://books.google.co.id/books?ei=uCnaVOKqEI2yuASD-4DwDw&hl=id&id=MVMwAAAAYAAJ&dq=dhirar+azwar+yarmuk&focus=searchwithinvolume&q=azwar Ḥayātuṣ-ṣaḥābah: The Lives of the Sahabah, Volume 1; Muḥammad Yūsuf ibn Muḥammad Ilyās Kāndihlawī al-Dihlawī; Published by Darul Ishaat, 1991; Digitalized by University of Virginia, 2008 ]</ref> The circumstances were more detailed in Tabari chomprehensive record that Ikrimah saying:
Dopo la battaglia, il [[califfo]] [['Umar]] dette ordine che una parte delle truppe musulmane che avevano combattuto al Yarmūk si trasferisse in [[Iraq]] per rafforzare e aiutare [[Sa'd ibn Abi Waqqas|Saʿd b. Abī Waqqāṣ]] nella [[battaglia di al-Qadisiyya]] contro l'[[Impero sasanide]], e Ḍirār ibn al-Azwar fu tra costoro.
=== Successive imprese ===
▲{{quote|"(Would) i fight the messenger of God in every place, yet flee from you today?! who will take an oath(to fight) to the death?!" <ref name="google36">Waqidi: p. 36 [https://books.google.co.id/books?id=47PEMS6emv0C&dq=dhirrar+azwar+ikrimah&source=gbs_navlinks_s], Ch. 29 in The History of al-Tabari Vol. 11: The Challenge to the Empires A.D. 633-635/A.H. 12-13.</ref>}}
Durante la [[Battaglia di Thaniyyat al-'Uqab]] che precedette la conquista di [[Damasco]] fu catturato dai Bizantini, ma poco dopo fu trovato e, secondo [[al-Waqidi|al-Wāqidī]], liberato da un drappello guidato da sua sorella, [[Khawla bint al-Azwar]].<ref>{{cita testo|url=https://books.google.co.id/books?id=IR9rNAai2koC&pg=PA96&lpg=PA96&dq=wadi+ruqqad+azwar&source=bl&ots=fWGemCOnLu&sig=xQrgVin-RDG8yc0wWdj50mfXtEE&hl=en&sa=X&ei=vmy6VLTpHYjJuASxl4DIDg&redir_esc=y#v=onepage&q=wadi%20ruqqad%20azwar&f=false|titolo="Yarmuk AD 636: The Muslim Conquest of Syria", di David Nicolle|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150117235113/https://books.google.co.id/books?id=IR9rNAai2koC&pg=PA96&lpg=PA96&dq=wadi+ruqqad+azwar&source=bl&ots=fWGemCOnLu&sig=xQrgVin-RDG8yc0wWdj50mfXtEE&hl=en&sa=X&ei=vmy6VLTpHYjJuASxl4DIDg&redir_esc=y }}</ref> ma la notizia non viene confermata dalle fonti arabe più affidabili ([[Ahmad ibn Hanbal|Aḥmad b. Ḥanbal]], [[al-Shafi'i]], [[al-Bukhari|al-Bukhārī]] e altri ancora).<ref>{{Cita web |url=http://www.islammemo.cc/zakera/aghalet-tarehkia/2003/01/12/1114.html |titolo=Copia archiviata |accesso=10 dicembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160214104631/http://islammemo.cc/zakera/aghalet-tarehkia/2003/01/12/1114.html |urlmorto=sì }}</ref><ref name="letmeturnthetables1">https://www.letmeturnthetables.com/2012/01/muhammad-ibn-umar-waqidi-narrator.html</ref>
==Sulla sua morte==
Ḍirār sarebbe morto in [[Siria]], vittima dell'[[epidemia]] di [[Emmaus|ʿAmwās]] del [[638]], al pari di [[Yazid ibn Abi Sufyan|Yazīd b. Abī Sufyān]] e [[Abu Ubayda ibn al-Jarrah|Abū ʿUbayda b. al-Jarrāḥ]].<ref>http://www.atlastours.net/jordan/jordan_valley.html</ref> Sarebbe stato inumato nel ''[[Bilad al-Sham|Bilād al-Shām]]''.<ref>''Futūḥ al-Shām'', di al-Wāqidī</ref>
==Retaggio==
Una [[moschea]] dedicata a Ḍirār è sita nella parte settentrionale della [[Valle del Giordano]], nei pressi del mausoleo dedicato ad Abū ʿUbayda b. al-Jarrāḥ, in un'area in cui era stata combattuta la [[battaglia di Mu'ta]].
== Note ==▼
<references/>▼
▲but another account from [[Ibn 'Abd al-Barr]] said he was fallen in the battle of Ajnadayn. contrary to Al Waqidi report who has said he has fallen in [[Battle of Yamama]]<ref>[https://books.google.co.id/books?id=DrtLsKXt1osC&pg=PA149&dq=dirar+azwar&hl=en&sa=X&ei=AxDaVKeJE8SyuATcz4HoDw&redir_esc=y#v=onepage&q=dirar%20azwar&f=false]</ref><ref>http://islamstory.com/ar/ضرار_بن_الأزور {{cite book | last = Khuri Hitti | first = Phillip | year=2005 |title = The Origins of the Islamic State quoting Ya'kubi vol II page 165,2002 |page = 149 }}</ref>
== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
* Abū Ismāʿīl al-Azdī, ''Futūḥ al-Shām'' (attribuito erroneamente a [[Waqidi|Wāqidī]]<ref>
* {{ar}}[[
* {{ar}}[[Ibn Hajar al-'Asqalani|Ibn Ḥajar al-ʿAsqalānī]], ''Tahdhīb al-tahdhīb''
* {{ar}}[[Sayf ibn 'Umar|Sayf b. ʿUmar]]
* {{ar}}[[Sahih al-Bukhari|''Ṣaḥīḥ'' di al-Bukhārī]]
* {{ar}}[[Ibn 'Abd al-Barr|Ibn ʿAbd al-Barr]], ''al-Istiʿyāb fī maʿrifat al-Aṣḥāb'' (<
▲== Note ==
▲<references/>
==Voci correlate==
* [[Sahaba]]
* [[Qa'qa' ibn 'Amr]]
* [[Khawla bint al-Azwar]]
* [[Battaglia di Thaniyyat al-'Uqab]]
* [[Khalid ibn al-Walid]]
* [[Mubarizun]]
{{Sahaba}}
{{Portale|biografie|guerra|islam}}
[[Categoria:Arabi]]▼
[[Categoria:Quraysh]]
[[Categoria:Generali
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